Chi lo ha detto che i conigli, simbolo pasquale per eccellenza, siano solo carini e coccolosi? Pensateci bene: quei batuffoli di pelo, morbidi e soffici, potrebbero nascondere un'anima inquieta, oscura. E gli occhi, rotondi e piccoli, iniettati di sfumature rosse, aprono una concezione a noi sconosciuta. Stiamo esagerando? Certo che sì, ma è innegabile quanto il coniglio, proprio per il suo aspetto e per la sua nomea di animale fifone (il che non è vero, e la paura è un sistema di auto-difesa), sia spesso stato utilizzato dal cinema, dalle serie e, in generale, dall'arte.
Non è sbagliato pensare al Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie o a Tip Tap di Bambi, ed è chiaramente doveroso citare una leggenda come Roger Rabbit. Così come merita una menzione d'onore il mitico Bugs Bunny dei Looney Tunes. Ma se gli esempi sono tanti, alcuni coniglietti cinematografici, beh, non sono proprio dei teneri animaletti, anzi. Giocando con il concetto di delicatezza e morbidezza, il coniglio - e il suo sguardo assente - è stato spesso rivisto in chiave creepy, inserito in contesti onirici o addirittura horror. Dunque, per una Pasqua da brivido, ecco i nostri cinque conigli alternativi: dal cult Donnie Darko fino al disturbante slasher Bunnyman.
1. Donnie Darko (2001)
Sì, anche noi ci siamo chiesti che fine abbiamo fatto Richard Kelly. E no, non abbiamo una risposta. Già perché il regista, dopo la folgorazione Donnie Darko, si è poco a poco arenato, lasciandoci però uno dei film più rappresentativi di inizio Millennio. E anche uno dei più inquietanti. Merito dello sguardo vuoto e catatonico di un giovane Jake Gyllenhaal, e merito del suo amico immaginario Frank che indossa un demoniaco costume da... coniglio. Ecco, il coniglio Frank, in una contorta sceneggiatura che cita le leggi della fisica e i viaggi nel tempo, è subito diventato un simbolo, stracitato e straimitato (ad Halloween è uno dei costumi che va per la maggiore). Inutile sottolineare quanto Frank sia il coniglio più assurdo e spaventoso del cinema, anche grazie ad al design studiato a puntino da Kelly, insieme alla costumista April Ferry e allo scenografo Alex Hammond. Una figura talmente spaventosa che, una volta indossata da James Duval per la prima volta, ha ammutolito l'intero set...
I migliori film da vedere a Pasqua
2. Harvey (1950)
Non potrebbe esistere Donnie Darko senza Harvey. E qui una precisazione: l'immaginario coniglio protagonista del film diretto da Henry Koster non è tra i più paurosi, ma è sicuramente una figura criptica e misteriosa, truccata da espediente narrativo in linea con il grande cinema Anni Cinquanta. Il film con protagonista James Stewart - che appunto rivendica con forza l'amicizia con Harvey - e tratto dall'omonima pièce di Mary Chase, è divenuto ben presto una delle migliori commedie della storia. Ma se non mancano i sorrisi, il profilo e l'ombra di Harvey continuano ad avere delle sfumature enigmatiche, facendoci domandare quanto siamo davvero in grado di controllare la nostra mente. Tra realtà e immaginazione.
3. Rabbits (2002)
Quaranta minuti, suddivisi in sette puntate. Nel 2002, agli albori di internet, David Lynch (e chi sennò?), intuì le potenzialità della rete ancora prima che venisse inventato il concetto di viralità. Come? Sfornando la serie di cortometraggi Rabbits, in principio pubblicati esclusivamente sul suo sito internet. Poco a poco, tra i fan e gli appassionati, iniziò una vera e propria gara nel vedere i corti che, tramite il linguaggio della sit-com, ci portano nella casa di tre conigli antropomorfi, tra conversazioni alienanti e svolte metafisiche. La poetica lynchiana al suo massimo, un esercizio narrativo e i conigli come metafora di incomunicabilità, di irrealtà, di sogno e di incubo. Probabilmente, i conigli più esistenziali e indecifrabili del cinema, reinseriti poi anche nel film più sottovalutato di Lynch, ossia Inland Empire. Sotto la maschera dei tre roditori, Naomi Watts, Scott Coffey e Laura Elena Harring, poi sostituita da Rebekah Del Rio.
Buon compleanno David Lynch: i cinque film indimenticabili del suo cinema
4. Wallace & Gromit - La maledizione del Coniglio Mannaro
Ammettiamo un amore smisurato nei confronti dei mitici personaggi in plastilina modellati dal genio di Nick Park. Se Wallace e Gromit meritano sembra attenzione, non potevamo non citare nella nostra lista dei coniglietti creepy il famelico roditore licantropo di Wallace & Gromit - La maledizione del Coniglio Mannaro. Uscito nel 2006, il è debutto al cinema del mitico duo britannico, dopo una serie di cortometraggi. La storia? Per proteggere i giardini dai conigli, Wallace il cane Gromit hanno escogitato un sofisticato marchingegno. Ma quando compare un enorme coniglio affamato, dovranno fare di tutto per salvare l'annuale Concorso della Verdura Gigante. Il film ha vinto l'Oscar come Miglior film d'Animazione.
5. Bunnyman (2011)
All'appello, tra i migliori conigli horror per una Pasqua da brividi, non poteva mancare il primo dei tra film dedicati a Bunnyman. Diretto da Carl Lindbergh, il film è uno slasher eccessivo, bizzarro, truculento e sconclusionato che, però, parte da una curiosa - e decisamente creepy - leggenda popolare. Già, perché il film sembra ispirato ai fatti, mai approfonditi, che aleggiano intorno alla contea di Fairfa, in Virginia. Nel 1970, sembra che un uomo vestito da coniglio abbia attaccato delle persone con un'accetta. Molte di queste aggressioni sono avvenute vicino al Colchester Overpass, ossia un cavalcavia vicino a Clifton, prontamente ribattezzato Bunny Man Bridge. Negli anni le versioni di questa storia si sono succedute, alimentando una certa isteria collettiva. Tra l'altro, il cavalcavia è ogni anno meta di curiosi, che si danno appuntamento in cerca del killer coniglio...