Cobra Kai 6, tutti i segreti del finale della serie

Con l'arrivo della terza parte di Cobra Kai 6, la popolare serie legacyquel di Karate Kid giunge alla conclusione: i segreti dietro al suo concepimento.

Una foto ufficiale dal backstage di Cobra Kai 6

Il viaggio è cominciato su YouTube nel 2018 ed è poi proseguito su Netflix fino al 13 febbraio del 2025. Sette anni e sessantacinque episodi dopo, Cobra Kai, l'amatissima serie TV ideata da Josh Heald, Jon Hurwitz ed Hayden Schlossberg come legacyquel di Karate Kid è giunta a conclusione. E lo ha fatto in una maniera perfettamente circolare sia con la prima stagione dello show che con il primo film della saga, quello leggendario del 91984 scritto da Robert Mark Kamen e diretto da John G. Avildsen.

Cobra Kai 6 Pt 3 Macchio Zabka
Una gustosa citazione di Cobra Kai al primo Karate Kid

In un contesto in cui Hollywood cerca continuamente di attingere a filoni cinematografici popolati e amati di ieri e di oggi, constatare l'amore e l'intelligenza con cui questa produzione, che a conti fatti è una soap opera, è riuscita a riportare a galla l'amore delle persone verso una storica pellicola degli anni ottanta riuscendo, allo stesso tempo, a parlare a quella fetta di pubblico più giovane è encomiabile. Oseremmo dire da studiare. Quando si ammicca al passato, il confine fra citazione necessaria al contesto e al prosieguo della trama e fan service fine a sé stesso è molto labile e Cobra Kai è sempre riuscito a camminare in perfetto equilibrio su quella linea di demarcazione. Il tutto in una serie TV con ragazzini che fanno a botte e adulti ancora "giovani dentro" per così dire per colpa delle numerosissime questioni irrisolte dai tempi della loro adolescenza, che fanno altrettanto come se un torneo liceale di karate fosse questione di vita o di morte.

Un finale voluto da sempre

Il trio composto da Josh Heald, Jon Hurwitz ed Hayden Schlossberg ha parlato a lungo con Variety proprio in merito al finale di serie esplorando tutte le tematiche collegate alla cosa. In primis la risposta alla domanda se quanto proposto dall'epilogo di Cobra Kai 6 fosse qualcosa di pianificato in partenza. Come logicamente prevedibile, la risposta è sì, anche se si tratta di un'affermazione con parecchie sfumature.

Cobra Kai 6 Pt 3 Martin Kove John Kreese
Sensei Kreese

Il finale che abbiamo potuto vedere era quello che Heald, Hurwitz e Schlossberg volevano costruire fin dal principio, ma non è che i tre, quasi dieci anni fa, avevano già perfettamente in testa ogni battuta e ogni svolta di trama. Un punto, questo, che viene evidenziato nella chiacchierata e che, d'altronde, è perfettamente logico in ambito creativo. Non c'è nulla di strano a sapere che un narratore - o un team di narratori - abbia già previsto quello che sarà l'arrivo del suo viaggio. Ma se avessero detto a Variety che già nel 2018 avevano per filo e per segno stabilito che avremmo visto il Sekai Taikai e quant'altro, nessuno ci avrebbe creduto sul serio. Però, puntualizza Heald "per quanto riguarda i grandi momenti della trama, i temi, il destino di Johnny, la risoluzione di Daniel, tutti quei sentimenti importanti, avevamo un piano ben preciso. Non volevamo far decollare l'aereo senza sapere come farlo atterrare".

Johnny e Kreese

Nelle ultime puntate di Cobra Kai molti nodi vengono al pettine per essere strecciati, in primis quello che ruota attorno a Johnny Lawrence e al suo storico sensei, Kreese.

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Il risultato? Bellissimo e struggente. Entrambi fanno i conti con il loro passato e il secondo realizza finalmente tutti gli errori fatti con quello che, al tempo, era solo un ragazzino, errori fatti da chi negli anni ottanta, per il giovane e promettente allievo del Cobra Kai dojo era più che un sensei, era come un vero e proprio padre. Per Schlossberg, fra i tanti addii che vediamo, è proprio quello fra loro due quello più carico d'emozioni: "La scena che mi colpisce di più è il confronto tra Johnny e Kreese, quando Johnny esprime finalmente tutti i suoi rancori e Kreese si scusa. Vedi questo studente che vorrebbe perdonare ma non può, anche se alla fine riesce almeno ad accettare che Kreese gli ha lasciato delle qualità che apprezza. Questo gli permette di andare avanti e riprendersi il Cobra Kai. È una scena intensa".

Cobra Kai 6 Pt 3 William Zabka Tanner Buchanan Ralph Macchio Mary Mouser Yuji Okumoto
I capitani del Miyagi-do al torneo Sekai Taikai

Ed è, effettivamente, un momento importantissimo perché è quello in cui Cobra Kai risolve ciò che si era incrinato irreparabilmente in quel parcheggio dopo la sconfitta di Johnny contro Daniel LaRusso al torneo All Valley. La rottura di un rapporto di fiducia che avrebbe poi segnato per sempre la vita del ragazzo. Ed è quello in cui è realmente complicato trattenere le lacrime. Johnny Lawrence è finalmente pronto a crescere davvero, a diventare davvero un padre per i suoi figli e un autentico sensei per i giovani e le giovani allieve del Cobra Kai. Senza però perdere la sua ironia politicamente scorretta che lo porta a dare del "quattrocchi" a un ragazzino con l'unico scopo di spronarlo a diventare la miglior versione di sé stesso.

Daniel-san e Miyagi

Ma non c'è solo la risoluzione degli attriti fra Johnny e Kreese a tenere banco. Perché anche lo smarrimento di Daniel LaRusso può essere sbrogliato dal suo sensei-padre putativo Miyagi e da un confronto col suo passato. Purtroppo però, Miyagi non è più tra noi per ovvie ragioni e, pertanto, gli viene in visita in sogno in una scena che riprende quella della lotta fra Daniel e gli allievi del Cobra Kai mascherati da scheletri del primo film.

In questa sequenza onirica, Pat Morita torna in scena grazie all'utilizzo di una controfigura e dell'intelligenza artificiale. Morita, che è scomparso venti anni fa, viene interpretato da Don Lee, il coreografo dei combattimenti della serie, che, essendo più snello dell'attore di Karate Kid, ha dovuto indossare un'imbottitura sotto alla maglia.

Cobra Kai 6 Pt 3 Vallandingham
Zara, capitana degli Iron Dragons

Naturalmente, la parte più complicata è stata la creazione del volto per mezzo della tecnologia deepfake, un processo lungo con delle prime versioni definite come "inquietanti", ma il team ci rassicurava dicendo che sarebbe migliorato col tempo. Sono state esaminate decine di iterazioni dove si è andato ad agire su ogni dettaglio, dalla forma della testa al modo in cui i capelli si posavano. Per dare forma alla voce, hanno ingaggiato un attore con un timbro simile a quello di Morita, applicando poi un filtro AI per avvicinare il suono il più possibile alla voce originale. Il concetto guida non era quello di ricreare una persona, ma di rendere omaggio a un'icona.

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La scena è stata girata tutta in modo "pratico" quindi la post-produzione è stata fatta a partire da questo senza usare materiale di repertorio di Morita.

Il cameo finale

Josh Heald e Jon Hurwitz compaiono con un gustoso cameo nella scena dopo i titoli. I due si trovano nello stesso ristorante in cui stanno pranzando Daniel e Johnny e sono intenti a discutere del revival di un'altra popolare saga degli anni ottanta: Ritorno al futuro.

Cobra Kai 6 Pt 3 Zabka Mariduena
Johnny Lawrence e il suo figlio acquisito Miguel

Heald racconta che lui e Hurwitz volevano ritagliarsi una piccola apparizione perché Schlossberg si era già assegnato il ruolo dell'avvocato di Terry Silver. Poi aggiunge che "Stavamo cercando un modo per inserirci senza interferire troppo con la trama o attirare troppa attenzione. Dato che stavamo girando questa scena in cui vediamo uno scorcio della nuova vita nella Valley con Johnny e Daniel diventati migliori amici, abbiamo pensato: facciamola al ristorante Best Friend dove vediamo altre persone parlare. Essendo a Los Angeles, potevano essere dei produttori che discutevano di una rivisitazione ispirata a una proprietà degli anni '80. Era molto meta che quei due personaggi avessero quel tipo di conversazione nel contesto della serie".