Checco Zalone: da Zelig a Tolo Tolo la storia e le origini di un attore "fortissimi"

La storia e le origini di Checco Zalone, il campione d'incassi di Tolo Tolo, dagli esordi con Gennaro Nunziante a Telenorba, a Zelig e a quella cena con Pietro Valsecchi dove nacque Cado dalle nubi.

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Tolo Tolo: Checco Zalone sul set

Tolo Tolo, il nuovo film di e con Checco Zalone è sicuramente il successo italiano dell'anno: ovviamente stiamo parlando di dati parziali, perché l'ultima fatica del comico barese sta macinando incassi su incassi e, nel momento in cui leggerete la sua storia e le origini, i dati rischiano di essere già superati. Al momento parliamo di quasi 30 milioni di euro in soli 5 giorni di programmazione per Tolo Tolo, ma sono cifre che in questi giorni verranno continuamente aggiornate.

L'unico dubbio è se Tolo Tolo riuscirà a superare il suo successo precedente, Quo vado?, che ha incassato 65 milioni di euro. Ma la storia che vogliamo raccontarvi oggi è un'altra. È quella di Checco, quando non era ancora Checco. Ce l'aveva raccontata lui, che all'anagrafe è Luca Medici, insieme a Gennaro Nunziante, il regista che lo aveva scoperto, e che, finora, aveva diretto tutti i suoi film. Eravamo sul set di Cado dalle nubi, ormai dieci anni fa. Luca, o se preferite Checco, era (e lo è ancora) un ragazzo tranquillo, anche un po' timido, naturalmente simpatico e divertente, dalla battuta pronta e inevitabile. In un'atmosfera rilassata, ci aveva raccontato di questo suo primo film e dei suoi esordi. Nessuno, nemmeno lui, immaginava un successo simile, e che sarebbe diventato il campione di incassi del cinema italiano.

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Checco Zalone (Luca Medici) in una scena della commedia Cado dalle nubi
Checco Zalone (Luca Medici) in una scena della commedia Cado dalle nubi

Luca Medici in arte Checco Zalone (come ormai saprete, "che cozzalone" in barese vuol dire "che tamarro") è nato a Capurso, in provincia di Bari, nel 1977. Anche se, guardando i suoi stralunati personaggi, non sembrerebbe, Luca è laureato in legge. Aveva mosso i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo a Telenorba, proprio con Gennaro Nunziante, il regista di Cado dalle nubi e dei tre film seguenti, compreso Quo Vado?. Sul set di Cado dalle nubi ci aveva raccontato il loro primo incontro. "Al provino non aveva un cavo per la tastiera" ricordava Nunziante. "Gli ho detto di ripassare, ma lui è andato subito a prenderlo... solo che stava a Capurso, a 25 km! L'ho aspettato, ha cantato, e l'ho fatto debuttare".

Dal cantante neomelodico napoletano a Vasco Rossi e Jovanotti

Checco Zalone, il personaggio che poi abbiamo conosciuto tutti a Zelig, è nato come parodia del tipico cantante neomelodico napoletano. "Alle prime uscite di Zelig era semplicemente questo, un personaggio borderline, sempre al limite della legalità, che era anche il tema delle canzoni", ci aveva raccontato Luca Medici. "Mi hanno influenzato le cose che faceva Gennaro Nunziante con Toti e Tata". Poi ha iniziato a lavorare sulle parodie. Checco immaginava di scrivere canzoni per Vasco Rossi o per Jovanotti e le cantava alla loro maniera. Nel 2006 raggiunse tutta Italia con la canzone Siamo una squadra fortissimi. Ma non ha fatto il bis per i mondiali del 2010, "perché Lippi non convoca Cassano..."

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Luca Medici è il cantante Checco Zalone nel film Cado dalle nubi
Luca Medici è il cantante Checco Zalone nel film Cado dalle nubi

Il successo di Zelig aveva messo in moto un'attenzione verso i comici, e a Checco Zalone sono arrivate tutta una serie di proposte. "Fino a che Pietro Valsecchi (produttore di Taodue, ndr) ci ha chiamato a Cortina, e anche questa è stata una situazione di spunto per Cado dalle nubi" ci aveva raccontato Luca Medici. "Io e Gennaro Nunziante eravamo due "terroni" in questo mondo di opulenza. C'era anche una scultrice di "gnacchere" in marmo. Poi la sera a cena con un po' di vino abbiamo raccontato la storia che avevamo in mente, ed è nato questo sodalizio". Così il personaggio di Checco si è sviluppato da sé ed è entrato in una fase più matura. "Un Borat all'italiana, a nudo di tutto, che non sa niente, né che esiste la Lega, né la cocaina" lo aveva definito Luca Medici. Gennaro Nunziante invece ci aveva detto di essersi ispirato a Hollywood party, un film di comicità pura con l'uomo sbagliato nel posto sbagliato. Ed è un po' quello che Checco Zalone, al cinema, tuttora è: anche in Tolo Tolo il suo ruolo è quello.

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La sua ignoranza è la sua forza

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Tolo Tolo: Souleymane Silla con Checco Zalone in una scena del film

Lo schema costruito da Luca Medici e Gennaro Nunziante è quello che ha funzionato, e continua a farlo, in tutti i suoi film. Era stato proprio l'artista barese a spiegarcelo a suo tempo. "Checco è uno sgrammaticato, un ignorante" ci aveva detto. "E fa di questa ignoranza la sua forza: perché non ha filtri. Può dire tutto, essere scorretto. La scorrettezza più assoluta, che però viene lasciata correre, è lo scudo per fare una certa comicità". Il gioco di Checco Zalone è, ancora oggi, questo: scardinare i vizi, i pregiudizi, i falsi perbenismi, le differenze socio-culturali con la sua semplicità, la sua ignoranza (nel senso proprio del termine: non conoscenza), il suo candore. Checco, in tutti i suoi film, è una sorta di "Candido", il personaggio di Voltaire, che con il suo candore mette a nudo ogni ipocrisia. In Cado dalle nubi faceva cadere i pregiudizi sugli omosessuali e i razzismi tra il Nord e il Sud del nostro paese; in Che bella giornata risolveva con ironia lo scontro di civiltà tra Occidente e Islam; in Sole a catinelle metteva alla berlina il mondo dei ricchi, e in Quo vado? l'ossessione per il posto fisso. Tolo Tolo, che alza ancora il tiro e parla di migrazioni, è storia recente.

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Luca Medici e Checco Zalone: la persona e il personaggio

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Tolo Tolo: un'immagine promozionale di Checco Zalone

Luca Medici ormai è un nome che non appare quasi più. Il comico pugliese appare, sui cartelloni, nei titoli delle canzoni, nei suoi video, sempre come Checco Zalone. Che, ricordiamolo, è comunque sempre il suo personaggio, non solo il nome d'arte. In quel primo incontro con la stampa del cinema, nel lontano 2009, un giornalista gli chiese se gli pesasse vivere con questo personaggio, indossare la sua maschera. "Mai" fu la risposta."Mi pesa me stesso. Mi trovo più in imbarazzo quando devo parlare seriamente, come in questo momento, perché trovo che la mia persona non sia poi così interessante. Proverei imbarazzo ad andare in tv a esprimere la mia opinione su un tema. Io voglio solo far ridere, e cantare".

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