Cardcaptor Sakura, la recensione: l’anime delle CLAMP torna su Netflix!

La nostra recensione di Cardcaptor Sakura, l'anime delle CLAMP, su Netflix dal 1 luglio 2019.

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Card Captor Sakura: Kero-Chan

In un modo o nell'altro hanno fatto parte della nostra infanzia: stiamo parlando delle maghette che affollavano i nostri schermi televisivi quando eravamo bambini. Specchietti magici, braccialetti, scettri, buffe mascotte parlanti e filastrocche bizzarre ci entravano in testa come marchiati a fuoco, senza alcuna speranza di dimenticarli, perché alla fine esistono due persone al mondo: chi le ricorda (con affetto o meno) e chi mente. Una di loro è arrivata su Netflix e, viste anche le celebri autrici, siamo sicuri che il titolo non vi sarà nuovo, ma, se così fosse, non preoccupatevi, in questa recensione di Cardcaptor Sakura cercheremo di far luce sui più importanti aspetti di questo anime che all'attivo ha tre stagioni, due delle quali le potete trovate fresche fresche sulla piattaforma di streaming (ma per ora senza la traccia in italiano), pronte ad allietare le vostre giornate estive.

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Card Captor Sakura: Sakura Kinomoto

Una trama in linea col genere

Come già accennato Card Captor Sakura può essere annoverato tra le fila del fortunato genere denominato maho shojo (o majokko) che tanto piace in patria e che ha conquistato anche il resto del mondo fin dalle prime serie esportate: i lettori, come noi, un po' più attempati ricorderanno, ad esempio, titoli come Sally la maga, Stilly e lo specchio magico, Bia, la sfida della magia, e tantissimi altri prodotti che vedono come protagoniste giovani adolescenti, o preadolescenti, insignite da buffe e carinissime mascotte di un qualche potere magico. La trama di Card Captor Sakura in particolare parla, appunto, di Sakura Kinomoto, una vivace e allegra ragazzina di 10 anni (divenuti misteriosamente 14 nell'adattamento italiano) che trova nella biblioteca di suo padre un libro dalla copertina misteriosa e dal titolo The Clow. Rotto il sigillo che lo teneva chiuso, si palesa di fronte a lei l'animaletto parlante Kero-chan, guardiano del sigillo e delle carte magiche contenute all'interno del libro che, dopo l'apertura, si disperdono. Spetterà ora alla piccola il compito di ritrovarle per rimetterle al loro posto.

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Le tematiche

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Card Captor Sakura: un momento della serie

Il genere majokko ha dimostrato negli anni di possedere una notevole malleabilità tematica, che le autrici di questo anime e manga hanno fatto in modo di sfruttare inserendo elementi fantasy, shojo e persino yaoi (anime e manga che narrano di relazioni amorose omosessuali maschili). Gli intrecci boys' love sono sempre piaciuti alle Clamp e sono presenti in moltissime delle loro opere e qui in Card Captor Sakura trovano spazio grazie alla relazione tra Touya, il fratello di Sakura, e Yukito suo compagno di classe, che nell'adattamento italiano degli anni novanta ci vengono presentati più volte come "grandi amici" per paura forse di urtare la sensibilità dei pargoli di allora. La tematica dell'omosessualità è presente anche in altre situazioni e trattata con delicatezza e naturalezza per tutto l'opera.

Essendo un anime con un target prevalentemente femminile, strizza l'occhio anche al genere sentimentale e alle tematiche shojo, mostrando i soliti e rodati amori tra i banchi di scuola, stucchevoli da morire, ma che innegabilmente piacciono e piaceranno ancora per un bel po'. Il nodo centrale è, e rimane, comunque l'amicizia e il rispetto degli altri, nonché l'importanza di rimanere in armonia con chi ci sta intorno. Vera chiave di una vita serena e felice è accettare il prossimo, proprio come fa Sakura, con naturale spontaneità e senza pregiudizi.

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Le CLAMP e il futuro di Card Captor Sakura

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Card Captor Sakura: Sakura e Touya

Su Netflix potete trovare le prime due stagioni dell'anime, conosciute in Italia come Pesca la tua carta Sakura e Sakura, la partita non è finita, ma è stata prodotta anche una terza stagione Card Captor Sakura: Clear Card, del 2016, giunta nel nostro paese grazie a Yamato video e in simulcast sul canale YouTube Yamato Animation. Le Clamp hanno quindi dimostrato di non aver abbandonato la serie, anche se non le hanno ancora dato un vero e proprio epilogo, facendo tremare i tanti fan che hanno già provato la delusione di vedere molte delle opere del collettivo nipponico ancora incompiute o abbandonate, con un epilogo di Clear Card che lascia ancora tutte le carte in tavola, per usare un gioco di parole, non sciogliendo quasi nessun nodo dell'intreccio di trama. L'unica cosa che possiamo fare è sperare e goderci di nuovo, come se fossimo ancora piccini, le prime stagioni.

Conclusioni

Come affermato nella nostra recensione di Card Captor Sakura, le CLAMP ci offrono un’opera multitematica dalle mille sfaccettature che fa del genere moho shojo, del quale sfrutta con sapienza molte delle numerose possibilità narrative. Qualche timore per la conclusione ancora lontana della longeva serie che piace e piacerà sicuramente agli appassionati del genere.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • Le tantissime tematiche trattate con naturalezza e delicatezza.
  • L’appartenenza ad un genere che offre molti spunti e margine di movimento.
  • L’inevitabile effetto nostalgia.

Cosa non va

  • Essendo calato in un genere ben preciso può non soddisfare i non amanti delle maghette.
  • La non certezza di riuscire ad avere un degno finale.