Trovandosi di fronte ad un film ricco di spunti, personaggi e temi, oltre ad una grande varietà di sensazioni e toni diversi, potrebbe sembrare semplice scegliere alcuni momenti migliori. Non è così, non per Captain America: Civil War, perché il tredicesimo film del Marvel Cinematic Universe è un tutto compatto e coerente, che funziona nel suo complesso dall'inizio alla fine, a dispetto di qualche incertezza iniziale e nonostante questa varietà che abbiamo citato. Un film che riesce ad essere terzo sequel di Captain America, ma che sa porsi anche come ideale terzo Avengers, che sa divertire con immediatezza grazie all'ironia e la sagacia di alcuni dei suoi personaggi, ma sa scavare più in profondità e far riflettere grazie alla serietà e consapevolezza di altri di essi.
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Dalle 15:00 siamo in diretta dalla redazione per commentare Civil War
È anche un film, Civil War, che si prende la briga di inserire nuovi personaggi, aumentando il numero di un totale già corposo, riuscendo a dare a tutti loro uno spazio adeguato a portarne avanti motivazioni e crescita individuale, di pari passo a quella complessiva di un universo narrativo cinematografico sempre più grande e complesso, sempre più ricco e brillante, più coerente e sfaccettato. E a giudicare da tale folgorante incipit, nel corso della fase tre del Marvel Cinematic Universe ne vedremo delle belle! Per tutti questi motivi, è stato facile amare fin da subito Civil War per quello che è e rappresenta, ma non è stato ugualmente semplice sezionarlo, ridurlo asetticamente a sole 10 scene da ricordare. Ma ci abbiamo provato con grande dedizione e cura ed a seguire potete leggere il risultato dei nostri sforzi.
1. L'incidente di Lagos
Dopo un incipit ambientato nel 1991, la prima grande sequenza d'azione di Civil War è ambientata a Lagos, in Nigeria. È forse una delle scene dirette meno bene del film, per costruzione e montaggio, ma è apprezzabile per un motivo in particolare: ripropone il tema della sicurezza dei cittadini nel corso delle missioni dei supereroi ed introduce fin da subito, in modo secco, brutale e drammatico, il tema dell'(auto)controllo degli Avengers e della discussione che si verrà a creare al loro interno. L'errore di Scarlet Witch non è che l'ennesimo incidente causato dagli eroi in azione, dopo New York, Washington e Sokovia, ed è questo che rende più potente e traumatica la sequenza e le sue conseguenze. Ancora una volta: è il vantaggio di aver costruito le fondamenta di queste storie in otto anni e dodici film.
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2. I ricordi del giovane Stark
C'è un'altra scena del nuovo film Marvel che non ci piace di per sé, ma per come è usata: quella che ci porta nel ricordo di un giovane Tony Stark. Perché quella che poteva sembrare soltanto una parentesi fine a sé stessa per mostrare una nuova tecnologia del miliardario ed allo stesso tempo un Robert Downey Jr ringiovanito, come fatto per Michael Douglas ed altri personaggi nell'incipit di Ant-Man, serve invece per introdurre un altro dei temi portanti del film: quello dei legami familiari, oltre a sottolineare come il personaggio di Stark sia fondamentale anche in una pellicola che ha nel titolo Captain America. Dimostra che anche in un film di due ore e mezza, nessuna sequenza è a caso o fuori posto, ma serve a costruire storia e personaggi. La sensazione è che di momenti del genere, per approfondire frammenti del passato degli eroi principali, ne vedremo altri nel prossimo futuro.
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3. Bucky in fuga: arriva Black Panther
Facciamo un salto in avanti, a dopo la ratifica dell'accordo sul controllo dei Vendicatori e l'attentato di Vienna che ha visto diverse vittime innocenti, tra le quali il re T'Chaka del Wakanda. Responsabile di quell'atto terroristico sembra essere Bucky Barnes, che viene rintracciato a Bucarest da Captain America e Falcon. Ma non solo loro sono sulle tracce del Soldato d'inverno e parte uno spettacolare inseguimento che culmina nell'entrata in scena potente, visivamente e narrativamente, di Black Panther, uno T'Challa deciso a vendicare in prima persona la morte del padre. Una soluzione ottimale per presentare un nuovo personaggio che non ha ancora avuto la sua Origin Story cinematografica.
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4. Una firma mancata
Un altro dei punti di forza di Civil War sono i dialoghi, attraverso i quali le motivazioni delle due parti si concretizzano ed emergono, i diversi punti di vista su come gestire i drammi del passato ed impedire che capitino ancora, mettendo in evidenza la differenza tra avere dei poteri ed essere un eroe, tra chi si sente oppresso dalla responsabilità ricaduta su di sé e chi, come Steve Rogers, è abituato a sostenerla da una vita. Una serie di scontri verbali che non sono da meno di quelli fisici e tra i quali preferiamo quello faccia a faccia tra Rogers e Stark, nel quale il miliardario arriva quasi a convincere l'amico/rivale a firmare l'Accordo e che anticipa un altro scontro, fisico e cruento, che troveremo a seguire.
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5. Quella casa nel Queens
Non è un segreto che tra i primi provini di Tom Holland per il ruolo di Peter Parker/Spider-Man ce ne sia stato uno insieme a Robert Downey Jr e guardando Civil War se ne capisce anche il motivo: l'ingresso del personaggio nel Marvel Cinematic Universe è legato a doppio filo a Tony Stark, che lo va a prendere letteralmente a casa nel Queens a New York. Per questo era importante che l'alchimia tra i due funzionasse, ed ora possiamo dire che funziona eccome, con il giovane Peter visibilmente emozionato nel trovarsi faccia a faccia con Stark, ma non per questo meno sicuro di sé e dei propri mezzi, oltre che evidentemente intimorito dall'altra new entry proveniente dal mondo dell'uomo ragno: la nuova, giovanissima zia May di Marisa Tomei, che ha subito catalizzato l'attenzione di tutti... Stark compreso!
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6. Scott, ti presento Steve
Ci era piaciuto lo scorso luglio nel film a lui dedicato, ma avevamo sottolineato come Ant-Man fosse una parentesi diversa del MCU e quanto fossimo curiosi di vedere Scott Lang e il suo alter ego ridimensionabile alle prese con i pezzi grossi del mondo Marvel. E la nostra curiosità è stata ripagata e ricompensata, perché Paul Rudd ha saputo mettere in scena l'umiltà ed emozione del suo Scott, a cominciare dal suo primo incontro con il blasonato Steve Rogers, che rappresenta il suo ingresso ufficiale nel gruppo degli Avengers e degli eroi di serie A. Un ingresso che funziona sia sul piano umano, in quanto Scott Lang, che su quello spettacolare e supereoistico, in quanto Ant-Man, che mette le sue abilità e capacità al servizio di combattimenti sempre più complessi e vari. Ma lo vedremo a breve!
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7. Finalmente Spider-Man!
Se c'è un difetto nell'entrata in scena di Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe è che l'avevamo già vista abbondantemente nel trailer del film rilasciato lo scorso marzo. Vista, rivista, memorizzata in ogni singolo fotogramma. Eppure l'arrivo del bimboragno si conferma di grande impatto anche inserito nell'economia del film nella sua interezza in ogni aspetto, dal costume gentilmente offerto da Stark (che probabilmente cambierà da ora all'Infinity War), per lo stile di combattimento funambolico e quella sfacciataggine da ragazzino mista alla gioia di lottare fianco a fianco con degli eroi veri. Appuntamento il prossimo luglio per Spider-Man Homecoming!
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8. Combattiamo!
Poco più di un mese fa, all'uscita di Batman v Superman, ragionavamo su come un film possa anticipare un film e il suo sviluppo in tutto e per tutto. Per Civil War dobbiamo ammettere di essere stati totalmente ingannati dalla costruzione dei filmati promozionali, che ci hanno dato una visione assolutamente parziale e deformata del film Marvel e soprattutto del lungo, complesso, spettacolare, imponente combattimento in aeroporto. Un duello tra due fazioni che si apre con un faccia a faccia tra i due schieramenti, anch'esso modificato nel trailer cancellando uno Spider-Man già presente, che segna da spartiacque definitivo tra le schermaglie verbali e lo scontro fisico. Da qui in poi, da quel "Combattiamo!" esclamato da Cap, si fa sul serio!
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9. Giant-Man e una citazione meravigliosa
La lunghissima sequenza in aeroporto andrebbe inclusa per intero in questa panoramica, ma abbiamo preferito scegliere un momento che la rappresenti, quello che cambia gli equilibri, legato alla trasformazione di Ant-Man in Giant-Man, alla crescita esponenziale del piccolo eroe che offre l'occasione per proporre soluzioni visive e coreografiche nuove. E che, soprattutto, permette agli autori di fare una meravigliosa citazione cinematografica, ad un "vecchio film", vecchio per il giovanissimo Peter Parker almeno: L'impero colpisce ancora e i suoi camminatori abbattuti legando le loro lunghe e poco stabili gambe. La gemma di un gioiello già preziosissimo.
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10. We Used to Be Friends
La battaglia in aeroporto termina, ma gli scontri no. C'è tempo per un'ultima sfida che è il cuore del film, quella riassunta dalla campagna marketing del "da che parte state?", del #teamIronMan contro #teamCap, delle due filosofie diverse alla base degli Avengers. Un confronto su cui si innestano anche motivazioni personali, che rendono i due amici dei veri nemici. "È mio amico" dice Cap di Bucky, "lo ero anch'io" gli risponde amaro Stark. Uno scambio di battute che fa male quanto i colpi che i due si scambiano senza trattenersi, per un combattimento a tre che coinvolge anche Bucky e mette in scena una delle coreografie più belle del film e forse dell'intero Marvel Cinematic Universe. Uno scontro che lascia ferite aperte, nei corpi come nei cuori, degli eroi come degli spettatori che non posso far altro che stringere i denti ed aspettare una riconciliazione annunciata ma ancora distante.
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