C'è un nuovo Captain America in città. E, oltre all'inconfondibile scudo di Steve Rogers, ha anche altri gadget interessanti. Il regista Julius Onah ha infatti proposto di fargli avere un casco in vibranio e, ce l'ha detto nella nostra intervista, la Marvel ha accettato con gioia questa sua idea. Non è il solo asset di questo materiale che Sam Wilson (Anthony Mackie) sfoggia in Captain America: Brave New World**.
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Possiamo infatti finalmente vedere le ali in vibranio, arrivate direttamente dal Wakanda. Il produttore Nate Moore ne è fiero: "Se vi ricordate, in Falcon: The Winter Soldier in realtà è Bucky che si rivolge al Wakanda per procurare a Sam il suo costume. C'è un passaggio interessante: anche se Sam Wilson non ha sempre creduto di essere degno di Capitan America, certamente, da parte del mondo, c'è un motivo per sostenerlo. Anche il Wakanda, che è molto chiuso, lo sostiene: cosa che credo la dica lunga".
In questo film Sam è infatti ufficialmente il nuovo Cap e, oltre a ereditare lo scudo di Steve e il ruolo di Captain America, in qualche modo, proprio grazie alle ali, porta avanti anche l'eredità di Black Panther. Questo lo rende la figura ideale per fare da mentore, e punto di riferimento, agli Young Avengers che, molto probabilmente, vedremo nei prossimi anni? Ce ne parlano regista e produttore.
Captain America: Brave New World: intervista a Julius Onah
In Captain America: Brave New World lo scudo di Steve Rogers sembra particolarmente pesante. È così? Il regista: "Fisicamente ha lo stesso peso: Sam ha ottenuto lo scudo originale da Steve Rogers e questo che usa è lo stesso".
"In termini emotivi, invece, Sam ha davvero abbracciato lo scudo. Ora è il nostro Capitan America. Un punto interessante di questo film è vedere come sia una cosa accettare lo scudo in teoria, mentre brandire lo scudo nella pratica un'altra. Questa storia riguarda quindi anche il modo in cui Sam sta definendo il suo ruolo di Capitan America: ora capiamo quanto si appoggi al suo unico superpotere, ovvero essere una persona incredibilmente empatica. Quindi è molto eccitante inserirlo in un thriller paranoico e politico, in cui quell'elemento che lo rende così unico viene testato nel corso della storia".
L'eredità di Black Panther
Come dicevamo, in qualche modo, grazie alle ali in vibranio del Wakanda, Sam Wilson porta avanti, insieme a quella di Captain America, anche l'eredità di Black Panther (Chadwick Boseman). È una grande responsabilità? Per Onah: "Porta con sé una storia grande. Quelle ali che riceve sono una parte importante di ciò che lo definisce come questo nuovo Capitan America, come questo eroe che vola. Quindi si vedono elementi dell'energia Wakanda e, ovviamente, si vede come funziona questa tecnologia. Ha anche un elmetto di vibranio, che è stato uno degli aspetti davvero emozionanti, bello da aggiungere. L'ho proposto subito e sono stato molto contento che il team Marvel abbia detto sì a dargli un casco e permettergli davvero di librarsi in aria in sequenze d'azione molto interessanti, in cui lo vediamo persino andare a velocità mach. Comunque Sam aveva le ali anche prima, sono proprio il suo tratto distintivo: sono ciò che lo rende un Captain America unico e inimitabile".
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Per il produttore Nate Moore, invece, che ha lavorato anche ai film dedicati a Pantera Nera: "È un'ottima domanda, anche se non so se lo definirei l'erede di Black Panther. Ma penso che sia interessante, dal punto di vista narrativo, l'idea che il Wakanda, un luogo che non condivide la sua tecnologia, abbia visto in Sam Wilson un personaggio degno di portare avanti alcune delle loro fantastiche tecnologie. La cosa interessante di Sam Wilson nei panni di Capitan America è che non è un super soldato, quindi avrà bisogno di strumenti diversi rispetto a quelli di Steve Rogers per navigare in questo mondo intrinsecamente pieno di pericoli".
Captain America: Brave New World: intervista a Nate Moore
Anche questo film è un thriller politico, un genere che con il personaggio di Cap funziona benissimo.
Nate Moore ci spiega perché: "Penso che funzioni molto bene perché è molto realistico. Allo stesso modo in cui Guardiani della Galassia appartiene a un genere molto specifico. Penso che il franchise di Capitan America si presti a qualcosa che è un po' più realistico, un po' più politico. Voglio dire, quell'uomo si chiama Capitan America e va in giro con una stella sul petto! Quindi è qualcosa che è proprio inerente alla natura di questo personaggio. E poi, ad essere sinceri, le migliori storie di Capitan America pubblicate nei fumetti erano thriller politici. E parte del nostro lavoro come produttori di questi film è assicurarci che ogni titolo abbia il proprio tono. Penso che se tutti i nostri film avessero lo stesso aspetto, la gente si annoierebbe. Ma questa vicinanza del personaggio con il thriller politico gli permette di essere completamente diverso da Deadpool e completamente diverso dai Fantastici Quattro in arrivo. Quindi gli permette di occupare il suo spazio, che speriamo piacerà al pubblico".
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Il nuovo Captain America e gli Young Avengers
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Il nuovo Falcon, Joaquin Torres (Danny Ramirez, qui la nostra intervista), è sangue giovane per il Marvel Cinematic Universe. E, molto probabilmente, non rimarrà solo: abbiamo già visto infatti la nuova Vedova Nera (la Yelena Belova di Florence Pugh) e la nuova Occhio di Falco (la Kate Bishop di Hailee Steinfeld). Quindi sono sempre più vicini gli Young Avengers. Sam potrebbe essere un riferimento per loro?
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Per Onah: "Sam è un personaggio che, soprattutto nei panni di Capitan America, tutti possono ammirare. Sono entusiasta per tutto ciò che accadrà prossimamente nell'universo cinematografico Marvel". Per Moore invece: "Penso che potrebbe. So che si parla su internet dei Giovani Vendicatori, ma quello che faremo con loro è ancora da decidere. Però penso che Sam potrebbe essere un mentore per molte persone, perché il suo superpotere è il suo carisma ed empatia, più della sua abilità nel combattimento. Guardando al futuro, non riesco a immaginare che qualcuno non voglia Sam come mentore, ad essere sinceri".