"Sì, mi vedo come un rivoluzionario", dice Bob Marley alla fine di Bob Marley - One Love, il biopic a lui dedicato diretto da Reinaldo Marcus Green. Atteso da molti, il film ha esordito molto bene in Italia, andando subito al primo posto del box office. È stato un rivoluzionario, Marley, per via delle sue idee, e anche per la musica: con lui il reggae ha toccato livelli altissimi, mai più raggiunti. E le sue canzoni sono andate anche al di là di quel genere musicale (come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione). Se c'è una cosa che ci piace dei biopic musicali, dai più riusciti ai meno riusciti, è che permettono di riaccendere i riflettori su canzoni che certo non sono state mai dimenticate, ma che possono essere scoperte da un pubblico ancora più ampio. In occasione del film UMe/Island Records/Tuff Gong ha pubblicato in formato digitale la colonna sonora del film. Bob Marley & the Wailers - One Love: Original Motion Picture Soundtrack comprende 17 delle registrazioni più famose del re del reggae.
La musica della colonna sonora è tratta da diversi album: Catch a Fire (1973), Burnin' (1973), Rastaman Vibration (1976), Exodus (1977), Kaya (1978) e Uprising (1980). Molte delle canzoni sono presenti nella raccolta di successi multiplatino del 1984 Legend, l'album reggae più venduto di tutti i tempi. La colonna sonora è disponibile anche in Dolby ATMOS, mixata da Nick Rives. Ma le novità non sono finite qui: il 24 maggio 2024 Island/UMe pubblicherà una speciale Edizione Limitata dell'intramontabile album di Bob Marley: Exodus (oltre all'album originale su LP, un esclusivo Vinile 10" con rare bonus track). Andiamo a vedere allora alcune delle canzoni di Bob Marley che sentiamo nel film. Non tutte, non necessariamente le più belle, ma quelle legate ai momenti più forti del film.
1. Get Up, Stand Up
Get Up, Stand Up arriva subito, dopo i titoli di testa e l'inizio in medias res, che ha introdotto il concerto per la pace Smile Jamaica del 1976 e la relativa conferenza stampa. Ascoltiamo Get Up, Stand Up in un momento del film in cui Bob Marley fa un bagno in mare. La canzone è stata composta da Bob Marley e Peter Tosh nel 1973 ed è il brano di punta dell'album Burnin'. Diventata ben presto un simbolo di tutte le lotte per i diritti civili, è l'inno dell'Amnesty International. Marley scrisse la canzone durante un tour ad Haiti, ispirato e mosso dalla povertà che aveva trovato in quell'isola e alle condizioni disumane in cui vivevano i suoi abitanti. Get Up, Stand Up è diventato subito un classico di Bob Marley, la canzone che molto spesso chiudeva i suoi concerti, ma anche un classico del reggae, visto che tre membri dei Wailers la reinterpretarono nei loro album solisti. Get Up, Stand Up fu anche l'ultimo brano che Marley eseguì dal vivo, il 23 settembre del 1980 allo Stanley Theater, a Pittsburgh, Pennsylvania. È stata interpretata da tantissimi artisti, tra cui Ben Harper e Tracy Chapman. Nell'Elevation Tour de 2001 gli U2 la usarono come snippet in coda a Sunday Bloody Sunday: nel concerto di Torino fu dedicata ai fatti del G8 di Genova.
Bob Marley - One Love, la recensione: una leggenda della musica per un biopic attuale
2. No Woman No Cry
No Woman No Cry, una delle canzoni più famose di Bob Marley, in Bob Marley - One Love arriva per riportarci indietro nel tempo, al primo incontro tra Bob e l'amore della sua vita, Rita, quella che sarebbe diventata sua moglie. No Woman No Cry fu incisa nel 1974 nell'album Natty Dread, anche se la versione più famosa è quella registrata dal vivo inclusa nell'album del 1975 Live!, e poi inserita nella raccolta Legend. La canzone fu scritta da Bob Marley, ma i diritti d'autore furono intestati a Vincent Ford, un suo amico d'infanzia, che aveva una mensa di Trenchtown, il ghetto di Kingston in Giamaica (a cui fa riferimento proprio nella canzone). Era un luogo di ristoro e di speranza per la povera gente del luogo. E anche per Marley stesso, in un momento della sua vita in cui sembrava non farcela. Le entrate che i diritti di questa canzone hanno portato hanno assicurato la sopravvivenza e l'attività della mensa fino ai giorni nostri. La canzone potrebbe essere nata proprio da una conversazione tra Marley e Ford una sera. Ma quello che conta è che Bob Marley voleva che i soldi arrivassero a lui. Anche di questa traccia esistono tante cover, ma il gruppo ska punk Spunge è l'unico che abbia mai avuto il permesso ufficiale dalla famiglia Marley di cambiare il testo.
3.War
War, non poteva essere altrimenti, arriva in un momento chiave del film. Bob Marley, interpretato da Kingsley Ben-Adir, la canta sul palco del concerto Smile Jamaica a Kingston. War fu scritta da Allan Cole e Carlton Barrett ed è inserita nell'album Rastaman Vibration del 1976. War nasce da un discorso dell'imperatore d'Etiopia, Hailé Selassié, assassinato due anni prima, dopo essere stato deposto dal trono nel 1974. Il popolo Rasta considera Selassié come la seconda incarnazione di Gesù, e lo chiama il Leone di Giuda, come anche Marley ha fatto in molte delle sue canzoni. Selassié aveva pronunciato questo discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 4 ottobre 1963. In War, Marley ha richiamato la parte in cui si parla dell'uguaglianza tra gli uomini: nessuna differenza di razza, classe o nazionalità. Così ci saranno le guerre fino a che non ci sarà una società egualitaria. Tra gli artisti che hanno reinciso War ci sono i brasiliani Sepultura, che hanno realizzato una cover in chiave industrial metal nel 1997. Nel 2009 Bono Vox e altri musicisti riproposero questo brano, con una versione eseguita da musicisti provenienti da tutto il mondo.
4.Exodus
Cambia lo scenario. Ora siamo a Londra. Bob Marley ha deciso di cambiare aria: dopo l'attentato subito a Kingston la Giamaica era troppo pericolosa per lui. Così lo vediamo in Inghilterra, in studio di registrazione, a cercare nuova ispirazione e un nuovo suono. E poi nel suo appartamento, quando uno dei musicisti arriva con un nuovo disco. Ha comprato Exodus, la colonna sonora del film. La mette sul piatto. E Marley è ispirato da quel titolo e da quella musica. È così che nascono la canzone e il relativo album (di cui assisteremo anche alla nascita della storica copertina) che devono avere il suono epico di quella colonna sonora e saper arrivare a tutti. Exodus fu registrato a Londra nel 1977. Il titolo della canzone, e dell'album, ha un doppio significato: l'esodo del popolo eletto delle Sacre Scritture, e la sua politica di Marley contro il Primo Ministro giamaicano Michael Manley: Marley rispose allo slogan elettorale del politico, "We know where we are going", proprio componendo Exodus.
5.Jamming
E uno degli esempi di quel nuovo suono che cercava Marley, una musica che è sempre reggae, ma vuole provare ad incorporare altri suoni, ad essere più universale, è Jamming, un brano diventato immortale, musica che fa pensare e anche ballare. La ascoltiamo mentre, in un parco di Londra, Bob Marley e la sua band giocano a una di quelle partite di calcio che amava tanto. Anche Jamming è tratta dall'album Exodus. E anche questa canzone fa riferimento alla fuga dalla Giamaica in seguito all'attentato subito nel 1976. "Nessun proiettile ci può fermare / Non supplicheremo e non ci piegheremo / Non possono comprarci né venderci / La tua vita vale più dell'oro". Jamming fu tra i dieci singoli più venduti in Gran Bretagna in quell'anno, e fu ripubblicato dieci anni dopo come tributo a Marley. Jamming è stata utilizzata in numerose serie tv, come I Simpson e Friends, e nei film 2 sballati al college, ...e alla fine arriva Polly e Finché dura siamo a galla.
6. Three Little Birds
Three Little Birds è una delle canzoni più positive e gioiose di Marley. È la colonna sonora della scena in cui lui e Rita, con il loro staff, ritornano in Giamaica e scendono dall'aereo, accolti da una folla in delirio. Anche Three Little Birds è tratta da Exodus, ma era stata scritta da Marley a Kingston, Giamaica, l'anno precedente. Erano anni in cui Marley amava sedersi nel cortile di casa a fumare dell'erba. E ogni volta che si rollava uno spinello, tre piccoli uccellini venivano da lui e cominciavano a beccare i semi che gli cadevano. Questi tre uccellini che mangiavano tranquilli erano una bellissima immagine di pace. Così nacque questa straordinaria canzone che ci ricorda di non preoccuparci troppo del nostro destino. Perché "ogni piccola cosa andrà a posto". Ma "i tre uccellini" erano anche le sue coriste, le I-Threes: Marcia Griffiths, Judy Mowatt, e Rita Marley.
7. Redemption Song
Redemption Song è forse la più grande canzone di Bob Marley. Così grande che, nel suo album Uprising, Marley ha deciso di lasciarla così, nuda, solo voce e chitarra (anche se in una riedizione dell'album è presente una canzone full band, più regge). E così sembra una canzone senza tempo, una vecchia ballata di pirati ma anche la canzone più attuale possibile. E così la canta nel film, voce e chitarra, ai suoi figli davanti al fuoco nel momento in cui torna in Giamaica. L'avevamo sentita anche poco prima, dopo aver saputo della sua malattia. Redemption Song è l'ultima traccia dell'album Uprising, del 1980. Quando scrisse la canzone, nel 1979, a Marley era già stato diagnosticato il cancro che lo avrebbe portato alla morte. Stava già soffrendo molti dolori legati alla sua malattia. E questo è un tema presente nell'album e in questa canzone. Redemption Song è essenzialmente una canzone folk. Come molte altre è centrata sulle sue convinzioni religiose legate al Rastafarianesimo. Ma le sue parole sono così forti, e immortali, da averla resa una canzone universale: il messaggio è quello di liberarci dalle catene mentali che tanto spesso ci imponiamo da soli. Redemption Song è stata reinterpretata da tantissimi artisti tra cui Beyoncé, Africa Unite, Elisa, John Legend, Alicia Keys, Stevie Wonder. Ma tra tutte la versione più famosa è quella di Joe Strummer, ex leader dei Clash: la sua biografia è intitolata proprio Redemption Song.
8. One Love/People Get Ready
One Love, la canzone che dà il titolo al film, e che è una di quelle che racchiude e sintetizza il messaggio di Bob Marley, è anche la canzone che chiude il film e appare sui titoli di coda. Anche One Love/People Get Ready arriva dall'album Exodus del 1977, ma era già stata pubblicata dodici anni prima col titolo di One Love, anche se solo per il mercato giamaicano e in principio era addirittura un pezzo ska. Nella canzone c'erano alcuni versi presi da People Get Ready degli Impressions di Curtis Mayfield. Ma siccome era destinata ad essere pubblicata solo in Giamaica, che non aveva grandi regole sui diritti d'autore, la cosa non venne citata. Ma nel 1977, quando era chiaramente destinata al mercato mondiale, alla canzone vennero dati entrambi i titoli e fu attribuita a entrambi gli autori. L'espressione one love, nella cultura rastafari e della musica reggae e hip hop indica la fratellanza universale tra tutti gli esseri umani, a prescindere da sesso, razza, credo. Ed è anche un saluto.
9. Could You Be Loved
Alla fine arriva anche Could You Be Loved, una delle canzoni più famose di Bob Marley. Could You Be Loved è tratta da Uprising, l'ultimo album realizzato da Bob Marley in vita. All'album seguì l'Uprising Tour, che ebbe anche due date italiane: il 27 giugno 1980 ci fu lo storico concerto allo Stadio San Siro di Milano (100mila persone) e il giorno seguente allo Stadio Comunale di Torino. Il testo della canzone fu scritto da Bob Marley nel 1979, mentre si trovava su un aereo con i Wailers. È un brano uptempo, che rinnova il suono di Bob Marley e lo sposta verso territori funky e dance. La canzone è stata della Shakespeare's Sister, dai figli di Bob, Damian e Stephen Marley dai Toto e da Joe Cocker. E anche da Lauryn Hill, per anni legata a Rohan Marley: aveva anche reinterpretato un'altra canzone di Marley, Turn Your Lights Down Low. Could You Be Loved è apparsa nei film Blue Crush, 50 volte il primo bacio, Catch a Fire e Tutti pazzi per l'oro.