Un assioma alla base di questa recensione di Ben is Back, una verità assoluta che ogni genitore conosce: come la fai, la sbagli. Non c'è un manuale di istruzioni per crescere i figli e non c'è modo di prevenire o prevedere veramente i loro comportamenti e soprattutto i loro sbagli. Lo ha imparato a caro prezzo la madre interpretata da Julia Roberts nel film in concorso alla 16esima edizione di Alice nella Città, dove ha vinto una menzione speciale della giuria.
Diretto da Peter Hedges, sceneggiatore di Buon compleanno, Mr. Grape e About a boy - Un ragazzo, Ben is Back mette in scena nell'arco di 24 ore, dalla Vigilia al Natale (una ricorrenza che è fonte inestimabile di catarsi cinematografiche), uno scontro, quasi una resa dei conti, tra Holly (Julia Roberts) e suo figlio Ben (Lucas Hedges), adolescente che non solo è finito nel tunnel della droga, l'eroina e quegli aghi che logorano prima il corpo e poi la mente, ma è rimasto coinvolto nello spaccio ed è quindi diventato un punto di riferimento mortale per il quartiere. Ben è tornato, lo dice il titolo, dopo un periodo in una clinica conosciuta come "Sober Living", che significa letteralmente vivere sobri. Ben però non dovrebbe essere tornato, si è preso solo una pausa per la Vigilia di Natale ed è apparso in casa sotto gli occhi increduli della madre, la sorella Ivy, il patrigno e i fratellini.
Lo sguardo di Ben, un Lucas Hedges che con quella testa bassa e la malinconia negli occhi ricorda tanto il personaggio di Manchester by the Sea che gli è valso la nomination all'Oscar, sembra innocuo quasi a far da contrappunto all'agitazione e la preoccupazione che scatena nei suoi cari e in quella casa curata, ben arredata, tipica di una provincia borghese americana. È evidente che Peter Hedges sta preparando il terreno per farci capire che la situazione è molto più grave di quel che sembra.
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Sei mio e soltanto mio
È troppo presto per Ben, non è guarito, grazie al patrigno, uomo afroamericano a cui si deve il benessere economico della famiglia, è finito solo in clinica e non in riformatorio. Se fosse stato di colore, sottolinea l'uomo alla moglie, Ben sarebbe morto o in galera. Non si lascia nessuno da solo a Natale però, e con il patto di stare sempre sotto la supervisione e l'attento controllo materno con l'imperativo "per oggi sei mio e soltanto mio", Ben ha l'ok per restare a casa ed aggiungere la sua calza natalizia al caminetto.
Peter Hedges si serve abilmente del clima e il rituale festivo per mostrare il contesto in cui è cresciuto Ben mentre la madre Holly lo segue anche nel bagno mentre fa pipì, cercando a malapena di contenere la preoccupazione e l'ansia crescente. L'equilibrio che c'era in assenza di Ben, tra mirtilli biologici, routine impeccabili, bambini felici e sorella iperintelligente, rischia continuamente di saltare e lo spettatore è così indotto a cercare disperatamente un motivo per ciò che è accaduto alla famiglia, un tarlo che possa spiegare la causa della tossicodipendenza di Ben. La Holly di Julia Roberts però non è altro che una delle tante mamme con molti birilli in aria, una control freak amaramente uguale a molte altre e questo spiazza sempre più ad ogni fotogramma, mentre li accompagniamo a decorare l'albero con gli addobbi personalizzati, nello shopping, nella riunione degli ex tossicodipendenti.
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Il cane Ponce
Si sa, per una famiglia borghese normale è la Messa il momento clou della Vigilia: li è dove ci si confronta con il quartiere e Holly deve incrociare gli sguardi di chi incolpa Ben per la caduta agli inferi dei propri figli. Quando sembra che il film stia prendendo una deriva da dramma casalingo, arriva la virata: l'amato cane Ponce, a cui Ben deve la vita, è stato rapito. Inizia cosi un viaggio nella notte, madre e figlio ripercorrono il passato di Ben, i posti dove si è fatto o dove ha rubato per trovare il rapitore. Da film di interni, Ben is back diventa una pellicola notturna on the road ed è li che i nodi vengono al pettine. Sono troppi i bocconi amari da mandare giù per una madre incredula nell'ascoltare quelle storie di dipendenza.
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Arrendersi o ricominciare daccapo
Ben is Back raggiunge l'obiettivo, quello di dimostrare che forse è impossibile salvare un figlio dalla tossicodipendenza ma è dovere di ogni genitore, tentare e non arrendersi, anche se vuol dire ripartire spesso daccapo, dal punto di partenza, come in un girone infernale. Peter Hedges si abbandona totalmente agli attori che interpretano i suoi personaggi e fin quando lo fa non sbaglia. Quando invece si addentra nei territori del thriller per aggiungere qualche colpo di scena poco funzionale al cuore della storia, perde il suo fuoco e rischia di deragliare. Resta una certezza: Julia Roberts è una forza della natura e Lucas Hedges è una grande promessa del cinema.
Movieplayer.it
3.5/5