Barbie è il recente lungometraggio diretto da Greta Gerwig (Lady Bird, Frances Ha), ad ora l'esperienza cinematografica più elettrizzante e calorosa della stagione filmica estiva 2023, a giudicare dalla strepitosa accoglienza del pubblico, che ha portato il film ad un incasso globale di oltre 1 miliardo di dollari. Un successo su tutti i fronti che è andato oltre ogni aspettativa (anche se la produttrice e attrice protagonista Margot Robbie ci aveva visto giusto) e che segna un traguardo importante che sicuramente non verrà ignorato da Mattel e da Warner Bros. Mentre sappiamo già con certezza che sono in lavorazione ben 14 progetti collaterali a Barbie che svilupperanno quindi altre IP della Mattel, è quindi opportuno chiedersi come verrà ampliato questo universo dai colori pastello, tenendo conto delle infinite possibilità che Barbieland offre. Tra un sequel praticamente sicuro e possibili spin-off all'orizzonte, è quindi essenziale riflettere sulle varie direzioni che potrebbero essere intraprese, anche considerando le sinergie con gli altri prodotti Mattel.
Un sequel praticamente certo
Nonostante non sia ancora stato confermato ufficialmente nessun seguito di Barbie, è chiaro che attualmente si sta valutando la possibilità di portare su schermo un secondo capitolo del lungometraggio. Anche la stessa Greta Gerwig, in tempi non sospetti (quindi quando ancora il progetto non aveva superato il miliardo di dollari di incasso), aveva manifestato la sua volontà di creare un Barbie Cinematic Universe, quindi oramai è questione solamente di tempo prima che Warner Bros e Mattel diano la grande notizia. Per quanto riguarda la storia del sequel, ci sono infiniti scenari di partenza, il più probabile dei quali si ricollega, probabilmente, alla ritrovata vita di Barbie Stereotipo (Margot Robbie) all'interno della Mattel, capace finalmente di rivoluzionare più attivamente la società; ma lo stesso sviluppo della nuova Barbieland, che di fatto comincia nel finale del primo film, potrebbe essere uno spunto narrativo valido.
Degli spin-off sugli abitanti di Barbieland
Appurato che il sequel è effettivamente il primo passo per costruire un universo su Barbie, come non pensare anche ai possibili spin-off che potrebbero essere realizzati in futuro. Per prima cosa è importante riflettere sul fatto che, come accade in molti altri franchise di successo, solitamente quando si costruiscono universi si sviluppano due ramificazioni, una principale (in questo caso potremmo parlare di Barbie 2 ed ulteriori seguiti) e una collaterale (con vari sviluppi seriali dipendenti dalla saga centrale, ma dall'animo indipendente). Ecco che i personaggi che abbiamo visto all'interno del progetto si potrebbero prestare ad eventuali serie dedicate, visto che la loro caratterizzazione - perlomeno per quanto abbiamo visto nel film - non è ancora completa. Comprimari come Allan (che ha il volto di Michael Cera) o Barbie Stramba (interpretata da Kate McKinnon) sono in teoria adatti allo scopo perché sono figure comunque secondarie che hanno dimostrato di avere un peso nella storia.
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Un progetto stand alone su Ken è possibile?
Il Ken di Ryan Gosling,invece, merita un trattamento decisamente diverso visto che, a conti fatti, risulta essere un co-protagonista di spessore che in alcuni passaggi di Barbie ruba la scena perfino a Margot Robbie con il suo carisma e la sua evoluzione all'interno della pellicola. Una figura di questo calibro, quindi, ha bisogno di uno spazio proprio senza l'ingerenza del suo amore biondo platino e ciò è perfettamente coerente con l'immagine finale che viene data nel film, con un Ken che, finalmente, è consapevole della sua indipendenza, iniziando un lento processo di emancipazione. Un'altra possibilità, sicuramente più debole, è quella di continuare ad inserire il personaggio in presenza di Barbie, facendolo crescere in parallelo con lei: una scelta forse poco in linea con quanto abbiamo visto nel lungometraggio, ma che permetterebbe alle case di produzione di risparmiare soldi su un titolo standalone sul muscoloso personaggio incarnato da Ryan Gosling.
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La sinergia tra bambole e Barbie Cinematic Universe
Dopo aver parlato dei vari titoli cinematografici e seriali che si potrebbero sviluppare nel mondo di Barbie, c'è un altro elemento assolutamente importante da sottolineare che potrebbe passare in secondo piano nel nostro discorso. Non bisogna dimenticare, infatti, che Barbie, prima di tutto, nasce come bambola della Mattel il 9 marzo 1959 (ne abbiamo parlato nel nostro approfondimento sulle sue origini) e che, solo in seguito, sono stati realizzati film, serie animate, canzoni e molto altro ispirato a questa icona della cultura pop. Con la creazione di un Barbie Cinematic Universe, quindi, un ruolo di spessore lo giocherà la sinergia tra progetti audiovisivi di questo universo e la realizzazione di bambole ad hoc, così da incrementare i guadagni sulle bambole e, viceversa, spingere il pubblico a recuperare i tasselli di questo franchise. Il primo passo, in tal senso, è stato già fatto: la Mattel ha annunciato la vendita di un modello che fa riferimento al personaggio di Kate McKinnon, segnando la prima collaborazione tra queste due sfere commerciali.
Il Mattelverse è ancora una magnifica illusione
Un ultimo ragionamento, infine, è importante riservarlo al Mattelverse che, di fatto, è un'altra conseguenza diretta del successo di Barbie. La potente company di giocattoli, infatti, ha strategicamente aspettato di vedere l'accoglienza che il pubblico e la critica avrebbero riservato alla pellicola della Gerwig, prima di procedere allo sviluppo del Mattelverse. Ed ora ci siamo: 14 progetti in lavorazione, tra cui He-Man, Polly Pocket, Hot Wheels e molto altro ancora per un totale di 45 titoli, se consideriamo nel conteggio anche quelli che sono solo una bozza. Questo universo sarà un campo di prova più ampio e ambizioso ma è probabile che, ancora una volta, servirà che il Barbie Cinematic Universe faccia i primi passi così da dare il via libera definitivo a questo progetto. In altre parole, per quanto i singoli progetti legati alla Mattel verranno sviluppati comunque, per andare avanti con un'interazione e connessione maggiore tra i prodotti si necessita di un segnale forte che dia uno scossone a questa macchina commerciale.