Netflix sembra oramai aver capito, nella sua "ristrutturazione e pulizia" in corso, che forse la strada da intraprendere per recuperare il pubblico che si sta disperdendo, vuoi per l'offerta migliore delle altre piattaforme vuoi per la non più possibile condivisione dell'account, è puntare sull'assetto maggiormente generalista/popolare e non più d'autore/via cavo dei propri prodotti, rispetto agli esordi. È così che dopo i successi di The Night Agent, The Diplomat e The Recruit, l'ultimo procedurale in ordine di tempo a provare a rimpolpare le fila degli abbonati della piattaforma rossa è Avvocato di Difesa (in originale The Lincoln Lawyer) adattato dai romanzi di Michael Connelly grazie alla penna legal di David E. Kelley. Ci punta così tanto che, mentre scriviamo la recensione di Avvocato di Difesa 2 parte 1, dal 6 luglio su Netflix, sappiamo già che ci sarà una seconda parte in cui è stata divisa la stagione che arriverà il 3 agosto sul servizio streaming.
L'avvocato più sexy di Los Angeles
Dopo gli scioccanti avvenimenti degli ultimi episodi del ciclo inaugurale, la carriera di Mickley Haller (Manuel Garcia-Rulfo), l'avvocato della Lincoln, dopo il fermo di un anno a causa della sua dipendenza è ripartita alla grande, grazie all'acquisizione dei casi del compianto Jerry Vincent e soprattutto del caso di alto profilo di Trevor Elliott, nonostante la scoperta che fosse davvero colpevole e la sua improvvisa dipartita. Ora quindi Mickey sta ristrutturando lo studio e la propria immagine, partecipando a più interviste possibili, diventando su alcune copertine "l'avvocato più sexy di Los Angeles", venendo deriso bonariamente dalla prima ex moglie Maggie (Neve Campbell), con la quale i problemi sembrano essersi appianati anche se hanno intrapreso strade diverse a livello sentimentale. C'è però una nuova minaccia orizzontale che incombe sulla vita personale e lavorativa di Haller: l'uomo col tatuaggio sul braccio sinistro che avevamo intravisto nello scorso finale pronto a vendicarsi della ripresa del caso di Jesus Menendez, che Mickey aveva mandato in prigione a causa della propria dipendenza. Ora totalmente ripulito, l'avvocato della Lincoln riceve un nuovo cliente misterioso e apparentemente facoltoso mentre prova a chiudere i conti rimasti in sospeso col passato.
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Andare avanti
Il protagonista non è l'unico a provare ad andare avanti dopo i traumatici eventi del precedente finale di stagione. La sua seconda ex moglie, la vivace Lorna (Becki Newton), ora promessa sposa dell'investigatore privato Cisco (un adorabile Angus Sampson), ha ripreso gli studi all'università per laurearsi in giurisprudenza ma un vecchio professore potrebbe metterle i bastoni tra le ruote. Anche Cisco ha un'ombra dal passato: la banda di motociclisti di cui faceva parte e che aveva fatto una sorta di accordo con Haller per lasciarlo andare, mentre lui e Lorna devono organizzare il proprio matrimonio. La serie si conferma insomma quella delle seconde occasioni, non solo per il protagonista ma anche per gli altri personaggi, compresa l'autista ed ex tossica Izzy (Jazz Raycole) che vorrebbe aprire una propria scuola di danza e compresa Maggie, che deve ricostruirsi un posto e un'identità in procura dopo lo svelamento della corruzione che aveva portato al suo declassamento. Si va avanti anche a livello sentimentale, con l'importante new entry nella vita di Mickey, Liza Trammell (la sempre affascinante e carismatica Lana Parrilla di C'era una volta), una chef di origini portoricane che deve combattere con la gentrificazione del quartiere da parte di un ricco industriale senza scrupoli.
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Indecisione
Manuel Garcia-Rulfo continua a infondere carisma e bontà al protagonista di Avvocato di Difesa, che basa tutto sul concetto che chiunque sia meritevole di una difesa degna rispetto alla procura e quindi all'accusa, in questo caso rappresentata dall'altra new entry Andrea "Andy" Freeman (Yaya DaCosta), abituata a giocare sporco. La prima parte della seconda stagione di Avvocato di Difesa sembra concentrarsi su questa tematica insieme ai fantasmi del passato dei protagonisti e soprattutto all'identità culturale della doppia lingua del protagonista ma anche di chi gli sta intorno.
Ci riferiamo tanto alla figlia adolescente Hayley a cui insegna inglese e spagnolo contemporaneamente, quanto alla new entry Lisa. Sono cinque episodi un po' discontinui e sbilanciati per come scelgano di chiudere col passato e approcciarsi a una nuova storyline che faccia da fil rouge al nuovo arco narrativo, con David E. Kelley che sembra un po' indeciso su quale pedale premere e in quale direzione andare. La durata degli episodi soffre di questo e avrebbe beneficiato di una decina di minuti in meno a puntata proprio per rientrare nell'approccio generalista che sta imboccando Netflix con questo tipo di show.
Conclusioni
Abbiamo parlato di come i personaggi provino ad andare avanti nella recensione di Avvocato di Difesa 2 parte 1 su Netflix, ma anche di come ci sia qualcosa che li blocca. Il passaggio dal vecchio al nuovo caso di alto profilo che diventa l'arco narrativo delle nuove puntate non è esattamente fluido, e l’appeal del serial sul pubblico deriva ancora una volta dal carisma e dal casting dei suoi interpreti, new entry comprese, più che da alcuni plot twist della storia.
Perché ci piace
- Il carisma e la bontà del protagonista Manuel Garcia-Rulfo.
- La caratterizzazione colorita degli altri personaggi, compresa la new entry Lana Parrilla.
- Il tema delle seconde occasioni continua lasciando più spazio a quello dell'identità culturale e della gentrificazione di Los Angeles…
Cosa non va
- … anche se il passaggio è un po’ discontinuo.
- Le nuove storyline e i nuovi colpi di scena sembrano inseriti in modo incerto.