Avengers: Endgame è in sala e a giudicare da prevendite e primi incassi già tanti spettatori hanno avuto modo di godere del ventiduesimo film del Marvel Cinematic Universe. È a voi primi fan affezionati che ci rivolgiamo in prima battuta con questo articolo sulle migliori scene di Avengers: Endgame, perché, importante sottolinearlo subito, saranno ricche di dettagli adatti a chi l'ha già visto o di spoiler per chi è curioso, e anche perché dopo aver visto il film già un paio di volte abbiamo voglia di parlarne in modo più approfondito per condividere con voi i momenti che ci hanno appassionati, stupiti o emozionati fino alle lacrime.
Quindi siete ancora in tempo a fermarvi se non volete anticipazioni, per voi che volete un commento assolutamente Spoiler Free c'è la nostra recensione di Avengers: Endgame, in cui troverete il medesimo entusiasmo ma senza ulteriori pericolosi dettagli. Da qui in poi si entra nel vivo del film, in doveroso ordine cronologico per riviverlo insieme, virtualmente mano nella mano, perché è così che vanno vissuti gli eventi di questa portata. Le luci si spengono, silenzio in sala, il film inizia.
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Questioni di famiglia
Era stato uno dei tormentoni legati all'uscita di Infinity War: dov'è Occhio di Falco? L'apertura di Endgame sopperisce a questa mancanza, colma questo vuoto e risponde a questa domanda, perché la prima scena è per lui e la sua famiglia. Barton addestra sua figlia al tiro con l'arco, per una tradizione di famiglia preziosa, mentre sullo sfondo la moglie prepara gli hot dog è i figli si lanciano la palla da baseball. È un momento di pace, idilliaco, che non può che portare al dramma: è il momento dello snap di Thanos e la famiglia di Clint Barton sparisce letteralmente sotto i suoi occhi. Un colpo al cuore dell'eroe (e degli spettatori) che darà vita all'incarnazione in cui lo vedremo nel film: lo spietato Ronin.
L'ultima sorpresa
"Ho detto niente più sorprese, ma speravo tanto di organizzare l'ultima" dice Tony Stark sperduto nello spazio nel messaggio registrato per Pepper Potts. E riesce a farla, grazie al soccorso di Capitan Marvel che funge da carro attrezzi spaziale e riporta la nave con lui e Nebula sulla Terra. È il ritorno di un eroe stanco, ferito, arrabbiato. Sconfitto, come gli altri che trova ad attenderlo. Tutti segnati dallo scontro perso contro Thanos, ma dovranno trovare la forza di andare avanti, ognuno a modo suo. Tony Stark si dedicherà alla famiglia, per quella seconda possibilità che avrebbe meritato e dalla quale si fa tirar fuori ancora una volta. Perché un eroe lo è per sempre.
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Morte di un Titano
"Mi piace questa qua!" Esclama Thor faccia a faccia con Capitan Marvel, nuova arrivata nel gruppo e arma definitiva contro Thanos. E infatti è con lei che il gruppo raggiunge il pianeta dove il Titano si è ritirato dopo aver compiuto la sua impresa, è anche grazie a lei se riescono a sopraffarlo e, poi, ucciderlo, compiendo la prima vera sorpresa di Endgame, che dopo una manciata di minuti ha già preso una svolta imprevista. Thor, questa volta, mira alla testa e fa fuori Thanos, ma non risolve il problema: il loro nemico ha già distrutto le Gemme dell'Infinito e la speranza di riportare indietro le vittime dello Snap. Lasciando nel buio della sala aleggiare un inquietante interrogativo. E ora?
Hail Hydra
Ma c'è una speranza, viene fuori un piano che sa di metacinematografico, con gli Avengers a far ritorno in momenti del loro stesso passato, incastrandosi alla perfezione negli eventi del primo film diretto da Joss Whedon così come nel secondo Thor e nelle imprese dei Guardiani della Galassia. È la parte più dinamica del film, un po' Heist Movie (non è un caso che Ant-Man definisca l'impresa un "furto del tempo") ma con abbondante e suggestiva azione e quel pizzico di commedia dato dagli eroi impegnati a prendere in giro i loro stesso tick. Emblema di ciò è lo scontro di Captain America con se stesso, ma nel nostro cuore resta quell'Hail Hydra usato per guadagnare la fiducia degli agenti a cui deve portar via una delle gemme. Ne abbiamo parlato anche in un approfondimento sulle curiosità su Avengers: Endgame.
Sul viale dei ricordi
Faccia a faccia con il loro passato, dicevamo, e ciò non porta solo alle componenti (auto)ironiche che abbiamo citato, ma anche a un cammino sul viale dei ricordi per due dei protagonisti storici: Tony Stark e Steve Rogers. Tornati al 1970 per recuperare il Tesseract e altre dosi del siero di Pym, i due si ritrovano coinvolti in due incontri importanti per le loro rispettive sfere emotive: Stark ha una lunga e toccante conversazione con suo padre, a pochi mesi dalla sua nascita, e riesce a entrare in sintonia con la sua intimità e le sue paure di quasi padre. Rogers, dal canto suo, si ritrova nell'ufficio della sua amata Peggy Carter, dove trova una propria foto sulla scrivania e riesce ad avere un contatto visivo con lei. Un regalo per i due grandi eroi del MCU.
Un primo doloroso addio
E poi arriva il colpo, che segna l'inizio della seconda parte del film e che conduce al grande scontro finale: una prima dolorosa morte. La storia di porta su Vormir, dove Thanos ha già sacrificato Gamora per ottenere la Gemma dell'Anima, e sappiamo già che un'altra offerta sarà necessaria per ottenerla di nuovo. "Un'anima per un'anima." Sia Barton che Vedova Nera sono disposti a sacrificarsi, pensano che sia giusto per redimere la propria esistenza. Nessuno dei due è disposto a lasciar andare l'altro. Alla fine è la Romanoff a vincere questa sfida mortale e chiudere io suo cammino nel Marvel Cinematic Universe. Ma non disperiamo, sappiamo che ci sarà un film dedicato a lei che ce ne racconterà il passato.
Degno
Ci si è chiesti a lungo se Captain America fosse degno di impugnare il martello di Thor. E ora conosciamo la risposta, arrivata nella scena più potente ed esaltante di Avengers: Endgame, nella quale l'eroe interpretato da Chris Evans attira a sé il martello e scatena la sua forza contro Thanos, dando la sensazione di poter avere la meglio sul Titano pazzo. Non sarà così e la rabbia del suo avversario risponderà veemente, riducendo il nostro al suolo prima dell'arrivo della cavalleria e uno degli scontri più maestosi di sempre. Ma il momento è prezioso e iconico, di quelli che non dimenticheremo facilmente.
Avengers Assemble
Fino a questo gran finale, c'era stata una grande mancanza nel Marvel Cinematic Universe: non era mai stata pronunciata la fatidica frase "Vendicatori uniti" o "Avengers Assemble" che dir si voglia. Viene fatto qui, dopo undici anni e ventidue film, da Captain America una volta raggiunto dalle redivive vittime di Thanos, che vanno a comporre un esercito che non si era mai visto prima su grande schermo. Non solo per il numero dei soldati impegnati nella battaglia, ma per il carisma, l'importanza e la presenza delle singole figura messe in campo dalle forze del bene. Quella che segue è una battaglia epica, elaborata, complessa, in cui ognuno di loro trova il proprio spazio e l'occasione per mettere in mostra le proprie abilità. Qualcosa raramente visto al cinema!
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Io sono Iron Man
Lo scontro è acceso, come detto, lungo e articolato. Sembra volgere al meglio quando Captain Marvel fa il suo ingresso sul terreno di gioco e sembra poter tenere testa a Thanos. Ma non basta, perché il Titano sa usare le armi in suo possesso: se non riesce a schioccare le dita per risolvere il problema, ne prende una e la chiude nel pugno per colpire duramente l'eroina. Sembra la fine, perché il villain è subito pronto a schioccare nuovamente le dita e chiudere il discorso... ma Iron Man gli è addosso, lotta, sembra fermarlo per un attimo. Solo un'illusione perché l'eroe viene messo al tappeto e il nemico esclama soddisfatto "io sono ineluttabile" e procede. Ma non accade nulla. Tocca a Tony Stark, che solleva il braccio e mostra le gemme appena rubate all'avversario mettersi in posizione. "Io sono Iron Man" dice a sua volta. E schiocca le dita.
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Il cerchio si chiude
"Parte del viaggio è la fine" recitava una battuta di Stark nel trailer e ripetuta nel film. E ha il sapore di perfetto finale quella battuta recitata da Robert Downey Jr, che riprende quella dichiarazione in conferenza stampa al termine del primo film. Undici anni fa. Il cerchio sul personaggio di Iron Man si chiude, di pari passo al percorso, altrettanto soddisfacente e compiuto, dell'altra icona del Marvel Cinematic Universe. Come Iron Man, anche la storia di Captain America giunge al termine, con una conclusione meno dolorosa, più agrodolce e soddisfacente, ma comunque fine. Vanno di pari passo, a braccetto, le immagini del funerale di Tony Stark e quella di Steve Rogers invecchiato sulla panchina, mentre cede lo scudo al suo successore, per quel cambio della guardia che inevitabilmente ci sarà da qui in poi. Il Marvel Cinematic Universe che conoscevamo si chiude qui, con l'addio ai suoi personaggi più rappresentativi e con l'ultimo splendido cameo di Stan Lee, ma la storia non finisce di certo. Muta, forse, cambia ed evolve, ma saprà accoglierci ancora tra le sue (super)braccia.