Ariaferma, la recensione: Nell’atmosfera sospesa di un carcere in dismissione

La recensione di Ariaferma, il film di Leonardo Di Costanzo con Toni Servillo e Silvio Orlando, in sala dopo il passaggio fuori concorso a Venezia 2021.

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Ariaferma: una scena del film

Leonardo Di Costanzo mancava a Venezia da nove anni, da quel L'intervallo che ci aveva colpiti in modo particolare, e la recensione di Ariaferma non può che iniziare dalla soddisfazione di aver accolto nuovamente il regista napoletano alla Mostra del Cinema, seppur Fuori Concorso, per il suo terzo lungometraggio di finzione, distribuito da Vision e prodotto da tempesta / Carlo Cresto-Dina con Rai Cinema. Un film che arriva in sala in un momento di ripartenza importante e prova a ritagliarsi uno spazio tra uscite di spicco con due interpreti di spessore come Toni Servillo e Silvio Orlando, ma anche un tema che merita approfondimento, per il quale rubiamo le parole dello stesso Di Costanzo: "Ariaferma non è un film sulle condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull'assurdità del carcere."

Un limbo irreale

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Ariaferma: Fabrizio Ferracane in una scena del film

Ariaferma ci accoglie in un carcere ottocentesco che si trova in una zona impervia ma imprecisata del territorio del nostro paese, il carcere di Mortana che nella realtà non esiste ma nella storia che ci viene raccontata è in dismissione. Un processo di smantellamento che viene interrotto per motivi burocratici e i trasferimenti dei detenuti verso altre destinazioni si bloccano, così una dozzina di ospiti della struttura restano in attesa insieme a una manciata di agenti che devono sorvegliarli e seguirli. Una situazione surreale e sospesa, in cui le regole sfumano e i confini tra guardie e prigionieri si fanno più sottili, dando vita a compromessi, scambi e nuove forme di relazioni interpersonali.

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Ritmo sospeso

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Ariaferma: un'immagine del film

Leonardo di Costanzo ci immerge in un mondo in animazione sospesa, un limbo decadente in cui ognuno deve rivedere e riconsiderare le proprie posizioni, tra proteste e rifiuti, compromessi e concessioni, mentre due mondi diversi sono costretti e venire a patti e trovare dei punti di contatto e sovrapposizione. Il regista di Ariaferma cura le immagini, sceglie inquadrature e punti di vista, ma non lascia mai che siano queste a prendere il sopravvento sullo spaccato di umanità che emerge da questa atmosfera sospesa, ben sottolineata anche dalle scelte musicali e i ritmi messi in campo dal compositore Pasquale Scialò.

Due figure carismatiche

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Ariaferma: Silvio Orlando e Toni Servillo in una scena

Guardie, detenuti. Due mondi distanti ma costretti a condividere lo stesso spazio. Due ambiti differenti che, nella nuova situazione che si è venuta a creare, si sovrappongono e ruotano attorno a due figure carismatiche di riferimento: da una parte l'ispettore Gaetano Gargiulo del solito intenso Toni Servillo, dall'altra il carcerato Carmine Lagioia incarnato con misura dalla prova di Silvio Orlando. Due individui che hanno poco in comune, che partono da posizioni opposte per riscoprire la loro umanità in quel punto di contatto rappresentato dal nuovo arrivato Fantaccini.

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Ariaferma: una sequenza del film

Due pilastri di un racconto che non si limita solo a loro e apre sempre più alla coralità, come dimostra la magnifica sequenza della cena durante il blackout; li sceglie piuttosto come rappresentanti del senso di spaesamento e del cambiamento a cui porta, come ancore a cui lo spettatore può legarsi per entrare in punta di piedi nel contesto ambientale che l'autore vuole raccontarci, una situazione fuori dal tempo e forse utopistica in cui anche contrasti, diffidenze e sospetti possono essere sospesi.

Conclusioni

Arriviamo alla fine della recensione di Ariaferma e non possiamo che ribadire le sensazioni positive lasciateci dal lavoro di Leonardo Di Costanzo presentato Fuori Concorso a Venezia 2021: grazie anche ai due protagonisti Toni Servillo e Silvio Orlando, ma non affidandosi soltanto a loro, l’autore ci immerge in una situazione di sospensione e attesa in cui regole e diffidenze sfumano, creando una sovrapposizione tra mondi distanti costretti a convivere.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.8/5

Perché ci piace

  • I due protagonisti Toni Servillo e Silvio Orlando, che comunicano l’evoluzione del rapporto tra i loro personaggi e i loro mondi distanti.
  • Tutto il contesto in cui la storia si muove, dal carcere fittizio di Mortana ai comprimari che lo rendono vivo.
  • La messa in scena di Di Costanzo e le scelte musicali di Pasquale Scialò, che accompagnano e sottolineano senza mai prendere il sopravvento sulle emozioni.

Cosa non va

  • Ariaferma è un film in cui bisogna entrare per carpirne sensazioni, atmosfere e temi, e richiede un’attenzione da parte dello spettatore.