Horror e estate. Un binomio che almeno nel nostro paese si ripete di anno in anno, portando un manipolo di appassionati (e purtroppo quasi soltanto loro) nelle sale per provare qualche brivido di tensione. Una tradizione che quest'anno non delude le aspettative, non solo per la presenza di diversi titoli come Amityville - Il risveglio, Polaroid, thriller come Monolith e una pellicola ispirata alla più longeva saga di Stephen King, ma anche perché almeno uno di essi, Annabelle 2: Creation, si rivela di fattura migliore rispetto alle nostre più rosee aspettative.
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In principio era The Conjuring
E se tali aspettative non erano particolarmente solleticate è per la natura quantomeno inusuale dell'operazione: secondo spin-off, dopo Annabelle, della serie The Conjuring, ma a sua volta prequel del suo precedessore, per andare ad aggiungere un nuovo tassello a quel puzzle complesso che sta diventando la saga di The Conjuring. Nata nel 2013 per raccontare, in modo romanzato, nel primo The Conjuring le vere indagini paranormali di Ed e Lorraine Warren, la serie si era sin dall'anno successivo ampliata con un primo spin-off pronto ad approfondire la bambola Annabelle prima che i Warren entrassero in contatto con essa.
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Un seguito del 2016 aveva poi raccontato un ulteriore caso della coppia per tornare ora, nel 2017, ad aggiungere dettagli sulla suddetta bambola, con un Annabelle 2: Creation che scava nel passato per mostrarcene la nascita. Quello che si è venuto a creare, in modo sempre più consapevole, è un vero e proprio The Conjuring Universe capace di non fare invidia ai più celebri universi narrativi che stanno spopolando negli ultimi anni, dalla Marvel alla DC Comics. Un universo cupo e pieno di terrore, che nei prossimi anni si amplierà con un nuovo sequel del filone principale sui Warren (si parla di un'indagine su un caso di licantropia), un secondo spin-off The Nun in lavorazione per il 2018 ed un terzo, The Crooked Man, già annunciato per l'anno successivo, entrambi ispirati a personaggi introdotti in The Conjuring - Il caso Enfield.
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Il dramma dei Mullins
Nel frattempo ci concentriamo nuovamente sulla bambola, con Annabelle: Creation che ci porta a casa Mullins, dove i coniugi Samuel ed Esther vivono sereni e fabbricano bambole nella loro casa di campagna con la bambina Bee. Un'esistenza tranquilla spezzata da un terribile incidente che strappa loro la figlia lasciandoli nella disperazione più profonda. Dodici anni dopo, le loro vite sono ancora lo spettro di quelle che erano state e i coniugi decidono di accogliere nella loro grande dimora suor Charlotte e sei ragazze che seguiva in un orfanotrofio che è stato chiuso. La casa dei Mullins è una gioia per le ragazze, che mai hanno avuto così tanto, ma nasconde un pericolo enorme che poco a poco si fa largo e cerca di impossessarsi di loro... a cominciare dalla più fragile del gruppo, la piccola Janice, segnata dalla polio e meno indipendente delle altre.
La bambola che divorò sua madre
La prima possessione di Annabelle e le sue origini, dopo l'apparizione nell'originale The Conjuring ed in un primo film tutto suo, sono trattate con cura e rispetto dal regista David F. Sandberg che aveva già fatto capolino nel genere la scorsa estate col suo Lights Out - Terrore nel buio, avvalendosi di due interpreti di spessore per dar volto ai Mullins e mettere in scena la loro sofferenza: Anthony LaPaglia e Miranda Otto. Cavalcando le convenzioni del genere, Sandberg le sfrutta per costruire una tensione inarrestabile e incalzante, arricchendo il ConjuringVerse di cui questo prequel di Annabelle fa parte. Quello che il regista mette in piedi non è di certo un horror originale o innovativo, ma capace di reggersi sulle proprie gambe, sia in quanto capitolo di un universo più ampio, sia in quanto film autonomo su una bambola maledetta.
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Sandberg non rivoluziona un genere ma dimostra di padroneggiarlo, soprattutto in una prima parte che ci immerge nella California rurale di metà Novecento tra carrellate profonde verso il buio e movimenti di macchina fluidi, fa montare la tensione. Soltanto nella seconda parte il meccanismo di Sandberg mostra un po' la corda, quando il gioco di visto e non visto rischia di perdere equilibrio e il regista cede alla tentazione di dare un volto al terrore, affievolendone il fascino. In ogni caso, Annabelle 2: Creation resta un film soddisfacente, che va oltre la sua natura di horror estivo e ci lascia con la curiosità di vedere quanto ancora potrà crescere lo spettrale mondo narrativo costruito attorno a The Conjuring. E a tal proposito: restate in sala fino al termine dei titoli di coda, la Marvel sta facendo scuola sulla costruzione di un universo cinematografico!
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Movieplayer.it
3.5/5