Celebrità, maternità, follia: questi sono solo alcuni degli elementi-chiave che caratterizzano Spilt Milk e Continuum, gli episodi numero 11 e 12 che precedono il finale di Asylum, seconda stagione di American Horror Story. Mentre Spilt Milk punta a scioccare, tirando in ballo parafilie "insolite" (almeno per il mondo della fiction) e diverte lo spettatore con continui e gustosissimi rimandi al thriller "hitchcockiano" di Brian De Palma e ai suoi inconfondibili split-screen, è fondamentalmente un episodio di passaggio che porta la firma di Brad Falchuk ed è diretto da Alfonso Gómez-Rejón, Continuum è uno degli episodi più brillanti di questa stagione, che va detto, ha avuto i suoi alti e bassi. In quest'ultimo episodio, che è scritto da Ryan Murphy e diretto da Craig Zisk, i nodi vengono finalmente al pettine, ma soprattutto si gioca su un rovesciamento di ruoli e di situazioni, sia all'interno dello stesso episodio, sia rispetto all'inizio della stagione.
A Kit e Grace viene portata via la loro bambina, ma quando lui viene rilasciato - perchè ormai sarà evidente che non è lui Bloodyface - riuscirà a convincere il Monsignor Howard a rilasciare anche Grace. Ma il bello arriva adesso, perchè la loro vita a tre, alla quale si accostano con l'entusiasmo di chi è convinto di essersi lasciato alle spalle un incubo, sta per trasformarsi in una vita a sei. Nella casa in cui Kit viveva con Alma, infatti, il ragazzo trova quest'ultima seduta in camera da letto con la loro bambina, una bellissima piccola di colore.Li ritroviamo qualche anno dopo, nel '67, mentre giocano d'anticipo sulle teorie dell'amore libero, adattandosi a vivere tutti sotto lo stesso tetto, non senza notevoli difficoltà, anche sociali. Alma (interpretata dalla bella Britne Oldford) vorrebbe lasciarsi tutto alle spalle, mentre Grace passa le sue giornate a tratteggiare su carta i volti di quelli che considera i veri "genitori" dei loro figli, gli alieni, convinta che prima o poi torneranno e soprattutto che le loro bambine hanno il sacrosanto diritto di sapere tutto sulle loro origini. Gli scontri tra le due donne di casa, la grintosa Alma e l'introspettiva e tormentata Grace, arrivano al culmine la notte in cui la sposa nera affonda la pesante lama di un'ascia sulle spalle inermi della rivale bianca, garantendosi però l'ingresso al Briarcliff, dove morirà tempo dopo. Nel divertente incipit di Continuum era sembrato che fosse stato Kit a fare una strage, e invece lui è l'unico che finora - nonostante tutto - non ha mai perso la testa. Il gioco del rovesciamento di ruoli è appena iniziato... Per quanto riguarda Lana invece, la reporter riesce ad uscire grazie all'intervento di Suor Claudia, che aveva accolto la richiesta di Jude (nonostante quest'ultima non fosse proprio lucida) e promette a quest'ultima che tornerà al Briarcliff a riprenderla. Prima però, raccoglie poche cose essenziali - borsa, foulard e i nastri con le registrazioni di Thredson - e accoglie quest'ultimo nel tepore della sua casa, davanti al camino, dove i due si confrontano ancora una volta, in attesa che arrivi la polizia. Ma Lana non resiste alla tentazione di premere l'indice sul grilletto, e a far fuori lo psichiatra con l'hobby dell'omicidio seriale.
Per lei si prepara un luminoso futuro da scrittrice, con il volume dedicato al dramma vissuto tra le mura del Briarcliff in attesa di pubblicazione, ma prima ancora deve risolvere questioni più urgenti: all'ultimo momento decide di proseguire la gravidanza e, cosa più soprendente, di allattare il neonato, che sarà dato in adozione, ma al momento rifiuta il latte artificiale. Quest'ultima questione solleva qualche dubbio sulla vera identità di Johnny Morton (Dylan McDermott) l'uomo che ai giorni nostri afferma di essere il figlio di Lana e di Bloodyface, e ha un'ossessione nei confronti del latte materno, al punto che arriva a reclutare delle procaci escort che siano in grado di allattarlo per soddisfare le sue esigenze. Nel prossimo capitolo - come si evince nel finale di Continuum - sapremo la verità sui collegamenti tra Lana e Johnny e non è detto che quest'ultimo sia davvero il figlio della giornalista che ormai ha fatto fortuna con il suo primo volume incentrato sul Briarcliff e quelli pubblicati in seguito, diventando un role model per la donna media americana. Difficile pensare che un bambino che è stato effettivamente allattato da sua madre possa poi aver sviluppato i problemi che ha Johnny (ma anche se non fosse stato allattato, questo non giustifica la sua mentalità disturbata), quindi staremo a vedere i chiarimenti che ci saranno in Madness Ends, episodio finale di Asylum. Quando Lana riesce finalmente a tornare al Briarcliff per onorare la promessa fatta a Jude (ovviamente accompagnata da un team di investigatori che indaga sulla faccenda), le viene risposto, da Monsignor Howard, che la povera Jude si è tolta la vita nella sua cella. In realtà, ritroviamo Jude alcuni anni dopo, sempre al Briarcliff, con un nome diverso e apparentemente sicura di sè e nel pieno delle sue facoltà mentali, tanto che sembra essersi ritagliata un ruolo da queen bee del manicomio, coadiuvata dalla piccola ed energica Pepper. E per lei si prospetta anche il rilascio immediato, fino a quando non scopriamo che queste sono solo le fantasie di una mente ormai segnata. Il mondo di Jude si sgretola tra le sue mani quando si rende conto che la sua nuova compagna di stanza non è l'Angelo della Morte, ma una robusta paziente dagli appetiti saffici, e che la piccola Pepper, pace all'anima sua, è spirata da qualche tempo. E Howard? Dopo aver sperimentato il supplizio di una crocifissione improvvisata e aver perso (finalmente) la verginità con la bionda diavolessa Mary Eunice, il Cardinale è a New York, e non solo ha ben altri impegni, ma stando alle recenti rivelazioni di Murphy lo ritroveremo anche nella terza stagione di American Horror Story.
In conclusione, possiamo aggiungere che se la storyline di Kit e le sue due donne non ci ha sempre convinto, in Contiuum si riscatta con un po' di linearità che mancava alla vicenda (che per certi aspetti, in queste circostanze, strizza l'occhio a Shining di Kubrick) per il resto ci si rende conto che per quanto l'esperienza al Briarcliff possa aver segnato la psiche di molti dei suoi ospiti, è anche vero che questa ha solo amplificato le loro miserie e i loro aspetti negativi. Lana era già una reporter arrivista prima ancora di essere ricoverata di forza al Briarcliff, e adesso è una scrittrice dispotica e gelida (oltre che super-glamour) tormentata dai "fantasmi" delle sue esperienze più recenti, mentre Jude, dopo essersi lasciata alle spalle un vissuto pesante (l'incidente, le notti nei locali di terz'ordine, per non parlare del suo incarico al Briarcliff) ha perso definitivamente il controllo sui suoi demoni. L'unico che al momento è uscito indenne dal suo vissuto (nonostante tutto!) è proprio Kit. Ma non è detta l'ultima... puntata.