Giacca di un noto marchio italiano e capelli da uno che si è appena svegliato dopo un rave durato tre giorni: Alessandro Borghi, archiviata l'esperienza di padrino della 74esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, è in questi giorni sul set del nuovo film di Matteo Rovere, Il primo re, per cui si è sottoposto a una dieta ferrea e a un taglio di capelli non proprio all'ultima moda.
Roma e Venezia quest'anno gli hanno portato fortuna: al Festival del cinema, oltre a fare gli onori di casa, ha infatti presentato in anteprima mondiale i primi due episodi, diretti da Michele Placido, di Suburra, serie prequel dell'omonimo film di Stefano Sollima del 2015, in cui riprende il ruolo di Numero 8, criminale di Ostia che vuole trasformare il litorale romano nella sua Las Vegas.
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Disponibile sulla piattaforma di streaming dal 6 ottobre, Suburra - La serie, in dieci episodi, scava nel passato e nella psicologia dei personaggi, in particolare quelli di Aureliano Amedei, alias Numero 8: questa volta a essere centrale per il personaggio è il rapporto con la sorella Livia (Barbara Chichiarelli), spietata donna d'affari con cui ha un rapporto di amore-odio. Un po' come i fratelli Lannister di Il trono di spade.
Dopo il set di Non essere cattivo di Claudio Caligari e Suburra, Alessandro Borghi è ormai quasi il "testimonial ufficiale" di Ostia, quartiere romano che è al centro della vicenda raccontata nel prequel, e della romanità: l'attore ha infatti commentato così la scelta di realizzare i titoli di testa della serie con sampietrini adornati da una buca: "Ci manca solo un autobus in ritardo: poi è perfetto".
Abbiamo incontrato Borghi a Roma, dove ci ha spiegato come in questi dieci episodi abbia letteralmente scavato nell'intimità del suo personaggio.
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