La Strada delle Streghe non era reale, finché non sei stato tu a renderla reale.
Eravamo incantati ma un pochino scettici dopo la prima parte di Agatha All Along. Questo perché, nonostante nascesse da una costola di una delle più riuscite serie del Marvel Cinematic Universe per Disney+, ovvero WandaVision, sembrava allontanarsi per spirito e tono, perdendo la profondità e la composizione (e pure un certo dolore) che avevano contraddistinto la finta sitcom.
Invece, dopo un primo episodio praticamente speculare al format di WandaVision, la serie si è affidata al camp più che al dark per raccontare il dolore profondo vissuto dalle streghe nel corso dei Secoli, provando a mascherarlo con cinismo ed ironia. Questo poteva far storcere il naso a qualcuno, lasciando perplessi. Eppure, già il quinto, sesto e settimo episodio hanno (di)mostrato quanto la serie fosse camaleontica. Capace di cambiare continuamente pelle per modificare non solo gli outfit, i costumi e la colonna sonora, ma anche l'evoluzione dei protagonisti diventati più consapevoli rispetto al viaggio verso la "fine della Strada".
Agatha All Along: un incantesimo alla volta. Fino al finale
Gli episodi precedenti di Agatha hanno apportato due importanti colpi di scena: la rivelazione dell'identità del famiglio - ovvero uno dei due figli di Wanda Maximoff, Billy, che si è impossessato di un corpo (William Kaplan) a EastView mentre a WestView esplodeva la bolla della maledizione di Scarlet Witch dopo il combattimento. Questi, cerca disperatamente l'altro gemello, Tommy. In seguito Lilia ha finalmente fatto pace col proprio passato, applicando gli insegnamenti della madre. In una puntata-puzzle in cui solo alla fine tutti i tasselli vanno al proprio posto a livello cronologico, la donna si sacrifica per la Congrega - qualcosa che Agatha, egoista com'è, non è mai stata capace di fare - e riesce ad eliminare le Sette Streghe di Salem che davano la caccia alla collega.
A quel punto ci troviamo a conti fatti nel doppio episodio finale della serie Marvel/Disney+, che aveva il compito di rilanciare questo malandato universo supereroistico pieno di acciacchi, e possiamo dire che in fondo ci è riuscita. Lo ha fatto attraverso la magia e la seconda metà ha recuperato quell'oscurità tragicomica propria di WandaVision, mostrando un lato sempre più sfaccettato dei personaggi, sempre più strati da scoprire sulla loro identità e soprattutto sul loro passato. Ha dimostrato quindi di saper essere trasformista, tanto a livello narrativo quanto visivo.
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La risposta è lungo la Strada delle Streghe
Una presa di consapevolezza incredibile è quella che arriva alla fine del primo dei due episodi conclusivi di Agatha All Along. William/Billy è il degno erede di sua "madre" Wanda/Scarlet ed è stato lui a creare la Strada delle Streghe che era davvero poco più di una leggenda. Agatha era pronta ad uccidere l'ennesima Congrega per rubare alle colleghe la forza vitale per mantenersi in vita. Finché non è arrivato Billy a rovinare i suoi piani. È stato sempre lui a creare tutto quello che avevano vissuto negli episodi, pur di ritrovare il fratello Tommy, proprio come Wanda aveva fatto per sopperire alla perdita di Visione.
Una storia di madri
L'ultimissima puntata mostra invece l'origin story di Agatha Harkness, con tutta la bravura di Kathryn Hahn. Lei aveva un figlio, Nicky, nato dal niente e non dalla magia: "From Scratch", ecco il perché del cognome di Nicholas. Rio (Aubrey Plaza) si rivela in realtà la Morte nonché ex amante della donna ("Che posso dire? Mi sono sempre piaciute le cattive ragazze"). Il neonato era destinato a morire al momento del doloroso parto di Agatha, nel 1750. La strega però la prega di fare un'eccezione, eppure sa che così potrà avere il figlio solo per un periodo limitato di tempo, senza che lui ne sia a conoscenza. Dopo sei anni accade proprio questo, di notte, mentre la donna dorme. La Morte viene a prendere anche Agatha che si sacrifica in prima persona, diventando un fantasma. A quel punto, presa consapevolezza dell'accaduto, i due partono alla volta di Tommy, che dovrebbe essersi reincarnato sulla Terra. Agatha come Wanda? Sicuramente due storie parallele e complementari di maternità per volere della creatrice Jac Schaeffer.
Il futuro del mondo di WandaVision
Non sorprendono i rumor di queste ultime settimane che volevano non solo Vision Quest come prossima serie in produzione da questo "universo nell'universo", ma anche una serie basata sull'altro gemello Maximoff, Tommy. Agatha All Along finisce infatti con quella nuova quest per Agatha e Billy: ritrovare il gemello perduto. Il prossimo anno, invece, come ha confermato lo stesso Paul Bettany, inizieranno le riprese del secondo spin-off ufficiale, che vedrà anche il ritorno di James Spader come voce di Ultron. Ricollegandosi invece al finale di WandaVision.