A casa tutti bene, Francesco Acquaroli: “In questa famiglia c’è un’ansia che cresce”

La video intervista a Francesco Acquaroli e Paola Sotgiu, fratello e sorella in A casa tutti bene, serie tv ispirata all'omonimo film di Gabriele Muccino. Su Sky e Now Tv.

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A casa tutti bene: una scena della serie

In Suburra - La serie Francesco Acquaroli e Paola Sotgiu erano in due fazioni opposte, in un'altra serie tratta da un film, A casa tutti bene, diretta di nuovo da Gabriele Muccino, si sono ritrovati fratelli. Su Sky e Now Tv dal 20 dicembre, A casa tutti bene - La serie è composta da dieci episodi.

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A casa tutti bene: un'immagine della serie di Gabriele Muccino

Gli attori interpretano Pietro e Maria Ristuccia: Pietro è il capofamiglia, è lui ad aver reso grande il ristorante San Pietro. Maria, ormai vedova da dieci anni e custode dei segreti più oscuri del fratello, conta su di lui, soprattutto per i figli, che si trovano in un momento di difficoltà.

A non vedere di buon occhio il rapporto tra Pietro e Maria sono sopratutto i tre figli di lui, Carlo (Francesco Scianna), Sara (Silvia D'Amico) e Paolo (Simone Liberati), preoccupati per l'eredità, soprattutto quella del ristorante. Abbiamo incontrato gli attori Francesco Acquaroli e Paola Sotgiu a Roma, per parlare un po' di questa grande famiglia da cui il regista Gabriele Muccino sembra non riuscire a separarsi.

La video intervista a Francesco Acquaroli e Paola Sotgiu

A casa tutti bene - La serie, la recensione del primo episodio: un grande romanzo familiare in salsa thriller

Gabriele Muccino ritrova la famiglia Ristuccia

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Locandina di A casa tutti bene - La serie

La famiglia Ristuccia sarebbe perfetta per un film horror, anche solo per tutto il rancore che ogni componente della famiglia prova per gli altri. Ha dato questa impressione anche a voi?

Francesco Acquaroli: Non è tutto giusto quello che appare in questa famiglia. C'è qualcosa che non va: senti un'ansia che cresce e non sai da dove arriva. Quando la scrittura va così nel profondo ed è così giusta, ci sono dei sentimenti che vanno al di là di quello che devi mettere nella scena. Questa scrittura contiene tutto ciò che in una famiglia può svilupparsi.

A casa tutti bene, Gabriele Muccino: "Non avrei fatto dirigere la serie a nessun altro: è troppo personale"

Paola Sotgiu: Non parlerei di rancore. Per quanto riguarda Maria è più una donna insoddisfatta: una donna che non ha realizzato nulla, è povera, non è contenta nemmeno di come vanno le cose con i suoi figli. Se prova rancore forse è più nei confronti della vita, nel senso che sente di essere in credito dalla vita. Anche se ha un fratello che ama e la aiuta comunque si sente in credito. Perciò c'è anche un pizzico di ipocrisia.

A casa tutti bene: fratelli o parenti serpenti?

I vostri personaggi sono due fratelli: nonostante le differenze e i segreti sono rimasti uniti. Lo stesso non si può dire dei loro figli, pronti a pugnalarsi alle spalle. Secondo voi è una questione generazionale, oggi è più difficile rimanere uniti, oppure è semplicemente la storia di questa famiglia?

Paola Sotgiu: È una domanda molto difficile. Ognuno di noi si basa sulla sua esperienza. Io ero legatissima a mia sorella, anche se poi la vita ci aveva separato. Ma l'affetto c'era sempre: un po' quello che succede con Pietro. I miei figli non è che sono separati tra loro, ma sono profondamente diversi.

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A casa tutti bene: una foto di scena della serie di Gabriele Muccino

Francesco Acquaroli: Non sono sicuro che sia una cosa generazionale, di epoche. È solo una questione di situazioni. Tra me e lei c'è un rapporto verticale, quindi chiaro: io sono quello solido che ce l'ha fatta, lei no e quindi diciamo che è alle mie dipendenze. Invece tra i nostri figli c'è un rapporto orizzontale, quindi si scatenano le competizioni, ma sarebbe successo anche nella generazione precedente se la situazione fosse stata simile.