10 potenziali film da Oscar, da Una battaglia dopo l’altra ad Hamnet

Dopo Cannes, Venezia e Toronto stanno emergendo i possibili favoriti per la stagione dei premi: da Paul Thomas Anderson a Kathryn Bigelow, passando per successi da festival come Sentimental Value e La voce di Hind Rajab.

Un'immagine di Una battaglia dopo l'altra
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Nel pieno della stagione dei festival cinematografici, con Venezia e Toronto ormai alle spalle e vari festival autunnali (da Londra a Roma) in calendario per le prossime settimane, sta per aprirsi anche l'awards season americana: le grandi manifestazioni di questo periodo costituiscono infatti un fondamentale trampolino di lancio per i vari titoli con speranze di partecipare alla corsa agli Oscar 2026. Come ben sappiamo, negli scorsi anni è aumentata esponenzialmente la quantità di "film da festival" in grado di conquistarsi i favori dell'Academy, con una presenza sempre maggiore di opere d'autore e del cinema internazionale nell'elenco dei nominati e dei vincitori: l'ultima edizione degli Oscar ne è stata una conferma lampante, dai trionfi di Anora e The Brutalist a titoli quali Emilia Pérez, The Substance e Io sono ancora qui.

I Peccatori
I peccatori: un'immagine di Michael B. Jordan

Accadrà qualcosa di simile anche ai prossimi Oscar? È piuttosto probabile, perlomeno considerando l'attuale panoramica dei potenziali candidati del 2025. La Hollywood dei grandi studios sarà rappresentata quasi certamente da I peccatori, originale horror di vampiri campione d'incassi negli USA, firmato da Ryan Coogler per la Warner Bros, e dall'imminente Wicked - Parte 2, conclusione del dittico di Universal Pictures diretto da Jon M. Chu dall'omonimo musical teatrale. Ma è da Cannes, Venezia e Toronto che provengono quasi tutti gli altri aspiranti concorrenti della nuova "stagione dei premi": pellicole molto apprezzate dalla critica e di cui sentiremo parlare parecchio per tutto il periodo autunnale e oltre. Ecco dunque, in ordine cronologico di uscita negli USA, una rassegna dei principali film da Oscar che si accingono ad approdare nelle sale di tutto il mondo.

Una battaglia dopo l'altra

One Battle After Another Leonardo Di Caprio
Una battaglia dopo l'altra: un'immagine di Leonardo Di Caprio

Non si tratta propriamente di un "titolo da festival", dato che dopo The Master (2012) Paul Thomas Anderson non ha più partecipato ad alcun evento di questo tipo, optando per far uscire i suoi film direttamente nelle sale. Eppure, l'accoglienza della critica per Una battaglia dopo l'altra, dal 25 settembre nei cinema italiani e dal 26 settembre in quelli del Nord America, è stata a dir poco entusiastica, trasformando questo serratissimo thriller con venature grottesche in uno dei principali favoriti dell'awards season.

Liberamente ispirato al romanzo Vineland di Thomas Pynchon (dopo il precedente adattamento di Anderson di un libro del maestro della letteratura postmoderna, Vizio di forma), Una battaglia dopo l'altra costituisce per Warner Bros un'ambiziosa scommessa, affidata a uno stralunato Leonardo Di Caprio nei panni di Bob Ferguson, ex rivoluzionario ora in incognito, e nell'arco di due ore e mezza mette in scena la sua lotta senza esclusione di colpi con il Colonnello Steven J. Lockjaw, interpretato da un istrionico e raggelante Sean Penn.

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The Smashing Machine

The Smashing Machine
The Smashing Machine: un primo piano di Dwayne Johnson

Il dramma sportivo è uno di quei sottogeneri che più e più volte hanno fatto breccia fra i membri dell'Academy, e quest'anno a tentare l'impresa, dopo la positiva accoglienza alla Mostra di Venezia, sarà The Smashing Machine, opera di debutto come regista solista per Benny Safdie (nello stesso anno in cui il fratello Josh Safdie si accinge a far uscire in sala il suo Marty Supreme). Costruito attorno alla vicenda biografica del wrestler e lottatore di arti marziali Mark Kerr, The Smashing Machine vede Dwayne Johnson nel ruolo del protagonista ed Emily Blunt in quello della moglie di Kerr; dopo il Leone d'Argento per la miglior regia a Venezia e il passaggio al Festival di Toronto, il film di Benny Safdie sarà distribuito il 3 ottobre da A24 negli Stati Uniti e il 19 novembre in Italia grazie ad I Wonder Pictures.

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A House of Dynamite

A House Of Dynamite
A House of Dynamite: un'immagine di Rebecca Ferguson

Altro titolo in concorso a Venezia, A House of Dynamite ha segnato l'attesissimo ritorno dietro la macchina da presa della grande Kathryn Bigelow, otto anni dopo il sottovalutato Detroit. Accolto dagli elogi della critica, il film affronta lo spettro della minaccia di un attacco nucleare, portandoci all'interno dei "corridoi del potere" della Casa Bianca nelle concitate fasi in cui il Governo americano si trova alle prese con questo terrificante scenario. Scritto da Noah Oppenheim (l'autore di Jackie) e con un cast corale capitanato da Idris Elba e Rebecca Ferguson, A House of Dynamite si preannuncia come il "fiore all'occhiello" di Netflix per la stagione dei premi, con un'uscita nelle sale il 10 ottobre e il debutto sulla piattaforma il 24 ottobre.

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Frankenstein

Frankenstein Film
Frankenstein: un'immagine del film

L'accoglienza positiva (benché non entusiastica) della critica alla Mostra di Venezia, il secondo posto ottenuto al Festival di Toronto e la popolarità di un regista quale Guillermo del Toro: sono tutti fattori in favore di Frankenstein, nuova trasposizione del capolavoro letterario di Mary Shelley, rielaborato attraverso il talento visivo e narrativo del regista de La forma dell'acqua. Con Oscar Isaac nei panni del personaggio eponimo e un sorprendente Jacob Elordi in quelli della feroce creatura a cui darà vita lo scienziato, Frankenstein è uno dei titoli più attesi dell'autunno: il film sarà nei cinema dal 17 ottobre, mentre il 7 novembre approderà su Netflix, e si preannuncia come uno dei titoli di punta per la corsa agli Oscar per quanto riguarda i premi tecnici (ma senza escludere qualche nomination anche nelle categorie di maggior peso).

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Un semplice incidente

It Was Just An Accident
Un semplice incidente: un'immagine del film

Fra i cineasti più celebrati a livello internazionale negli ultimi tre decenni, quest'anno l'iraniano Jafar Panahi si è aggiudicato la prestigiosa Palma d'Oro al Festival di Cannes con il suo ultimo, apprezzatissimo film, Un semplice incidente: un altro dramma dai forti risvolti morali che, mediante i codici del thriller, torna a esplorare le contraddizioni dell'Iran di oggi. Selezionato dalla Francia per l'Oscar come miglior film internazionale, Un semplice incidente sarà portato dal 15 ottobre negli Stati Uniti da Neon, il distributore americano di sei vincitori consecutivi della Palma d'Oro: un eccellente trampolino per provare a introdurre Jafar Panahi anche nella competizione degli Oscar. In Italia invece, dopo la presentazione al Festival di Roma, il film arriverà nelle sale il 6 novembre grazie a Lucky Red.

Springsteen - Liberami dal nulla

Springsteen Deliver Me From Nowhere
Springsteen – Liberami dal nulla: un'immagine di Jeremy Allen White

È un titolo decisamente più convenzionale, rispetto alle consuete tendenze dell'Academy, Springsteen - Liberami dal nulla, che rientra non a caso in uno dei generi più amati di sempre agli Oscar: le biografie delle icone della musica. E ad appena un anno di distanza dal Bob Dylan di A Complete Unknown sarà la volta di Bruce Springsteen, ritratto nel film di Scott Cooper in una fase ben precisa della sua carriera: la cresta dell'onda raggiunta grazie a dischi come Born to Run e The River, a cui seguirà un'importante svolta artistica con la composizione dell'album Nebraska. Distribuito il 24 ottobre da 20th Century Studios negli Stati Uniti (e il giorno prima da Walt Disney in Italia), Springsteen - Liberami dal nulla ha già riscosso il parere favorevole della critica e dovrebbe portare il suo protagonista, Jeremy Allen White, in primissima fila per l'Oscar come miglior attore.

Sentimental Value

Sentimental Value
Sentimental Value: un'immagine di Renate Reinsve e Inga Ibsdotter Lilleaas

Quattro anni dopo La persona peggiore del mondo, che gli era valso le lodi della critica e due nomination agli Oscar, il regista e sceneggiatore norvegese Joachim Trier si prepara a riprendere parte all'awards season con un film ancora più elogiato del precedente: Sentimental Value, un affresco familiare dipinto con toni al contempo ironici e amari. Insignita del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, l'opera di Trier esplora il legame padre-figlia fra i personaggi interpretati da Stellan Skarsgård e Renate Reinsve, un regista e un'attrice, nel momento in cui i due provano a riavvicinarsi dopo anni di freddezza. Neon porterà il film negli Stati Uniti dal 7 novembre, facendone il proprio "pezzo forte" per i prossimi Oscar, mentre in Italia Sentimental Value sarà distribuito prossimamente da Teodora e Lucky Red.

Wake Up Dead Man

Wake Up Dead Man Oconnor Craig
Wake Up Dead Man: un'immagine di Josh O'Connor e Daniel Craig

Dopo Cena con delitto (2019) e Glass Onion (2022), il regista Rian Johnson ha riscosso un'ovazione al Festival di Toronto, e un lauto terzo posto nella classifica di gradimento del pubblico, grazie al nuovo capitolo di Knives Out, la serie murder mystery costruita attorno al detective Benoit Blanc, interpretato da Daniel Craig. Caratterizzato da atmosfere più gotiche e cupe, Wake Up Dead Man ha ricevuto elogi pari a quelli del film capostipite: sia per un appassionante intreccio giallo sviluppato attorno ai temi della fede e del fanatismo, sia per l'apporto di un ricchissimo cast corale, con particolari note di merito per Josh O'Connor e Glenn Close. Netflix porterà Wake Up Dead Man nei cinema il 26 novembre, prima del debutto sulla piattaforma il 12 dicembre, nella speranza di incrementare il suo bottino agli Oscar rispetto ai due titoli precedenti.

Hamnet

Hamnet
Hamnet: un'immagine di Jessie Buckley e Paul Mescal

Dopo il trionfo di Nomadland, che nel 2021 l'aveva resa la seconda donna a ricevere l'Oscar come miglior regista, e la parziale débâcle di Eternals, la regista cino-americana Chloé Zhao è tornata a raccogliere l'entusiasmo della critica con il suo nuovo lavoro, Hamnet, vincitore a furor di popolo del Premio del Pubblico al Festival di Toronto. Tratto dall'omonimo romanzo di Maggie O'Farrell, il film ci offre uno sguardo sul rapporto fra William Shakespeare e sua moglie Anne Hathaway, detta Agnes, a cui prestano il volto rispettivamente Paul Mescal e Jessie Buckley, ed esplora la loro elaborazione del lutto per la morte del figlio undicenne, che fornirà a Shakespeare l'ispirazione per il suo massimo capolavoro. Hamnet uscirà negli Stati Uniti il 27 novembre, distribuito da Focus Features (in Italia, invece, si dovrà aspettare il 5 febbraio con Universal Pictures), ma si può già considerare uno dei super-favoriti per l'intera stagione dei premi.

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La voce di Hind Rajab

The Voice Of Hind Rajab
La voce di Hind Rajab: un'immagine del film

Concludiamo la nostra panoramica con un 'azzardo', dato che al momento il film in questione non ha ancora un distributore americano; tuttavia, considerando il fortissimo impatto esercitato da La voce di Hind Rajab sugli spettatori dei Festival di Venezia e di Toronto, non è escluso che lo struggente film della regista tunisina Kaouther Ben Hania, dopo il Gran Premio della Giuria a Venezia, possa ricevere la doverosa attenzione anche nel corso dell'awards season. La voce di Hind Rajab rievoca le telefonate fra una squadra di operatori della Mezzaluna Rossa e una bambina di sei anni, intrappolata all'interno di un'auto nel cuore dell'inferno di Gaza, devastata dal fuoco dell'esercito israeliano. Portato in Italia dal 25 settembre da I Wonder Pictures, il film di Ben Hania ci fa ascoltare una richiesta d'aiuto che, si spera, possa risuonare presso il pubblico di tutto il mondo con più forza possibile.