Woody Allen: pausa dopo 44 anni di attività. Nessun film per il 2019

Dopo molti anni di attività ininterrotta Woody Allen si prende una pausa: niente film nel 2019. Colpa del ciclone MeToo o il regista è semplicemente stanco?

Il prossimo anno rischia di essere senza un nuovo film di Woody Allen. In attesa, infatti, del rilascio della sua ultima opera, A Rainy Day in New York, previsto per dicembre 2018, non c'è nessun nuovo film in arrivo per il 2019. Il che sarebbe la prima volta negli ultimi 44 anni. Su Internet Movie Database c'è solo un laconico Woody Allen's project ma nel 2020.

"A Woody piace lavorare. Non prende mai una vacanza. Ma quest'anno si prenderà del tempo libero fino a quando non troverà qualcuno che lo sostenga". Così hanno spiegato i rappresentanti del regista newyorkese che però hanno negato che dietro ci possano essere motivi economici. Il ritmo di Woody Allen non ha eguali nel cinema moderno: ha scritto, diretto e in alcuni casi anche interpretato un nuovo film ogni anno per oltre quarant'anni di fila. E la cosa sembrava destinata a continuare nonostante l'età avanzata. Nel 2016, aveva firmato un accordo di distribuzione di cinque opere con Amazon: il che tecnicamente lo lascia con altri tre film da fare dopo La ruota delle meraviglie, e A Rainy Day In New York che vede nel cast Timothée Chalamet, Selena Gomez, Jude Law e Rebecca Hall.

Café Society: il regista Woody Allen e il direttore della fotografia italiano Vittorio Storaro sul set
Café Society: il regista Woody Allen e il direttore della fotografia italiano Vittorio Storaro sul set

A gennaio di quest'anno, tuttavia, sono stati sollevati dubbi sul fatto che l'accordo sarebbe stato onorato alla luce delle accuse di abusi sessuali mossegli dalla figliastra adottiva Dylan Farrow. Accuse del 1992 dalle quali il regista era uscito però completamente scagionato dal tribunale, ma che erano comunque riaffiorate sull'onda del caso Weinstein e dell'affermarsi del movimento MeToo. Per questo motivo parte del cast dell'ultimo film, Timothée Chalamet, Griffin Newman e Rebecca Hall avevano devoluto il loro compenso ad organizzazioni per la difesa delle vittime di abusi sessuali. La Hall aveva persino detto di essersi pentita di aver lavorato per Allen, mentre altri attori avevano dichiarato che non avrebbero più lavorato per lui.

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Fino a pochissimo tempo fa, infatti, chiunque era disposto a lavorare con Allen anche a tariffe ridotte, nella prospettiva di recitare con autore così influente e premiato. I suoi film, hanno vinto ben sette premi Oscar, e lo stesso Allen ne ha quattro personali. Sono in molti ora a chiedersi se questa interruzione di carriera sia solo momentanea o possa diventare definitiva.