Woody Allen: "Se Martin Scorsese iniziasse oggi, non avrebbe le stesse opportunità"

Il premio Oscar Woody Allen ha rilasciato un'intervista in cui esprime la sua personale visione del mondo del cinema, di oggi e di domani, parlando di Martin Scorsese e nuove opportunità.

Il cinema del futuro sarà la televisione: così l'attore e regista Allan Stewart Königsberg, che tutti noi conosciamo come Woody Allen racconta la sua visione di come sarà e come è oggi il mondo dello spettacolo, parlando di Martin Scorsese, Steven Spielberg, altri registi celebri e le nuove opportunità.

Cafe Society: Woody Allen e Blake Lively in conferenza stampa
Cafe Society: Woody Allen e Blake Lively in conferenza stampa

Nella recente intervista concessa al settimanale 7 del Corriere della Sera, il pluri premio Oscar Woody Allen ha raccontato la sua personale e profonda interpretazione di come potrebbe evolvere il mondo del cinema. Se non, addirittura, di come è già evoluto:
"Credo che nel cinema americano ci siano tanti artisti. Fantastici registi, sceneggiatori, attori, attrici. Ma la struttura nella quale lavorano è diversa dal passato, più fragile. Anni fa il cinema era l'intrattenimento principale negli Stati Uniti, forse in tutto il mondo. Per questo il modo di lavorare degli artisti nel cinema funzionava, la gente andava al cinema numerosa e il cinema aveva un grande impatto sulla cultura e sulla vita quotidiana, politica, sentimentale delle persone ovunque sulla Terra. Poi la televisione ha cominciato a prendere il sopravvento e il cinema è diventato meno seducente, meno attraente, meno importante. La gente non andava più al cinema perché costava troppo, era troppo complicato e le persone potevano in fondo divertirsi senza uscire di casa."

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Roma 2018: una particolare foto di Martin Scorsese sul red carpet

"Per questo credo che la condizione del cinema oggi non sia affatto buona", ha continuato il regista. "Non è che manchino le persone: i cineasti sono ugualmente validi, solo che non hanno la possibilità di lavorare e di crescere come erano soliti fare. Pensi ad autori emersi anni fa che sono diventati ottimi registi, come Martin Scorsese. Se Scorsese cominciasse oggi non avrebbe le stesse opportunità dei suoi inizi. Sarebbe comunque dotato dello stesso talento, ma non avrebbe le stesse possibilità di lavorare nei cinema, di sperimentare, di sbagliare. Sono condizioni produttive che non esistono più e quelle che ci sono oggi stanno gradualmente svanendo, anche mentre lei ed io parliamo. Ora si parla più facilmente dell'ultima serie trasmessa da una piattaforma."

Bernardo Bertolucci a Cannes durante la conferenza stampa di Io e te
Bernardo Bertolucci a Cannes durante la conferenza stampa di Io e te

"Bernardo Bertolucci diceva: "Le serie che vedo sono più belle di quasi tutti i film hollywoodiani. Anzi, le aspetto con ansia e non aspetto più i film, nemmeno quelli con cast stellari. Trovo nella fiction quello che non vedo più al cinema. I bei film di questo momento per me sono dentro le serie, hanno riconquistato i tempi che il cinema ha fatto a pezzettini, ingoiato e fatto sparire. I tempi della serialità sono quelli del cinema che amavamo."" - ha proseguito Woody Allen - "Bertolucci era nel giusto: il cinema che c'è oggi, in futuro esisterà come serie televisive. Le persone quando ne hanno voglia, spingono un pulsante in base al loro umore e compare il film che vogliono, quello più in sintonia con il loro stato d'animo. Può essere una inedita serie televisiva, un nuovo film girato da un regista di prim'ordine come Steven Spielberg per la televisione, o si può guardare Hamilton, il musical direttamente o anche un film di Michelangelo Antonioni. Penso che questo inevitabilmente sarà il cinema del futuro. Se non è già il cinema del presente."_