Woody Allen: "Ho già fatto tutto quello che il movimento #MeToo cerca di realizzare"

Durante la conferenza stampa francese del suo Un giorno di pioggia a New York, Woody Allen ha parlato del proprio rapporto con il movimento #MeToo.

Woody Allen ne è convinto: potrebbe essere un portavoce del movimento #MeToo senza troppi problemi, nonostante il parere contrario di molti, per la propria lunga esperienza di lavoro con tantissime attrici.

Pochi giorni dopo le critiche piovute su Scarlett Johansson per aver difeso il regista, è stato lui stesso a parlare, durante la conferenza stampa francese del suo ultimo lavoro, Un giorno di pioggia a New York, che aprirà il Deauville Film Festival proprio domani (ma non sarà aperto da nessun red carpet). In una dichiarazione rilasciata a France24, Woody Allen ha affermato: "Ho lavorato con centinaia di attrici e nessuna di loro si è mai lamentata di me, non una sola lamentela. Ho lavorato con donne a cui è stato richiesto qualunque sforzo, per anni, e le abbiamo sempre pagate esattamente quanto abbiamo pagato i colleghi uomini. Io ho già fatto tutto quello che il movimento #MeToo vorrebbe realizzare".

Allen, insomma, ha ribadito un concetto più volte espresso, ma destinato a far discutere anche oggi, soprattutto dopo l'attacco di Dylan Farrow a Scarlett Johansson. Perchè erano state proprio le nuove accuse della figlia adottiva, diversi mesi fa, a convincere gli Amazon Studios a non distribuire il suo ultimo lavoro negli Stati Uniti. Film che ora ha trovato un canale distributivo aperto in Europa, ma che continua ad essere bistrattato dai suoi stessi interpreti, che hanno espresso più volte il proprio dispiacere per aver preso parte alle riprese, devolvendo gli stipendi ad alcune organizzazioni a sostegno delle vittime di abusi.

A Woody Allen, però, importa poco qualunque decisione degli interpreti, ed è anzi piuttosto speranzoso rispetto a una possibile release americana: "Il film per me è ufficialmente in uscita in tutto il mondo e penso che se alla gente piacerà allora potrebbe arrivare anche negli Stati Uniti". E per dirla tutta non è interessato neppure a quello che pensano di lui dalle parti di Hollywood: "Non me ne può fregare di meno. Io non ho mai lavorato a Hollywood, ho sempre lavorato a New York. Se anche più nessuno avesse finanziato i miei film, i miei spettacoli teatrali o pubblicato i miei libri, io mi sarei comunque alzato e avrei continuato a scrivere perchè è quello che faccio. Quindi io lavorerò sempre, quello che succede a livello commerciale alle mie opere è un'altra questione. Io non ho neanche mai pensato di ritirarmi".
Un giorno di pioggia a New York, dopo il debutto europeo ufficiale in Francia, arriverà anche nelle sale in Italia a partire dal 3 ottobre 2019.