West Side Story: ecco come Steven Spielberg ha risolto i "problemi" dell'originale

Su Canale 5 la notte di Capodanno a partire dalle due, la rivisitazione di Steven Spielberg del classico musical ispirato a Shakespeare.

Una scena di West Side Story

Arriva sul piccolo schermo la notte del 31 dicembre, a partire dalle due su Canale 5, West Side Story, classico del musical riletto dal maestro Steven Spielberg. Vincitore di 10 Oscar nel 1961, incluso quello per il miglior film, l'originale di Jerome Robbins e Robert Wise ha però sollevato a lungo polemiche per il modo in cui dipinge i portoricani, che si sono sentiti insultati dalla rappresentazione.

Con la sensibilità moderna, Steven Spielberg si è accostato al soggetto originale rivedendo e modificando le parti più critiche per correggere la rappresentazione stereotipata dei portoricani e ha tenuto conto delle critiche quando ha modellato la sua versione insieme al drammaturgo Tony Kushner.

Le canzoni sono in gran parte le stesse, ma la storia è diversa in molti aspetti degni di nota, soprattutto quando si tratta dei personaggi portoricani. Analizziamo insieme le modifiche inserite da Spielberg nella storia dell'amore tra Tony e Maria nato sullo sfondo degli scontri tra le gang dei Jets e Sharks.

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Rachel zegler è Maria

Come Steven Spielberg ha cercato di risolvere il problema di Maria

A interpretare Maria nella versione del 1961 era l'americanissima Natalie Wood, mentre a doppiare la sua voce nelle canzoni era Marni Nixon. Nessuna delle due era portoricana, e nemmeno latinoamericana. Ben pochi nel cast lo erano, a dirla tutta.

La versione di Spielberg vede la colombiana-americana Rachel Zegler nel ruolo di Maria. E anche tutti gli altri personaggi portoricani sono interpretati da attori latini.

"È così importante vedere persone come noi sullo schermo", ha commentato Zegler. "Vedere persone come noi cantare 'I Feel Pretty', vedere persone come noi innamorarsi e provare gioia a ballare in bei vestiti. È così importante per la nuova generazione vedere qualcuno che gli somiglia".

Abolita la brownface

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Ansel Elgort e Rachel Zegler in una scena romantica

Nell'originale West Side Story, molti degli attori che interpretavano personaggi portoricani erano costretti a indossare un pesante trucco marrone sul volto, compresa la stessa Rita Moreno, l'interprete di Anita che era realmente portoricana.

"Era come mettermi del fango sulla faccia e io sono un'ispanica abbastanza chiara, così un giorno ho detto al truccatore 'Mio Dio! Perché dobbiamo essere tutti dello stesso colore?'" ha dichiarato Moreno al podcast In the Thick nel 2017. "I portoricani sono francesi e spagnoli..., hanno colori diversi, alcuni sono indiani Taino, altri sono neri".

Ecco la risposta sorprendente ricevuta dall'attrice: "Il truccatore mi chiese, 'Cosa? Sei un razzista?' Ero così sbalordita che non riuscii a replicare".

Le parole di una celebre canzone sono cambiate

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Rita Moreno nel remake di West Side Story

Per molti fan, America è uno dei brani più noti e amati di West Side Story. L'entusiasmante numero della danza è anche un acceso dibattito tra Anita e il suo fidanzato Bernardo sui costi e i benefici della migrazione verso il continente americano. Ma molti dei testi cantati da Anita dipingevano Portorico in una luce negativa, sia nel musical del 1957 ("L'isola delle malattie tropicali") che nel film del 1961 ("Lascia che affondi nell'oceano").

Ciò ha attirato critiche quando Spielberg e Kushner si sono recati all'Università di Portorico nel 2018 per incontrare studenti e docenti per ricevere input mentre stavano realizzando il nuovo film. Uno dei professore che aveva sollevato preoccupazioni in seguito ha detto all'Hollywood Reporter che non ha senso che un personaggio portoricano parli in modo così sprezzante dell'isola quando la maggior parte delle persone emigra per necessità economiche e disperazione.

"Nessuno lascia quest'isola senza singhiozzare", ha detto Isel Rodriguez. "Trecentomila persone hanno lasciato l'isola dopo Maria e la scena all'aeroporto è stata come un funerale".

Alla fine, la versione di Spielberg di America ha eliminato i versi più discussi della canzone. Nessuno si augura che un'isola dove vivono milioni di persone sprofondi nell'oceano, ma l'attenzione si focalizza sul dibattito se la vita negli Stati Uniti sia buona o cattiva per i portoricani.

West Side Story: l'evoluzione del musical dal 1961 al film di Steven Spielberg

Lo spagnolo, e l'accento di Portorico, sono più presenti

Poco usato, lo spagnolo era presente nell'originale in sporadiche frasi, spesso pronunciate con accenti che sembravano più una recitazione esagerata degli americani che il modo in cui parlano effettivamente i portoricani che vivono a New York. Lo spagnolo, nel film di Steven Spielberg, è presente con il tipico accento portoricano e lo possiamo apprezzare in alcuni momenti come le conversazioni tra Maria e Anita a casa.

L'unico momento in cui sembra artificioso ha senso nella storia perché a parlare è Tony, l'interesse amoroso di Maria, americano di origine polacca, che prova a dire qualcosa in spagnolo.

Infatti, la primissima canzone con testo che sentiamo nel remake è cantata in spagnolo. È la versione degli Sharks dell'inno portoricano La Borinqueña, eseguita dopo che la polizia ha ordinato loro di lasciare la scena del crimine. E non era presente nell'originale.