Unorthodox, Jessica Chastain intervista Shira Haas: "Una protagonista così rara e complicata è rara"

Shira Haas, la star della serie Unorthodox, è stata intervistata da Jessica Chastain, avendo così modo di parlare del progetto Netflix.

Jessica Chastain ha intervistato Shira Haas, protagonista della serie Unorthodox, progetto arrivato su Netflix ottenendo un'ottima accoglienza da parte del pubblico e della critica.
L'attrice ha negli episodi il ruolo di Esther "Esty" Shapiro e la storia si ispira a fatti realmente accaduti.

La serie Unorthodox si basa sul libro di Deborah Feldman intitolato Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots e alla regia c'è Deborah Feldman. Jessica Chastain ha lavorato con Shira Haas in occasione del film La signora dello zoo di Varsavia e nel corso della conversazione avvenuta online le due attrici hanno parlato della produzione dello show e della sua importanza.
La protagonista della serie ha spiegato che le riprese sono durate quattro mesi e il lavoro si è svolto prevalentemente a Berlino, dove sono state girate tutte le scene in interni. Shira ha quindi ricordato che ha letto il libro solo dopo essere stata scelta per la parte ed è rimasta conquistata dalla lettura al punto da finirlo in poche ore e poi riprenderlo in mano numerose volte per trarne ogni possibile dettaglio ed elemento utile per la sua interpretazione.

Haas ha quindi sottolineato: "Per prima cosa è davvero raro avere l'opportunità di interpretare una protagonista così forte e complicata. Ogni volta che qualcuno mi chiede se sono simile a Etsy rispondo 'Lo spero'. Penso che quando ero davvero giovane fossi realmente curiosa. Ho sempre avuto domande. Per Etsy si tratta inoltre della sua maledizione perché fare troppe domande non si adatta al mondo in cui vive".
L'attrice ha inoltre aggiunto che non sapeva parlare yiddish: "I miei nonni ovviamente lo sapevano, ma non li avevo mai sentiti parlare. I miei genitori erano nati a Israele, quindi non sapevano parlarlo. Non sapevo nemmeno una parola ed è stato un processo davvero lungo. Ho avuto l'insegnante più fantastico al mondo, Eli Rosen. L'ho registrato e lo ascoltavo mentre pulivo i piatti e facevo altre cose. Mi addormentavo sentendo parlare yiddish e mi svegliavo nello stesso modo".

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Un aspetto importante della produzione dello show è stato inoltre quello di avere un team completamente al femminile che ha permesso di avere la sensibilità giusta per raccontare la storia e dare all'attrice la possibilità di sentirsi protetta e ascoltata, permettendole inoltre di decidere come affrontare le scene di nudo in un clima all'insegna del rispetto e della comprensione. Ad aiutare l'attrice a calarsi nel ruolo sono stati anche i costumi e la musica, senza dimenticare inoltre l'attenzione necessaria a ricordare l'ordine cronologico della storia.

L'attrice ha infine spiegato che la prima scena a essere stata girata è quella in cui le vengono rasati i capelli: "Si tratta di un inizio folle proprio all'inizio. Ma poi ho pensato che andava bene non dover aspettare. Non dovevo rimanere in attesa e pensare 'O mio dio, tra 10 giorni accadrà'. Mi ha fatto davvero impegnare nel portare in vita il ruolo. Si è trattato di un inizio folle, ma ho capito realmente il personaggio. Si tratta di una scena di soli 20 secondi ma si mostra realmente quasi tutto il suo conflitto perché sta attendendo la sua vita da donna sposata ed è davvero entusiasta e felice, ma al tempo stesso anche spaventata e sta dicendo addio alla sua infanzia".