Tornano le Giornate degli Autori 2009

Da Marina Spada a Goran Paskaljevic, dall'horror evento The Horde al polemico Videocracy, ancora una volta la rassegna ospite della Villa degli Autori animerà il panorama veneziano con piccole, ma interessanti opere.

15 anteprime mondiali, 4 opere prime, dodici racconti di fiction e sei documentari, 15 nazionalità rappresentate: tornano le Giornate degli Autori (Venezia, 3-12 settembre), fondate sei anni fa dall'ANAC e dagli Autori dell'a.p.i., presiedute da Roberto Barzanti, dirette nuovamente da Giorgio Gosetti che succede al critico Fabio Ferzetti, oggi responsabile del progetto speciale 100 + 1. Cento film e un paese, l'Italia. In un anno di oggettive difficoltà e che vedrà la forte mobilitazione degli autori e dei lavoratori dello spettacolo contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo, il cinema italiano è fortemente e legittimamente rappresentato nel programma da storie, stili, sensibilità e realtà produttive molto diverse: dal ritorno di Marina Spada con Poesia che mi guardi fino al cortometraggio Mille giorni di Vito di Elisabetta Pandimiglio che è stato scelto per l'originalità del linguaggio e la forza della tematica (la difficile maternità delle donne in carcere) che impone alla nostra coscienza.

"Sarà un'edizione profondamente legata al mondo femminile" annuncia il delegato Giorgio Gosetti "con autrici, protagoniste e realtà che hanno colpito profondamente tutti noi e il comitato internazionale di selezione che mi ha affiancato nel difficile lavoro delle scelte finali. Ma sarà anche un programma che, pur nella coerenza con l'identità delle Giornate, darà molto spazio alla provocazione, al cinema di genere riscoperto dagli autori più giovani, alla duttilità dei linguaggi e delle forme produttive, perfino al sorriso e alla satira, aspetti di norma poco valorizzati nei festival maggiori". Sono 12 i lungometraggi della selezione ufficiale e tra essi spiccano nomi illustri di autori che hanno fatto la recente storia del cinema ma che quest'anno portano a Venezia opere spiccatamente indipendenti e personali: è il caso di Claude Miller che compone una inattesa coppia col figlio Nathan per firmare la scabra e potente "opera prima" Je suis content que ma mère soit vivante; di Goran Paskaljevic che in Honeymoons riflette tutte le contraddizioni della sua terra, pietra dello scandalo di un'Europa che cerca vanamente di scordare il passato recente; dell'algerino Merzak Allouache che in Harragas accompagna i suoi "boat people" (vero microcosmo dei mille volti del suo lacerato paese) nella traversata del Mediterraneo verso un impossibile sogno di liberazione; dell'olandese Alex van Warmerdam che con The Last Days of Emma Blank prosegue nella sua personalissima satira sociale sul crinale tra realismo e surrealismo. Al loro fianco esordienti assoluti come Léa Fehner o i francesi Yannick Dahan & Benjamin Rocher dell'horror politicamente scorretto La Horde (evento speciale delle Giornate e già opera di culto per il popolo degli internauti e per il mercato, nonostante debutti proprio a Venezia), numerose opere seconde, graditi ritorni come lo spagnolo Sánchez-Arévalo (Azuloscurocasinegro) che farà certamente discutere con la spietata satira di Gordos.

Saranno cinque invece i Film della realtà proposti come un "programma speciale" per dare particolare enfasi a un modo espressivo che in Italia conosce oggi particolare fortuna: dalle appassionate Ragazze... la terra trema di Paola Sangiovanni alla poetessa Antonia Pozzi, raccontata da Marina Spada, dalle storie d'amore scandalosamente "normali" filmate da Stefano Consiglio alla vita travolgente di un gigante come Vittorio D. (di Mario Canale e Annarosa Morri) fino allo sconcertante presente del nostro cinema rintracciato con felice ed erratica libertà da Valerio Ialongo in Di me cosa ne sai. "Questo film ci è specialmente caro" sottolinea Gosetti "sia per l'attualità della denuncia, sia per la lunga gestazione, cominciata proprio con le Giornate, già sei anni fa. Ma anche perché fino all'ultimo giorno vi si è dedicata con appassionata allegria Francesca Palombelli, l'amatissima animatrice della Villa degli Autori alla cui entusiasta umanità è idealmente dedicato il nostro lavoro di quest'anno". A lei e al film sarà dedicata una delle serate della Villa, ormai tradizione consolidata della rassegna, così come il programma degli incontri, degli approfondimenti, delle iniziative che da sempre costituiscono l'ideale contrappunto di una manifestazione in cui proprio lo scambio tra cineasti di ogni paese e la puntualità nel seguirne le lotte è la più vera essenza. Infine gli omaggi e le attività collaterali di quest'anno: alcune verranno annunciate nelle prossime settimane anche in funzione dell'evolversi delle iniziative del cinema italiano di cui le Giornate sono lo spazio più naturale e direttamente coinvolto.

Fin d'ora si sottolinea invece l'omaggio speciale all'animatrice Signe Baumane (autrice amatissima dai festival, scoperta proprio a Venezia e poi celebrata dal Sundance alla Berlinale) che porta l'integrale della sua antologia Teat Beat of Sex con otto episodi inediti (appena 2' ciascuno) in testa ai film della Selezione. Ritorna poi il progetto speciale ideato e diretto da Fabio Ferzetti 100 + 1. Cento film e un paese, l'Italia, alla vigilia della sua prima iniziativa insieme alla Provincia di Roma e con il sostegno di Cinecittà Luce. Nell'occasione a Venezia, grazie alla collaborazione con la Cineteca di Bologna verrà presentata la copia restaurata del film di Francesco Rosi I Magliari del 1959. Cinquant'anni fa: forse non passati invano.