Su Tolo Tolo, il film di Checco Zalone in uscita a Capodanno, soffiano venti di polemica. Ad alimentarli è il video della canzone 'L'immigrato' che in modo irriverente e beffardo gioca sui luoghi comuni dell'italiano medio andando a toccare temi scottanti come l'odio, il razzismo e l'intolleranza nei confronti delle diversità. Quasi 2 milioni sono state le visualizzazioni su Youtube in meno di 48 ore, accompagnate da giudizi molto divisivi in cui l'entusiasmo di alcuni si scontrava con le critiche feroci di altri.
A scatenare il putiferio sul singolo che fa da apripista a Tolo Tolo sono frasi come "Al semaforo sul parabrezza c'è una mano nera con la pezza" e soprattutto la parte finale che vede Checco Zalone affacciato dal balcone di casa e attorniato da immigrati in posa come Mussolini.
Si tratta di una parodia della situazione attuale svolto in modo indubbiamente politicamente scorretto, ma molti non hanno apprezzato come ad esempio l'associazione Baobab che si occupa di accoglienza e che lo etichetta come: "Terribile e non fa ridere, c'è poco altro da commentare, nessun bisogno di addentrarsi in analisi di chissà quali sfumature: banale spazzatura per il mercato delle festività"; oppure: "Forse #CheccoZalone voleva far ridere. Non c'è riuscito, si è solo adeguato ai tempi #immigrato #blob" si legge in un altro tweet.
Immigrato di Checco Zalone: il testo della canzone di Tolo Tolo
Ma c'è anche chi come Antonello Piroso che ne prende le difese: "Iscrivere d'ufficio #Zalone a un partito/movimento è un esercizio sterile e pure offesivo(per lui). In un colpo solo, irride sovranisti e cultori del #politicamenteCorretto,#Salvini e #Saviano. Non è di destra né di sinistra. È oltre".
Anche il produttore Pietro Valsecchi di Taodue è sorpreso: "Sono molto stupito di queste poche, per fortuna, reazioni al videoclip di Checco Zalone 'Immigrato', da noi prodotto. - Così si legge in un'agenzia Ansa - Per me - e credo di interpretare anche il pensiero di Luca - e quindi per noi, la diversità è sempre stata un valore a tutti i livelli: di pensiero, di origine sociale, di provenienza geografica. La satira vuole prendersi gioco di tutte le certezze, qualunque esse siano, e chi non la capisce, forse non vuole neanche provare a mettersi in discussione. E quando graffia, graffia. Vi aspetto tutti il primo gennaio in sala: evviva Tolo Tolo".