The Walking Dead, Daniel Newman: "Mi avevano consigliato di non fare coming out"

L'attore, interprete di uno degli abitanti del Regno, ha spiegato in un video perché ha deciso di rivelare la propria omosessualità.

The Walking Dead: Daniel Newman nell'episodio The Well
The Walking Dead: Daniel Newman nell'episodio The Well

Daniel Newman, interprete di uno degli abitanti del Regno nella serie The Walking Dead, ha rivelato di essere omosessuale su Twitter e ha condiviso online un video in cui svela il motivo per cui ha deciso di dire la verità nonostante gli fosse stato più volte consigliato di non farlo.
Daniel ha raccontato di aver deciso di parlare apertamente dopo aver incontrato, mentre faceva del volontariato in un rifugio che accoglie giovani senza tetto omosessuali, un ragazzo che pensava l'attore non fosse gay: "E' stato come un pugno nello stomaco. Mi sembrava di essere rimasto senza ossigeno. Mi sono reso conto di quanto sia importante in questo periodo essere visibili, permettere che la gente sappia chi sei".

L'attore ha scritto di essere orgoglioso di quello che è e tutti dovrebbero essere essere liberi di essere se stessi.

La situazione non è però stata facile: "Sono un attore. Il mondo intero, le persone del settore, ti dicono 'E' la tua grande occasione, sei in The Walking Dead, non puoi rivelarlo, non puoi farne parlare nella stampa perché tutto quello per cui hai lavorato sparirà, non ci sono ruoli da protagonista per uomini gay o bisessuali, nessun eroe dei film d'azione lo è, la tua carriera finirà. Non mi importa perché so che era la cosa giusta".
La sua decisione è stata presa considerando inoltre la situazione politica negli Stati Uniti: "Sono cresciuto in una famiglia cattolica irlandese, in una città di campagna nella Georgia del Sud, e non si trattava nemmeno di omofobia o altro, semplicementi mantieni la tua vita privata... E' sempre stato così, ma ora non si può più nascondersi. Ci si rende conto in questo momento che i diritti civili vengono strappati dalle persone così velocemente. A chi è più facile trovare i diritti? Alle persone che sono invisibili, a chi rimane in silenzio".