Avevano fatto discutere le passate dichiarazioni del direttore della fotografia Eben Bolter secondo cui la parola zombie fosse stata bandita sul set di The Last of Us, ma si dovesse parlare soltanto di "infetti". A commentarle ci ha pensato di recente Craig Mazin, showrunner dell'adattamento televisivo, in una recente conferenza stampa virtuale.
"Non è assolutamente vero, li chiamo zombie tutto il tempo sul set. Non so di cosa Eben stesse parlando. Li chiamiamo zombie perché è divertente". Il successo clamoroso della serie ha portato HBO a rinnovarla per una seconda stagione ancora prima del suo finale. E sia Mazin sia Neil Druckmann hanno già anticipato che ci saranno più azione e infetti. Rispondendo alle lamentele di alcuni spettatori per la mancanza di grandi scene d'azione nella prima stagione, Mazin ha dichiarato: "C'è molto di The Last of Us da raccontare ancora. È molto probabile che in futuro ci saranno molti più infetti. E forse di tipi diversi".
Ambientato cinque anni dopo la storia del gioco originale, The Last of Us: Part II racconta una storia più grande e complessa del suo predecessore. Ci sono molti più personaggi, flashback e scene d'azione e i creatori dell'adattamento HBO, Craig Mazin e Neil Druckmann, hanno confermato a GQ che gli eventi di The Last of Us: Part II saranno narrati in più di una stagione.