Sylvester Stallone contro la Warner a causa dei profitti di Demolition Man

La star sostiene di non aver ricevuto la percentuale dei guadagni ottenuti dal film del 1993 prevista dal suo contratto.

Sylvester Stallone ha deciso di procedere per vie legali contro la Warner Bros a causa dei profitti del film Demolition Man, distribuito nelle sale nel 1993, che non sarebbero stati suddivisi come previsto.
La star sostiene infatti che gli incassi arrivano a quota 125 milioni di dollari e che avrebbe dovuto ricevere il 15% dei guadagni. Lo studio, tuttavia, non avrebbe versato quando previsto nel corso degli anni e ora l'attore richiede di poter visionare il resoconto completo delle perdite, dei guadagni, degli interessi e che sia un giudice a quantificare i danni subiti.

Gli avvocati di Stallone avrebbero chiesto spiegazioni alla Warner Bros tre anni fa, ricevendo come risposta che il lungometraggio aveva registrato una perdita pari a 66.9 milioni di dollari. Dopo un'ulteriore richiesta di spiegazioni l'attore aveva ricevuto un assegno pari a 2.8 milioni di dollari.

Le carte presentate in tribunale sostengono che i profitti dovuti non siano stati versati senza alcuna giustifricazione e che la star abbia deciso di agire per provare a porre fine all'abitudine dello studio di non versare in modo equo e corretto i profitti del lavoro compiuto da chi lavora ai progetti.