In vista dell'uscita del nuovo Superman diretto da James Gunn, il regista svela una soluzione al classico interrogativo: come fanno a non riconoscere Clark Kent? La risposta è nei "hypno-glasses", occhiali ipnotici già presenti nella continuity DC, che manipolano la percezione altrui. Un'idea che unisce fedeltà al canone e uno "sguardo" ironico.
James Gunn e il mistero degli occhiali di Clark Kent
Tra le tante domande che i fan dei fumetti si sono posti negli anni, una sembra resistere al passare del tempo come la kryptonite nelle tasche di Lex Luthor: com'è possibile che nessuno si accorga che Clark Kent e Superman sono la stessa persona? Basta davvero un paio di occhiali a celare un'icona mondiale? A togliere il velo su questo annoso dilemma è James Gunn, regista del nuovo attesissimo Superman, in arrivo nelle sale l'11 luglio. Intervistato da ComicBook.com, Gunn ha confessato di aver sempre trovato difficile accettare che l'unico travestimento del protagonista fosse un semplice accessorio da vista: "Mi dava fastidio fin da bambino. Non riuscivo proprio a credere che gli occhiali bastassero a nasconderlo". La svolta è arrivata durante una conversazione con lo sceneggiatore Tom King, che gli ha ricordato una verità dimenticata: "È tutto nei fumetti. È canonico. Gli occhiali lo rendono irriconoscibile perché ipnotizzano chi lo guarda".

Questa "super-ipnosi" non è un'invenzione recente né una trovata di comodo. È un riferimento diretto a Superman (Vol.1) #330, pubblicato nel 1978, dove si stabilisce che l'Uomo d'Acciaio usa un potere ipnotico - attivato proprio attraverso le lenti - per modificare la percezione delle persone, facendo sembrare Clark Kent fisicamente diverso da Superman. Gunn ha accolto con entusiasmo questa chicca semi-dimenticata del canone DC, apprezzandone la stravaganza e l'effetto collaterale narrativo. "Tra tutti gli attori che hanno interpretato Superman," ha aggiunto, "David Corenswet è forse quello che appare più diverso nei due ruoli, perfino più di Christopher Reeve". Ma quando non basta il make-up, interviene la suggestione.
L'uso degli hypno-glasses è solo uno dei dettagli con cui Gunn dimostra la sua volontà di onorare e rispolverare elementi profondi del lore fumettistico, scavando nei cassetti della Silver Age per offrirli al pubblico contemporaneo. L'altro esempio lampante arriva dal trailer internazionale, dove si vede Superman usare il suo "freeze breath" - quel potere dimenticato che gli permette di soffiare aria gelida - per mettere in salvo un cane durante un attacco kaiju su Metropolis. Una sequenza tra il grottesco e l'epico, che ben incarna la cifra stilistica del regista: prendere il mitico e renderlo affabile, giocoso, credibile.
Il film, prodotto dai DC Studios, si preannuncia come una grande vetrina corale: accanto a Corenswet, Rachel Brosnahan sarà una Lois Lane di nuova generazione, mentre Nicholas Hoult interpreterà un Lex Luthor carismatico e minaccioso. E poi ancora Nathan Fillion nei panni del burbero Guy Gardner, Isabela Merced come Hawkgirl e Frank Grillo nelle vesti di Rick Flag Sr. Gunn ha costruito un cast sfaccettato, pronto a inaugurare una nuova era del DC Universe, non con rivoluzioni plateali, ma con piccoli colpi di genio narrativo. Come dire: basta un paio di lenti... ma che ipnotizzino per bene.