Il 2025 segna una svolta per Toei Animation: il colosso giapponese dietro ad anime di successo come Dragon Ball e One Piece, ha annunciato l'integrazione sistematica dell'intelligenza artificiale nei suoi processi creativi. Dallo storyboard ai fondali, passando per il ritocco delle animazioni, l'AI promette velocità e risparmio. Ma mentre alcuni intravedono nuove opportunità, altri temono per il destino degli animatori in carne e ossa.
Toei Animation scommette sull'intelligenza artificiale: il futuro dell'anime passa da qui
Toei Animation, storica fucina di sogni nipponici che ha dato vita a Dragon Ball, One Piece e Sailor Moon, ha deciso di mettere l'intelligenza artificiale al centro della sua macchina creativa. Lo si apprende dal suo Business Outlook 2025, tradotto e diffuso in rete da appassionati ed esperti, che prevede un uso intensificato dell'AI in più fasi produttive: dalla creazione degli storyboard alla colorazione, fino alla correzione automatica delle "genga", le animazioni intermedie. Il colosso ha anche annunciato di voler trasformare fotografie in scenari animati tramite software generativi, grazie alla recente alleanza con Preferred Networks, realtà all'avanguardia nel settore. L'obiettivo? Accelerare i tempi, tagliare i costi e - va detto - alleggerire la forza lavoro.
Ma dietro questa spinta tecnologica si nasconde un nervo scoperto: l'introduzione massiccia dell'AI potrebbe ridurre sensibilmente le opportunità per giovani animatori, proprio in quelle mansioni, come il clean-up e la colorazione, che rappresentano spesso la porta d'ingresso nel settore.
E se c'è chi, come Frontier Works con lo speciale Twins Hinahima, ha già sperimentato un anime quasi interamente generato da AI, c'è anche chi, come il regista Iizuka Naomichi, mette in guardia: "Non ho mai pensato di affidare la regia all'intelligenza artificiale. Gli animatori devono imparare imitando, è così che si cresce".