Paramount Pictures, Skydance e Bad Robot annunciano che l'equipaggio della U.S.S. Enterprise tornerà sul grande schermo per un altro viaggio. Nel prossimo capitolo dell'epica avventura spaziale, il capitano Kirk incrocerà sul suo cammino un uomo che non ha mai avuto l'opportunità di incontrare, ma il cui retaggio ha pesato su di lui sin dal giorno in cui è nato: suo padre. Chris Hemsworth, apparso nel film Star Trek del 2009, tornerà infatti a vestire i panni di George Kirk nella saga spaziale accanto a Chris Pine.
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Anche il resto del cast tornerà a far parte del film, la cui sceneggiatura sarà scritta da J.D. Payne e Patrick McKay, mentre J.J. Abrams e Lindsey Weber saranno nuovamente produttori.
Star Trek, il primo film della saga reboot dell'originale Star Trek: Il film, realizzato da Gene Roddenberry, ha incassato oltre 380 milioni di dollari in tutto il mondo nel 2009. Il secondo capitolo, Into Darkness - Star Trek ha registrato un incasso di oltre 460 milioni di dollari in tutto il mondo dopo essere uscito nelle sale nel Maggio 2013.
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Il terzo film della serie, Star Trek Beyond è diretto da Justin Lin e uscirà al cinema in Italia il 21 Luglio 2016. Alla premiere di San Diego, Simon Pegg, co sceneggiatore di questo ultimo capitolo della nuova saga oltre che volto di Scotty, membro storico dell'equipaggio dell'Enterprise, ha spiegato come Beyond voglia affrontare l'idea del collettivismo e dell'importanza di rimanere uniti, nelle questioni macroscopiche come in quelle più quotidiane. C'è "l'idea che la Federazione e l'equipaggio stesso siano un gruppo, e che Krall sia una forza esterna che ritiene che quella non sia la strada giusta da seguire. Si parla di separatismo, di conflitto, del mantenere viva la guerra, perché è in guerra che nascono gli eroi, non durante il tempo di pace. Ed è una questione molto attuale, nella nostra società siamo pieni di persone che vogliono continuamente trascinarci in conflitti", continua, ricordando anche Brexit. "Voi avete Trump che parla di costruire muri tra i paesi. È follia, dovremmo rimanere uniti, la cosa più importante è che mettiamo da parte le differenze e troviamo un modo per lavorare insieme. Ecco di cosa parla questo film".
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Pegg ha dunque ammesso di aver sentito una responsabilità sociale nello scrivere un film che avrebbe raggiunto un pubblico così vasto. "Star Trek ha sempre usato la fantascienza come metafora per riflettere sulle preoccupazione e paure del momento. E quindi, dal più profondo rispetto per Star Trek, è importante avere qualcosa su cui rimuginare. Ogni opera d'arte, se ci permettete l'espressione, è un'espressione del contesto che la produce, e incontrerete sempre interpretazioni sociali anche quando non erano previste. L'arte è la grandissima varietà di modi in cui i nostri pensieri più profondi vengono espressi, quindi è inevitabile che succeda questo. Nel nostro caso, era intenzionale".