Molti registi non si occupano della pubblicità dei loro film, sia perché magari non hanno competenze in merito, sia perché lo studio non glielo consente e affida un aspetto così importante della promozione ad un'agenzia. Con Stanley Kubrick il discorso era diverso, perché appena riuscì ad affermarsi come autore, ebbe la possibilità di esercitare il controllo su qualsiasi aspetto della lavorazione dei suoi film, pubblicità compresa.
Questo aspetto viene svelato in una mostra dedicata a Kubrick che offre spazio anche ai manifesti realizzati da Saul Bass durante la lunga e proficua collaborazione con il regista. Bass, per i pochi che non lo sapessero, era un grafico e disegnatore pubblicitario cui si devono diverse locandine cinematografiche, ma soprattutto gli splendidi titoli di testa di film come La donna che visse due volte, Intrigo internazionale, Anatomia di un omicidio e Psycho, per citarne solo alcuni. Uno stile, quello di Bass, che ancora oggi è fonte di ispirazione.
Nel 1978 Kubrick chiede a Bass di mandargli qualche idea per i poster di Shining e il grafico gliene invia cinque, che però il regista ritiene inadatti al film in questione, e glielo dice nella lettera di risposta. Su ogni bozza, Kubrick ha scritto delle note con le quali giustifica il rifiuto, e al tempo stesso cerca di venirgli incontro facendogli capire che il film sul quale stanno lavorando è "un film del terrore" e questo andrebbe sottolineato con l'artwork e soprattutto gli chiede di inviargli delle bozze a matita, anche se "grezze", in modo da non fargli perdere troppo tempo e da poter scegliere quella da sviluppare in seguito. A conclusione della missiva, gli dice "Ma quella idea con il viso che mi facesti vedere a Londra?" - e si riferisce ad una bozza che Bass non gli aveva mandato e che poi sarebbe diventato il manifesto definitivo del film, quello con il viso di Danny illuminato da una luce inquietante.
Da sottolineare che non sono bozze realizzate al computer e che per ognuna Bass ha tratteggiato i chiaroscuri con un puntinato fatto a inchiostro, come si faceva una volta. Per i suoi artwork Bass punta su uno degli elementi più suggestivi del film, ovvero il celebre labirinto, che tuttavia non ha un ruolo chiave nei temi della storia e quindi non presenta in maniera adeguata il film, come gli dice giustamente Kubrick.
Per Kubrick la mano e il triciclo non vanno bene. E poi il logo sembra stampato male e non si legge bene.
"Sembra un film di fantascienza" fa notare Kubrick. E anche in questo caso, il logo è poco chiaro.
Un occhio-labirinto? No, per Kubrick non funziona. Troppa enfasi sul labirinto, che è un elemento secondario.
E neanche questo va bene, in particolare a Kubrick non piace il fatto che l'artwork si "disperda" in questo modo.
E pensare che Bass aveva già realizzato il manifesto adatto, ma non glielo aveva mandato! Questa è l'immagine definitiva scelta per il film (e per il romanzo, che fu ripubblicato nello stesso periodo)