SanPa: Gian Marco Moratti e "la sua fascinazione per Vincenzo Muccioli" secondo Fabio Cantelli

Uno dei protagonisti di SanPa, Fabio Cantelli, ha spiegato la fascinazione di Gian Marco Moratti per Vincenzo Muccioli in un'intervista di Selvaggia Lucarelli per il Fatto Quotidiano.

Uno degli aspetti più nebulosi di SanPa, il nuovo documentario Netflix sulla comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano è il rapporto tra Letizia e Gian Marco Moratti e Vincenzo Muccioli, fondatore della controversa struttura situata in provincia di Rimini. Fascinazione della quale ha parlato Fabio Cantelli, ex ospite della comunità, che offre la sua testimonianza nel documentario ed è stato intervistato da Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano.

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Sanpa: Luci e tenebre di San Patrignano - una scena del documentario

Scrittore e filosofo, Fabio Cantelli ha raccontato di essere arrivato a San Patrignano "il 15 ottobre del 1983 a 21 anni, dopo tre anni duri di tossicodipendenza. Credo di essere stato l'unico tossico ad aver iniziato subito con l'eroina in vena. Nell' 82 iniziai con i furti e finii a San Vittore. Un magistrato mi disse: se fai un percorso di recupero ti faccio uscire."

A mettere in contatto Cantelli con Moratti, fu il padre adottivo dello scrittore, il giornalista Alfio Cantelli. "Andai nella sede della Saras, la società petrolifera dei Moratti a Piazza San Babila. Non avevo mai incontrato un miliardario, mi trovai davanti questo uomo cordiale, gli raccontai il mio rapporto con l'eroina."
Fabio racconta a Moratti come si procura i soldi per la "roba" - ovvero, rubando - e tra i due nasce un rapporto di simpatia. "Credo ci considerassimo entrambi degli outsider. Io non mi sono mai ritenuto lo stereotipo del tossico, ero colto, amavo i libri, lui forse si sentiva una mosca bianca nel mondo dei miliardari."

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Cantelli poi ha spiegato quali sono state le motivazioni che hanno spinto i Moratti a sostenere Muccioli e San Patrignano: "Gian Marco, credo, viveva con un profondo senso di colpa il fatto di essere così spropositatamente ricco. Voleva restituire qualcosa. Sulla fascinazione che lui e Letizia provavano per Muccioli la mia idea è che fossero ammaliati dall'esuberanza vitale di Vincenzo. È l'animale dionisiaco che ti affascina, specie se non sei del tutto dentro la vita come spesso capita ai ricchi."

Nella stessa intervista su Sanpa: Luci e tenebre di San Patrignano inoltre, Cantelli parla della personalità di Muccioli e del rapporto di quest'ultimo con i politici, da Craxi a Pannella, dell'omicidio Maranzano e infine anche della misteriosa morte del fondatore si SanPa: "Non ci fu detto mai nulla. Sparì per mesi, leggemmo che stava male nell'editoriale di Biagi. Forse avevano già deciso che il successore sarebbe stato il figlio, temevano che noi collaboratori fidati avremmo espresso delle perplessità."