Sangue è l'unico film italiano in concorso al Festival di Locarno. Il film di Pippo Delbono è incentrato su sua madre Margherita Delbono e sull'ex leader della Brigate Rosse Giovanni Senzani. È la storia di uno strano incontro tra un artista di teatro e di cinema, buddista e sieropositivo, e un ex brigatista, uscito dal carcere: insieme decidono di evocare il loro rapporto con la morte, con la violenza, con i sogni rivoluzionari, nel mondo d'oggi e nell'Italia in rovina. Ma come se la realtà dovesse prendersi gioco dei loro progetti, la morte irrompe nelle loro vite: Pippo si reca d'urgenza al capezzale di sua madre malata e nello stesso periodo si ammala gravemente anche Anna, moglie di Giovanni, che l'aveva pazientemente atteso durante i 23 anni di prigione. Pippo esorcizza il suo dolore riprendendo ossessivamente gli ultimi giorni di vita della madre. Mentre per la prima volta Giovanni parla e racconta momenti terribili della sua esperienza negli anni del terrorismo. E in questi stessi giorni anche L'Aquila, la città sgretolata dal terremoto e interamente svuotata dei suoi abitanti, attende che qualcuno finalmente le restituisca la vita.
Pippo Delbono firma la regia e la sceneggiatura, oltre alla fotografia insieme a Fabrice Aragno, autore anche del montaggio. Film low budget, girato con un telefonino e una piccola camera (come il recente Amore Carne), Sangue è una coproduzione italo-svizzera, prodotto dalla Compagnia Pippo Delbono, Casa Azul Films, e coprodotto dalla Cinémathèque Suisse, RSI Radiotelevisione Svizzera, Vivo film in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Genova Liguria Film Commission e della Mediateca Ligure, e del Teatro San Carlo di Napoli. Le musiche sono firmate da musicisti che Pippo Delbono ha incontrato nei suoi viaggi: lo svizzero Stefan Eicher, la cantante francese Camille e l'africano del Burkina Faso Victor Deme.