Il 21 ottobre 2015 è una data importante per gli appassionati del film Ritorno al futuro: nel secondo capitolo della trilogia omonima è il giorno in cui Doc Brown (intepretato da Christopher Lloyd) e Marty McFly (Michael J. Fox) arrivano nel futuro con la loro famosa Delorean. In quegli anni non c'era ancora Internet, niente personal computer, smartphone, iPad o CD.
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A 30 anni dall'uscita della pellicola nelle sale cinematografiche, Dmax proprio mercoledì 21 ottobre alle ore 22:55 propone "Ritorno AlFuturo: 30 Anni Dopo", lo speciale che mostra la tecnologia usata nel secondo episodio della saga e verifica finalmente quanto Robert Zemeckis abbia correttamente previsto e quanto, invece, sovrastimato.
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Steven Spielberg ha prodotto nel 1985 il primo Ritorno al futuro: l'incasso del film, rivelatosi un enorme successo al botteghino con 322 milioni di dollari, porta a due sequel. Nel 1989, nel secondo episodio della saga, il protagonista Marty McFly viaggia nel futuro, un futuro che diventa un mito per un'intera generazione. Il futuro visitato nel film è il nostro presente.
Intere generazioni sono cresciute con questo cult degli anni '80 e oggi si scopre che le invenzioni del film non erano così lontane dalla realtà: automobili con il pilota automatico, schermi ultrapiatti, proiettori olografici e realtà virtuale.
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"Una fonte di ispirazione che spinge ad inventare cose nuove" dice Bob Gale, sceneggiatore e co-produttore del film. "Credo che abbiamo proposto una previsione accurata al 50% del futuro - afferma il regista Robert Zemeckis - il film tocca alcune fantasie universali che in fondo sono comuni a tutti".
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Il mondo di oggi è paragonabile a quello futuristico mostrato nel film? Siamo in grado di volteggiare sui "volopattini"? Gli animali usano internet? Esistono le scarpe con gli "autolacci"?