Ridley Scott è fermamente convinto che il suo cult del 1977, I duellanti, fosse destinato a vincere la Palma d'Oro a Cannes. Perché ciò non è successo? Perché, secondo il regista inglese, la giuria è stata corrotta.
Il regista è tornato a diffondere la sua teoria durante la tavola rotonda organizzata dall'Hollywood Reporter a cui hanno partecipato Denis Villeneuve, Edward Berger e Brady Corbet. Questa non è la prima volta in cui il cineasta inglese formula pubblicamente la sua teoria del complotto che ha lasciato esterrefatto l'ignaro staff del Festival di Cannes.
I duellanti, adattamento del racconto di Joseph Conrad Il duello, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes nel 1977 dove ha ricevuto il premio per la miglior opera prima. Ma per Ridley Scott il film avrebbe dovuto vincere la Palma d'Oro, se la giuria non fosse stata "corrotta con i soldi", come ha spiegato tempo fa al New York Times.
"Quando ho realizzato I duellanti hanno detto, 'Vogliamo che questo sia il film britannico a Cannes'. Ho accettato e mi sono ritrovato in concorso al festival. Il presidente della giuria Roberto Rossellini era in riunione coi giurati. Attento a ciò che sto per dirti. Rossellini mi disse: 'Ascolta, adoro il film. Voglio darti la Palma d'Oro. Ma i giurati non sono d'accordo perché qualcuno lì dentro li ha corrotti per farli votare per qualcun altro'. I soldi erano stati buttati dall'alto."_
Alla fine a vincere la Palma d'oro furono i fratelli Taviani con Padre Padrone e il film di Ridley Scott si aggiudicò il premio per la miglior opera prima.
Una luce torbida sulle giurie di Cannes
Il racconto di Ridley Scott, ovviamente da prendere con le molle, risulta piuttosto inquietante. Il cineasta non è l'unico a sollevare dubbi sui criteri applicati da alcune giurie.
Nel 1979 si diceva che la giuria di Cannes non fosse esattamente entusiasta di Apocalypse Now, ma l'allora presidente del festival, Robert Favre Le Bret, sarebbe intervenuto personalmente a favore del film di Francis Ford Coppola. Secondo l'allora presidente della giuria Françoise Sagan, Le Bret la convocò a un incontro in cui le disse che era nell'interesse di Cannes selezionare Apocalypse Now come vincitore.
Il giorno successivo fu raggiunto un compromesso e la Palma fu assegnata a due film con un ex-aequo, Apocalypse Now e Il tamburo di latta di Volker Schlöndorff.