Si considera un po' il "portafortuna" di Quo Vado?,ma in realtà sa benissimo che il successo del nuovo film di Checco Zalone, nelle sale da Capodanno, si deve quasi tutto al protagonista, pugliese come lui, che ai botteghini sta macinando record su record, arrivando a mettere in ombra anche film evento come Star Wars: Il risveglio della forza.
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Intervistato da Il Fatto Quotidiano, Lino Banfi dice che sin dalla lavorazione del film aveva previsto che avrebbe incassato più di 60 milioni di euro, ma al tempo stesso ammette che fenomeni così, tra i suoi colleghi, non ne ha mai conosciuti, neanche durante gli anni d'oro della commedia all'italiana, quelli di Verdone, Nuti, Troisi, per intenderci. "Nessuno aveva allora i numeri di Zalone. Erano anni buoni, capitava di fare 5 miliardi al botteghini. Poi arrivava Adriano Celentano e faceva 20 miliardi." - ma d'altronde il molleggiato ha sempre avuto la capacità di fare grandi numeri, in sala come in TV.
Ma qual è il segreto di Zalone, secondo Banfi? Il primo è il regista che lo affianca dagli esordi cinematografici, Gennaro Nunziante, e la loro sinergia sul set: "Sono due persone colte e mirabili: due persone perbene. Si completano, si capiscono con uno sguardo. Meticolosissimi. Sono scrupolosi e curano ogni dettaglio. Anche se molta critica non lo nota."
E poi una cosa importante, secondo Banfi, è la fisionomia: "è giovane, ma rappresenta anche la mezza età. Ha una comicità modernissima, ma sa giocare sul filone classico. Incarna in un corpo solo tre epoche diverse di comicità. E ha tempi di battuta musicali: non gli sfugge mezzo dettaglio."
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Un successo che si deve ad un lavoro scrupoloso e attento e che, secondo Banfi, non si esaurirà tanto presto: "Durerà almeno vent'anni. E' un artista che cresce ad ogni film. Io avevo tanti spettatori, ma non quanto lui"
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