Dopo il grande consenso di pubblico del suo primo film da regista, Scusa ma ti chiamo amore, Federico Moccia si prepara a realizzare un sequel della pellicola interpretata da Raoul Bova e Michela Quattrociocche, che torneranno ad esserne i protagonisti. L'autore di Tre metri sopra il cielo, figlio di un veterano della commedia come Pipolo, ha anticipato che sta già lavorando alla sceneggiatura del film, insieme a Luca Infascelli e Chiara Barbini, ma non è un'impresa facile: _"Ci siamo divertiti a raccontare questo amore così attuale e controverso tra una ragazzina e un quarantenne, ma come proseguire? Stiamo ancora cercando idee". _
Allo stesso tempo Moccia è al lavoro su Amore 14, il suo prossimo libro del quale sarà realizzata una trasposizione cinematografica e che sarà incentrato sulla storia di un anno speciale per una giovane ragazza "che sarà accompagnata in tutte le sue emozioni, primo amore compreso, intrecciandole con le vicende della madre e della nonna, in un quadro plurigenerazionale tutto al femminile". _ Inoltre l'autore ha precisato che in Amore 14 non racconterà "Gli adolescenti problematici o disagiati, ma la normalità delle difficoltà dei sentimenti. Scelgo di rappresentare la realtà più comune, quella che emerge dal mio blog, che è la mia fonte d'ispirazione da anni, un punto d'osservazione privilegiato che mi consente di conoscere meglio i giovani e riuscire ad interpretarli"._ Le riprese del film, per il quale non è stato ancora effettuato il casting, inizieranno la prossima primavera, mentre l'uscita nelle sale è prevista per ottobre 2009.
Nonostante le critiche al suo lavoro - che tuttavia riscuote grandi consensi dal pubblico dei giovanissimi - Moccia va avanti per la sua strada: "Ormai ho fatto le spalle larghe alle critiche, e considerato che come autore televisivo me ne hanno dette di tutti i colori, quelle sui libri e i film le considero un lusso. Quando sarò grande recupererò con i critici scrivendo un libro di quelli che piacciono a loro, ma per adesso faccio solo quelli che piacciono ai lettori e ai ragazzi".