Richard Gere, ospite del Magna Grecia Film Festival dove verrà premiato con la Colonna d'Oro, ha fatto un tuffo nella memoria parlando di Pretty Woman, il film uscito nelle sale nel 1990.
L'attore ha infatti spiegato perché non considera in modo positivo la possibile realizzazione di un reboot o di un remake, svelando inoltre che si era parlato in passato di un possibile sequel.
Rispondendo alle domande della stampa presente alla diciannovesima edizione dell'evento che si svolge a Catanzaro fino al 7 agosto, Richard Gere ha dichiarato parlando di Pretty Woman: "Mi ricordo che Garry Marshall, che era stato il regista e anche co-sceneggiatore del film, ogni tanto veniva da me e Julia Roberts e diceva: 'Cosa accadrebbe se?'. E poi aggiungeva degli scenari possibili. Una volta era cosa sarebbe accaduto se il mio personaggio fosse impegnato in una campagna politica nel tentativo di diventare senatore e, nel frattempo si sono sposati, e qualcuno ha scoperto che mia moglie in passato era una prostituta".
L'attore ha però sottolineato: "Lo script non è mai stato realizzato. C'erano state altre due-tre idee che non sono mai andate oltre quella fase".
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Richard ha quindi ribadito: "Bisogna capire come film come quello accadono: è una specie di magia. Non puoi farlo a tavolino. Non lo sapevamo che sarebbe stato un film con quel successo, che tutti avrebbero apprezzato. Abbiamo girato un piccolo film al meglio delle nostre possibilità. E poi è accaduta la magia, c'era della polvere fatata intorno. Non puoi decidere che sia così a priori, è impossibile. Un po' come innamorarsi: non puoi farti innamorare, accade e basta. Questa è una di quelle cose straordinarie del realizzare un film. Se mettessi tutti questi elementi in un computer per realizzare un film in quel modo, ogni lungometraggio sarebbe brillante, ma non accade così. Deve esserci la magia. Quindi l'idea di reboot, remake e tutto il resto... Capisco che il business ti obblighi a farlo, ma artisticamente non ha alcun senso".