Pet Sematary, il romanzo di Stephen King, è diventato per la seconda volta un film e lo scrittore ha ora condiviso qualche aneddoto relativo alle riprese dei due lungometraggi, il primo realizzato nel 1989 e il secondo uscito proprio ieri nelle sale cinematografiche.
Lo scrittore, in un'intervista rilasciata a Entertainment Weekly, ha spiegato di aver scritto la sceneggiatura del lungometraggio originale pur non amando il suo libro: "Alle volte dici a te stesso 'Forse posso prenderlo e migliorarlo, o forse voglio semplicemente affrontare ciò che mi spaventa maggiormente'. Quindi sono andato e l'ho scritta. Più ci lavori più diventi insensibile, capisci l'effetto che ha sulle altre persone".
Il progetto era inizialmente stato ideato come un seguito di Creepshow diretto da George Romero, che ha però dovuto rinunciare alla regia, compito quindi affidato a Mary Lambert, che Stephen ha subito apprezzato. Stephen King ha poi parlato del produttore Richard P. Rubinstein raccontando qualche curiosità divertente: "Gli volevo bene a quell'epoca e gli voglio bene ora. È una persona grandiosa, ma difficilmente sgancia i soldi. Ed è il peggior guidatore al mondo. Andava contro le cassette delle lettere e altre cose, perché è una di quelle persone che quando guida deve mantenere il contatto visivo. Mi fa impazzire quando nei film i protagonisti stanno guidando e c'è un primo piano, quindi si girano verso la telecamera. Penso 'Guarda dove stai andando!'".
Stephen King ha avuto anche un piccolo cameo nel film e ha ricordato in modo positivo il lavoro effettuato sul primo film di Pet Sematary: "Mi ricordo Mary lì fuori, lei che è così minuta, sotto la pioggia con il suo impermeabile giallo e gli stivali rossi. Sembrava una ragazzina pronta ad andare alle scuole medie. Ho apprezzato le persone con cui stavo lavorando e volevo anche apparire. L'ho fatto. Ho pensato: 'Se qualcuno deve rovinare questa scena, quella persona devo essere io".
Lo scrittore ha lodato il lavoro dagli interpreti del film e ha confermato di averlo amato, oltre ad aver apprezzato il grande impegno dimostrato da tutti.
Da Stephen King ad Alan Moore: quando gli scrittori non amano i film tratti dalle loro opere
La nuova versione, distribuita in Italia dal 9 maggio di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Pet Sematary, è diretta da Kevin Kölsch e Dennis Widmyer e King ha dichiarato: "È fottutamente grandioso! È un film davvero buono. È per adulti, non è nello stile 'dodici teenager poco vestite vengono uccise in un campeggio estivo'".
Parlando dei cambiamenti compiuti sulla sceneggiatura (attenzione, seguono spoiler !) Stephen King ha chiarito: "È qualcosa di diverso. Hanno fatto un ottimo lavoro. Ho letto quello che è stato scritto quando le persone si sono rese conto che era Ellie e non Gage a essere investita. Ho pensato 'Cielo, queste persone...'. È così folle. Si può prendere la Route 301 e arrivare a Tampa o la Route 17 e arrivare lo stesso a destinazione! Non cambiava nulla per me. Ho pensato: 'Okay, capisco perché l'hanno fatto , perché forse è più facile lavorare con uno zombie quando è una ragazzina e non un neonato".
Lo scrittore ha poi proseguito: "Sono come un mercenario. La mia idea è: 'Se funziona, è fantastico. Se non funziona pensi 'Cristo, perché l'hai cambiata?'. Ho visto dei cambiamenti negli adattamenti delle mie opere che mi hanno fatto semplicemente mettere le mani nei capelli e dire 'Perché? Perché l'avete fatto? Avevate un libro. Potevate seguire uno schema'".