Pablo Larraín: "Nel film Netflix El Conde ho rappresentato Augusto Pinochet come un vampiro"

Anticipando la natura del nuovo film realizzato per Netflix, El Conde, Pablo Larraín ha sviscerato la potente metafora politica ideata nel mostrare Pinochet sotto forma di vampiro.

Pablo Larraín: 'Nel film Netflix El Conde ho rappresentato Augusto Pinochet come un vampiro'

In Italia per incontrare il pubblico al Museo Nazionale del Cinema di Torino, Pablo Larraín ha parlato dei suoi nuovi progetti in arrivo, soffermandosi su come ha trasformato Augusto Pinochet in un vampiro nel film Netflix El Conde.

Sono due i nuovi lavori del regista cileno in arrivo, El Conde, con Alfredo Castro, che potrebbe essere presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, e Maria, il biopic sulla grande Maria Callas con Angelina Jolie.

No: il regista Pablo Larraín sul set del film
No: il regista Pablo Larraín sul set del film

El Conde è descritto come una commedia nera incentrata sulla figura di Augusto Pinochet che non è morto, ma si è trasformato in un vampiro di 250 anni. "Questo potrebbe non essere il momento migliore per svelare troppi dettagli, ma quello che posso dire è che mi sento a disagio con me stesso quando sento che sto esplorando un terreno conosciuto, tematicamente, visivamente e stilisticamente" ha confessato Pablo Larrain a Variety. "Ho provato - forse consapevolmente e talvolta inconsciamente - a mettermi in una sorta di pericolo e ho cercato di provocare una nuova emozione, un nuovo stato d'animo, con ogni film. Altrimenti la gioia di realizzarli potrebbe lasciare il posto alla ripetitività. Poi guardo a El Conte, il Conte, una vecchia idea basata sul più pericoloso di tutti i concetti, cioè che un personaggio come Pinochet potrebbe essere eterno".

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El Conde, un'allegoria del male

Neruda: il regista Pablo Larrain sul set del suo film
Neruda: il regista Pablo Larrain sul set del suo film

Pablo Larrain approfondisce il suo concetto di allegoria anticipando che il suo film potrebbe creare "un'interessante interazione con la percezione letteraria e romantica di un vampiro. E l'idea che il male possa nutrirsi per esistere negli anni e nella Trinità. Perché sembra che l'estrema destra - quella parte del nostro spettro politico che spesso flirta con il razzismo - è sempre lì a ricordarci che potrebbe tornare in qualsiasi momento. Quindi forse un film come questo potrebbe ribadire alcuni concetti cui potrebbe essere interessante essere consapevoli. Per ricordarci oggigiorno che in molti paesi europei, e ovviamente in Cile, questa destra politica sta esplorando nuovi modi per conquistare gli elettori e conquistare il potere. E a volte la figura dell'estrema destra è stata riletta in un modo che potrebbe essere pericoloso. Sto parlando di quello che sta succedendo, mentre parliamo, nel mio paese così come in America e in diversi paesi in Europa".

Nell'intento di Larrain, El Conde diventa così una metafora "molto semplice. In effetti, è talmente semplice che potrebbe non essere nemmeno una metafora. MI pareva giusto dire qualcosa del genere in un momento in cui sembra che la storia debba ripetersi per ricordarci quanto siamo pericolosi, noi come sistema. E non voglio cambiare nulla, perché non possiamo. Ma se possiamo mostrarlo, forse possiamo trovare un posto dove possiamo sentire che ha senso e quel tipo di significato ti fa respirare meglio".