Oscar 2019: da Tarantino a Scorsese, una lettera aperta contro i tagli alla cerimonia

Oscar 2019: da Quentin Tarantino a Spike Lee, Hollywood protesta con una lettera aperta contro l'esclusione di quattro categorie dalla premiazione in diretta .

Se il mondo dell'entertainment internazionale fosse nato sotto un segno zodiacale, per questo mese di febbraio sarebbe sicuramente quello con l'oroscopo peggiore: non bastava il nostro Sanremo condito dalla polemica, gli Oscar 2019 si apprestano ad essere una delle edizioni più tribolate di sempre. Colpa, questa volta, della decisione dell'Academy di relegare alle pause pubblicitarie la consegna dell'Oscar per quattro categorie - al montaggio, alla fotografia, al cortometraggio live action e al miglior trucco e acconciature. Il mondo di Hollywood non ci sta e invia una lettera aperta di protesta, firmata da nomi importanti come Quentin Tarantino, Spike Lee, Martin Scorsese.

Martin Scorsese, Oscar 2007 come miglior regista per The Departed, viene premiato da Francis Ford Coppola, Steven Spielberg e George Lucas
Martin Scorsese, Oscar 2007 come miglior regista per The Departed, viene premiato da Francis Ford Coppola, Steven Spielberg e George Lucas

A intervenire subito era stato Alfonso Cuarón con un tweet molto critico riguardo a certi "premi nascosti", seguito a ruota da Guillermo del Toro, Stephen King, Russell Crowe. Così qualcuno ha pensato che la miglior cosa da fare per impedire all'Academy di portare avanti la scellerata decisione fosse quella di scrivere una lettera aperta che potesse essere condivisa e firmata dai grandi come da nomi meno di spicco di Hollywood. Direttori della fotografia, montatori, scenografi, registi come Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Spike Lee, Spike Jonze, tutti in coro chiedono maggiore rispetto per i lavoratori del settore perchè la proposta non può che essere: "un insulto per quelli di noi che hanno dedicato la vita e tanta passione alla professione scelta".

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In una mail inviata lunedì, il presidente dell'Academy John Bailey ha reso ufficiale quanto già comunicato in estate, assicurando però che i ringraziamenti dei premiati andranno in onda in un secondo momento e in streaming sul sito ufficiale degli Oscar e sui social media: "Si tratta della prima volta che ci sarà uno streaming live e aiuterà ad aumentare la consapevolezza e la promozione di queste categorie". Per far fronte al malumore, Riley ha rivelato che i comitati relativi a sei delle diciassette categorie in gara per gli Oscar 2019, dopo aver visionato una presentazione della proposta, avevano offerto la propria disponibilità ad annunciare questi premi con il nuovo sistema e l'Academy ha poi selezionato le quattro nomination al centro della nuova formula che nel 2020 saranno invece regolarmente inserite nella messa in onda su ABC. Rendendo noto, inoltre, che nei prossimi anni fino a sei categorie potranno essere protagoniste durante gli spot e saranno selezionate in ogni edizione con la collaborazione dei produttori dello show.

A quanto pare, però, tutte queste spiegazioni non hanno attecchito sui lavoratori del settore che hanno dato vita a quella che, con il passare delle ore, si sta trasformando in una vera e propria rivolta: "Quando il riconoscimento a chi ha partecipato alla creazione di un'opera cinematografica viene sminuito dalla stessa istituzione che dovrebbe avere lo scopo di difenderlo, allora non si sta più rispettando lo spirito dell'Academy e la promessa di celebrare il cinema come forma d'arte collettiva".

La lettera e i firmatari

Ecco il testo integrale della lettera: "Lunedì 11 febbraio 2019, John Bailey, Presidente dell'Academy of Motion Picture Arts & Sciences, ha annunciato che i premi Oscar di quest'anno per la migliore fotografia, insieme a Montaggio, Cortometraggio Live Action Short e Trucco e Acconciature, non saranno trasmessi in diretta , ma presentati durante una pausa pubblicitaria. Questa decisione è stata presa per ridurre la durata dello spettacolo da quattro ore a tre. La risposta immediata dei nostri colleghi e dei leader del settore rispetto alla decisione dell'Academy chiariscono che non è troppo tardi per tornare indietro". "L'Acadmy fu fondata nel 1927 per riconoscere e sostenere l'eccellenza nell'arte cinematografica, ispirare l'immaginazione e aiutare a connettere il mondo attraverso un mezzo universale come sono i film. Sfortunatamente, siamo andati alla deriva rispetto a questa missione nella nostra ricerca di intrattenimento, piuttosto che nel celebrare la nostra forma d'arte e le persone che ci sono dietro. La retrocessione di questi contributi essenziali a uno status inferiore in questa cerimonia del 91 ° premio Oscar è nientemeno che un insulto per quelli di noi che hanno dedicato la vita e la propria passione alla professione scelta. Il produttore Glenn Weiss ha dichiarato che selezionerà i momenti "emotivamente risonanti" nei discorsi dei quattro vincitori per essere trasmessi in seguito in streaming. Lo show taglierà qualsiasi commento aggiuntivo da parte dei presentatori dei premi, così come ogni discorso dei nominati a seconda di quanto loro ritengono opportuno. Consideriamo questa "abbreviazione" e la censura potenziale contrarie allo spirito e alla missione dell'Academy". "Sin dal suo inizio, la trasmissione televisiva degli Oscar è stata modificata nel tempo per mantenere il formato sempre al passo con i tempi, ma mai sacrificando l'integrità della missione originale dell'Academy. Quando il riconoscimento a chi ha partecipato alla creazione di un'opera cinematografica viene sminuito dalla stessa istituzione che dovrebbe avere lo scopo di difenderlo, allora non si sta più rispettando lo spirito dell'Academy e la promessa di celebrare il cinema come forma d'arte collettiva. Per citare il nostro collega Seth Rogen: "Quale modo migliore per celebrare i risultati nel cinema piuttosto che NON onorare pubblicamente le persone il cui compito è quello di letteralmente filmare le cose".

Firmato,

Direttori della fotografia:

  • Dion Beebe

  • Bill Bennett

  • Roger Deakins

  • Peter Deming

  • Caleb Deschanel

  • Robert Elswit

  • Mauro Fiore

  • Greig Fraser

  • Janusz Kaminski

  • Ellen Kuras

  • Ed Lachman

  • Robert Legato

  • Emmanuel Lubezki

  • Anthony Dod Mantle

  • Seamus McGarvey

  • Chris Menges

  • Dan Mindel

  • Reed Morano

  • Rachel Morrison

  • Guillermo Navarro

  • Phedon Papamichael

  • Wally Pfister

  • Rodrigo Prieto

  • Robert Primes

  • Robert Richardson 

  • Linus Sandgren

  • John Seale

  • Newton Thomas Sigel

  • Vittorio Storaro

  • John Toll

  • Hoyte van Hoytema

  • Kees van Oostrum

  • Roy Wagner

Registi:

  • Damien Chazelle

  • Cary Joji Fukunaga

  • Spike Jonze

  • Ang Lee

  • Spike Lee

  • Dee Rees

  • Seth Rogen

  • Martin Scorsese

  • Quentin Tarantino

Filmmaker:

  • Kym Barrett

  • Judy Becker

  • Alan Edward Bell

  • Erin Benach

  • Avril Beukes

  • Consolata Boyle

  • Maryann Brandon

  • Alexandra Byrne

  • Milena Canonero

  • Chris Corbould

  • Hank Corwin

  • Tom Cross

  • Nathan Crowley

  • Sophie De Rakoff

  • Chris Dickens

  • Bob Ducsay

  • Lou Eyrich

  • Dante Ferretti

  • Paul Franklin

  • Dana Glauberman 

  • William Goldenberg

  • Affonso Goncalves

  • Adam Gough

  • Jon Gregory

  • Dorian Harris

  • Joanna Johnston

  • Paul Lambert

  • Mary Jo Markey 

  • Joi McMillon

  • Ellen Mirojnick

  • Stephen Mirrione

  • Bob Murawski

  • John Ottman

  • Sandy Powell

  • Fred Raskin 

  • Tatiana S. Riegel

  • Elísabet Ronaldsdóttir

  • Mayes Rubeo

  • Nat Sanders

  • J.D. Schwalm

  • Anna B. Sheppard

  • Terilyn A. Shropshire 

  • Joan Sobel

  • Michael Tronick

  • Mark Ulano

  • Martin Walsh

  • David Wasco

  • Billy Weber

  • Julie Weiss

  • Michael Wilkinson

  • Hughes Winborne

  • Janty Yates