Due mesi fa, dopo una carriera illustre lunga più di quattro decenni, Michelle Yeoh è riuscita ad aggiudicarsi un Premio Oscar grazie alla sua performance in "Everything Everywhere All At Once". L'attrice ha rivelato di aver finalmente iniziato a ricevere sceneggiature dove non cercano una "donna dall'aspetto asiatico", sostenendo che gli interpreti asiatici siano stati ignorati per troppo tempo, anche se ora guarda al futuro con speranza.

Durante un'intervista diffusa da Kering Women in Motion a Cannes, la Yeoh ha riflettuto sulla prima volta che ha partecipato al prestigioso festival con La tigre e il dragone più di 20 anni fa, affermando che "è abbastanza ovvio" che Hollywood non fosse pronta a riconoscere gli attori asiatici all'epoca.
Il film di Ang Lee è stato un successo al botteghino, incassando oltre 200 milioni di dollari in tutto il mondo e ricevendo 10 nomination agli Oscar, tra cui miglior film, miglior regista e sceneggiatura. Ma nessuno degli attori è stato nominato. "C'erano molti film asiatici fantastici che sono usciti in quel periodo", ha spiegato la star. "Ma se guardi tutti i film che vengono nominati qui a Cannes e che ricevono premi, soprattutto agli Oscar, molto raramente sono asiatici...".

Michelle Yeoh ha proseguito dicendo: "Quando è uscito il film di Lee la gente diceva: 'Nessuno in America lo vedrà perché non sanno leggere i sottotitoli'. Ma sapete che c'è? Gli americani sanno leggere. È solo una questione di spingere i limiti e di rifiutare di dire che questa è la 'normale via, il modo normale'. La cosa migliore cosa che è accaduta dopo gli Oscar è che ora quando ricevo una sceneggiatura non descrive il personaggio come una 'donna dall'aspetto asiatico'. Siamo attori. Dovremmo recitare. Dovremmo essere in grado di entrare nei ruoli che ci vengono dati e fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile. Questo, per me, è il più grande passo avanti".