Barbra Streisand è intervenuta a sorpresa sul caso Michael Jackson che sta scuotendo l'America ormai da parecchie settimane. All'indomani delle sue dichiarazioni, però, la cantante è stata travolta dalle critiche per alcune frasi shock sulle accuse di pedofilia rivolte nuovamente al re del pop nel documentario Leaving Neverland della HBO.
Durante un'intervista con il Times, Barbra Streisand è stata molto chiara sulle sensazioni provate da spettatrice di quel film (trovate qui la nostra recensione di Leaving Neverland): "Guardarlo è stato estremamente doloroso [...] Credo assolutamente alle accuse mosse da Robson e Safechuck". Eppure la conclusione a cui la cantante è giunta ha lasciato molti lettori alquanto perplessi: "Si può usare la parola "molestie", ma quei bambini erano eccitati all'idea di essere lì e sono loro stessi a dirlo oggi, la versione adulta di Wade Robson e James Safechuck. Entrambi comunque sono andati avanti, si sono sposati e hanno avuto figli, il che vuol dire che non sono stati stati di certo uccisi da quegli episodi". Se queste parole sono bastate a scatenare una vera e propria rivolta contro di lei, il resto dell'intervista non ha fatto che peggiorare la sua posizione, perchè Barbra Streisand non se la sente in fondo di condannare in via definitiva Jackson: "I suoi bisogni sessuali erano i suoi bisogni sessuali, che derivassero da un certo tipo di infanzia o da un particolare Dna".
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Forse il tentativo della Streisand era semplicemente un invito ad andare più a fondo nel problema ("Mi dispiace per quei bambini ma mi dispiace anche per lui [...] Mi chiedo: perchè Michael aveva bisogno di vestire quei ragazzini come lui? Perchè li voleva nei suoi show? Perchè voleva che ballassero e indossassero i suoi cappelli?"), ma a quanti hanno commentato le sue dichiarazioni non è piaciuta per niente nemmeno la parte della caccia ai veri colpevoli: "Forse do la colpa ai genitori che hanno permesso ai loro figli di dormire con lui". Insomma, l'intervista è stata sicuramente un insieme di mosse poco astute che hanno spinto la cantante, subissata dalle polemiche, alle pubbliche scuse prima attraverso un comunicato ufficiale all'Associated Press, in cui affermava che non c'è alcuna circostanza che possa giustificare la violenza su un minore, poi attraverso i suoi canali online.
Barbra Streisand si è detta: "Profondamente dispiaciuta per qualsiasi sofferenza o incomprensione io possa aver causato scegliendo in maniera poco attenta le mie parole sul caso di Michael Jackson e delle sue vittime. Non intendevo minimizzare il trauma che questi ragazzi hanno vissuto. Come tutte le vittime di violenza sessuale, saranno costretti a fare i conti con una terribile esperienza per tutto il resto della loro vita. Sento un profondo rimorso per quello che ho detto e voglio che James e Wade sappiano quanto io li ammiro per aver detto la verità".