Alla sua uscita, nella primavera del 1927, Metropolis spiazza il pubblico dell'epoca e si rivelerà un film che avrà un impatto inesauribile sull'intera storia del cinema, capostipite della fantascienza, capace di nutrire ogni nuova visione 'assolutamente moderna', fino a Brazil, a Blade Runner, ad Avatar. Fantasia distopica su un mondo verticalmente diviso, l'avveniristica città dell'intelletto e del potere e il sottosuolo della forza lavoro, Metropolis è un capolavoro laddove trascende il proprio mai risolto messaggio sociale (rivoluzione o conciliazione?): nella prodigiosa intuizione con cui osserva una città vera, New York, e la ricostruisce come grandiosa icona d'ogni futuro oltreumano. Straordinari effetti speciali, movimenti di masse in rivolta, trecento giorni di riprese, trentaseimila comparse, cinquecento grattacieli di settanta piani, e al centro di tutto l'ambigua Maria, vergine e androide: "Uno dei film più stupefacenti del cinema espressionista tedesco, uno dei rari film muti in grado di rappresentare ancora qualcosa per il grande pubblico di oggi" (Jacques Lourcelles).
La versione che torna in sala tra marzo e aprile - qui trovate l'elenco completo delle sale - è il restauro più completo oggi esistente, realizzato nel 2010 dalla Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e Deutsche Kinemathek in seguito al ritrovamento in Argentina di 25 minuti di pellicola ritenuti perduti. Dopo ottant'anni di versioni spurie e il pluridecennale lavoro di ricostruzione condotto da Enno Patalas, questo è finalmente il film come Thea von Harbou l'aveva scritto e Fritz Lang l'aveva girato. Con la colonna sonora originale ricostruita di Gottfried Huppertz eseguita da Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino diretta da Frank Strobel.