Lilly Wachowski ricorda l'epoca in cui Matrix è stato concepito definendolo un film nato dalla rabbia e dall'oppressione. nel 1999, il mondo della fantascienza è stato alterato per sempre dalla sconvolgente e innovativa pellicola firmata dai Wachowski che ha dato vita a una popolare trilogia. Ma quell'epoca non è stata proprio rose e fiori, come ricorda Lilly Wachowski in un'intervista a Hollywood Reporter.
"Provo risentimento verso l'industria perché sento di aver perso tempo. Girare un film è come entrare in una macchina del tempo e uscirne un anno e mezzo dopo, in molti casi."
Dopo aver completato la trilogia di Matrix, Lilly Wachowski è tornata sporadicamente dietro la macchina da presa firmando nel 2012 Cloud Atlas e nel 2015 ,la serie Netflix Sense8, esperienza, questa, che l'ha convinta a dedicarsi ad altro:
"Sono entrata nell'industria quando i film erano all'apice, prima che il mercato trovasse un modo per rovinare tutto. Alla fine tutte queste persone e istituzioni sono finite in una stanza, dietro un computer, dietro l'obiettivo o dietro Avid. Questo per me è stato un problema, sono arrivata a un punto di rottura e ho dovuto lasciare tutto".
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La rabbia che ha spinto Lilly Wachowski a prendersi una pausa dall'industria esiste fino dall'inizio della sua carriera, prima della transizione che ha spinto lei e la sorella Lana a cambiare sesso, come ammette lei stessa:
"Matrix è nato dalla rabbia e dalla frustrazione, la rabbia verso il capitalismo, le strutture corporative e le forme di oppressione. La rabbia riguardava la mia personale oppressione che mi costringeva a nascondere la mia vera identità".
Dopo la pacificazione, Lilly Wachowski è tornata dietro la macchina da presa per The Matrix 4, nuovo capitolo della saga sci-fi in attesa di riprendere la lavorazione a San Francisco per poi spostarsi a Berlino, se sarà confermato lo schedule previsto prima dello stop causato dall'emergenza sanitaria globale.