Mad Max: Fury Road, Charlize Theron denuncia il comportamento di Tom Hardy sul set: "Non mi sentivo al sicuro"

Charlize Theron ha denunciato il pessimo comportamento di Tom Hardy in un nuovo libro sul dietro le quinte di Mad Max: Fury Road in cui ammette di non essersi sentita al sicuro sul set.

Charlize Theron ha descritto il pessimo comportamento di Tom Hardy in un nuovo libro sul dietro le quinte di Mad Max: Fury Road in cui ha parlato dei continui scontri col collega inglese, ammettendo di non essersi sentita al sicuro sul set.

Mad Max: Fury Road - Un primo piano di Charlize Theron
Mad Max: Fury Road - Un primo piano di Charlize Theron

La confessione è contenuta nel libro di Kyle Buchanan Blood, Sweat & Chrome: The Wild and True Story of 'Mad Max: Fury Road, che racconta il dettaglio il processo creativo di Mad Max: Fury Road e le fatiche del regista George Miller per portare a termine il complesso lavoro.

Ambientato in una landa desolata post-apocalittica, il film del 2015 segue il capitano Imperator Furiosa (Charlize Theron), che si allea con il vagabondo Max Rockatansky (Tom Hardy) per trasportare un gruppo di prigioniere in un rifugio sicuro noto come Green Place. Con Nicholas Hoult, Zoë Kravitz, Riley Keough e Hugh Keays-Byrne nel ruolo del leader spietato Immortan Joe, il film ha ottenuto 10 nomination all'Oscar, inclusa quella per il miglior film, vincendone sei nelle categorie tecniche.

Mad Max: Fury Road - Un primo piano di Tom Hardy menytre impugna la pistola
Mad Max: Fury Road - Un primo piano di Tom Hardy menytre impugna la pistola

Uno dei punti chiave del libro riguarda il comportamento aggressivo di Tom Hardy nei confronti di Charlize Theron. La lavorazione del film, durata nove mesi, si è svolta tra il deserto della Namibia e il Sud Africa, richiedendo al cast lunghi periodi di isolamento lontano dai propri cari. In più, il metodo di George Miller ha esacerbato gli animi, il regista girava spesso senza sceneggiatura e solo pochi secondi alla volta, interrompendo di continuo gli attori. A volte giravano per 14 ore per ottenere solo 30 secondi di materiale valido.

Sul set, "è stato difficile avere a che fare con Tom. Ha avuto veri momenti di frustrazione, di rabbia", racconta Zoe Kravitz nel libro. "Anche Charlize lo ha fatto, ma sento che Tom è quello che se l'è presa di più con George, ed è stato un peccato vederlo".

Il set è stato teatro di scontro tra Tom Hardy e Charlize Theron per via dei loro stili di recitazione antitetici: lui, sperimentale e in cerca di giustificazioni per ogni azione; lei, schietta e desiderosa di riportare tutti a casa il prima possibile.

Mad Max: Fury Road, Nicholas Hoult con Charlize Theron in una scena
Mad Max: Fury Road, Nicholas Hoult con Charlize Theron in una scena

"Eravamo come due genitori nella parte anteriore della macchina", ha confessato Charlize Theron. "O litigavamo o non ci rivolgevamo la parola - non so cosda fosse peggio - e i nostri co-protagonisti hanno dovuto fare i conti con le nostre liti. È stato orribile! Non era un ambiente di lavoro favorevole. Non posso che scusarmi."

La tensione è esplosa un giorno in cui Tom Hardy si è presentato con tre ore di ritardo. Theron e gli altri stavano aspettando completamente truccati e acconciati nel camion di Furiosa, il War Rig, quando lui è apparso sul set. Charlize lo ha aggredito verbalmente definendolo "irrispettoso" e chiedendo che fosse multato centomila dollari per ogni minuto in cui aveva trattenuto la troupe.

Mad Max: Fury Road, Tom Hardy ha sputato ad Armie Hammer durante l'audizione... e ha avuto il ruolo

"Lui si è avvicinato a lei e ha urlato 'Cosa mi hai detto?'" ricorda l'operatore di ripresa Mark Goellnicht. "Era piuttosto aggressivo. Lei si sentiva davvero minacciata, e quello è stato il punto di svolta, perché poi ha detto 'Voglio qualcuno che mi protegga.' Poi ha avuto un produttore che le è stato assegnato per stare con lei tutto il tempo".

"La situazione era sfuggita di mano, c'era la sensazione che forse mandare una produttrice donna potesse calmare gli animi", ricorda Charlize Theron. "Molto di ciò che sentivo mi veniva da Doug Mitchell, un produttore che era... oh, al diavolo. Lo dirò e basta. Era un uomo che perdonava un altro uomo per un comportamento davvero cattivo, e io non mi sentivo al sicuro".