I viaggi nel tempo sono stati al centro della seconda stagione di Loki, soprattutto per via dello slittamento temporale di cui soffriva il protagonista prima che riuscisse a controllarlo e a usarlo come nuovo potere.
Lo sceneggiatore capo della stagione, Eric Martin, ha spiegato in che modo funzionano e in che modo si è approcciato alla questione:
"Bisognava tracciare prima di tutto la storia emotiva. Tutto questo può andare in direzioni assurde. Bisogna contenere il tutto. Ma credo che il pubblico ti perdonerà se non capirà un po' della logica del viaggio nel tempo, purché capisca la logica emotiva. Non voglio mai perdere la logica emotiva dei personaggi. Il lato umano era la cosa più importante e non volevo perdere di vista questo aspetto. Volevo usare il viaggio nel tempo come un espediente drammatico, ma non volevo che sovrastasse la storia. Quindi come possiamo mantenere il tutto il più semplice e intuitivo possibile?".
Martin, quindi ha spiegato: "Considero i viaggi nel tempo come una cassetta degli attrezzi che possiamo usare e quando abbiamo una storia i nostri personaggi possono usarla. Nel primo episodio, il modo in cui abbiamo usato il tempo è interessante, credo, ed è la conversazione con Loki che avviene in due momenti diversi del tempo. Tra Mobius e Loki".
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Continuando: "È un'idea un po' complicata, ma in realtà è molto semplice. Penso che tutti possano capirlo. Non sto cercando di infilarci dentro il viaggio nel tempo. Questa è una parte della tela per la nostra narrazione. Ne inserirò alcune parti a seconda delle necessità, ma non cercherò mai di scrivere la logica dei viaggi nel tempo. Non ho mai cercato di forzarli. Fa solo parte di quella cassetta degli attrezzi".
Nel frattempo, Tom Hiddleston non ha detto addio a Loki in maniera definitiva e potremo vederlo tornare nei panni del personaggio in futuro.