Logan, il regista James Mangold contro i "tentpole movies": "sono trailer di due ore"

Il regista James Mangold descrive l'attuale produzione dei cinecomics e spiega in che modo con il suo Logan ha cercato di sovvertire le modalità dell'industria!

Locandina di Logan
Locandina di Logan

Nell'attuale panorama produttivo esiste un termine emblematico per indicare una certa modalità di produzione: Tentpole Productions. Si tratta della necessità di costruire un film che possa affacciarsi ad una narrazione complessa fatta di più storie e quindi partecipe di un'universo espanso. Ciò si riferisce in maniera specifica al genere del cinecomics che, come sappiamo, è strutturato per fasi e collegamenti interni richiamando del resto le stesse modalità seriali del mondo fumettistico. La parola tentpole evoca infatti il paletto da tenda e la metafora descrive, appunto, il modo in cui film come Iron Man o Doctor Strange servono ad un piano più grande, ossia quello di fornire le basi per una futura evoluzione narrativa proiettata su altri film.

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Il secondo film di James Mangold su Wolverine, Logan - The Wolverine, è stato fatto in apparente contrasto con questa logica. Il film che mette in scena il canto del cigno dell'Arma X è si ricco d'azione e pieno di elementi spettacolari, ma presenta anche delle caratteristiche uniche dovute all'approccio inedito verso la storia e il personaggio. Logan è dunque un film molto particolare tra i suoi simili e pur inserito in una continuity non proprio specificata tende a chiudersi in se stesso, verso la sua unicità, piuttosto che aprirsi a possibili futuri nuovi titoli.

Logan: Hugh Jackman e il regista James Mangold a Berlino
Logan: Hugh Jackman e il regista James Mangold a Berlino

A tal proposito il regista James Mangold ha dichiarato: "I tentpole movies quasi non sembrano film. Sono in realtà dei trailer di due ore che anticipano altri film che forse vedrete nel giro di due anni! Ci sono così tanti personaggi che nessuno viene presentato e portato avanti come si deve. Di due ore, 45 minuti sono dedicate all'azione, ciò che resta per la caratterizzazione va diviso per ogni personaggio presente ed ecco che tutto diventa rapido come un cartone dei Looney Tunes! E' una formula che considero vuota e non mi si addice. Per questo con Logan ho voluto fare altro!"

Sicuramente le parole di Mangold sono un po' troppo assolute e ciniche, ma descrivono abbastanza bene la direzione verso cui si stanno muovendo le attuale produzioni dei cinefumetti e dei blockbuster in generale. E' dunque un dato positivo avere nell'industria personalità creative che pur riconoscendo determinati limiti, scelgono di portare un vento d'aria fresca anche al costo di pagarne il prezzo. Ovviamente non è il caso di Logan che sta avendo un notevole successo, ma allo stesso tempo ha spiazzato molti spettatori portandoci a discutere sui suoi elementi di novità che potrebbero rappresentare un passo in avanti verso una nuova formula produttiva!

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