Juliette Binoche non ci sta e denuncia le critiche feroci indirizzate a La passione di Dodin Bouffant, pellicola che la vede impegnata a fianco dell'ex compagno Benoit Magimel e che ha mancato per un soffio la nomination all'Oscar per il film straniero in rappresentanza della Francia.
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Quest'anno la competizione per conquistare una candidatura è stata più movimentata del previsto. Tra le sorprese, il Giappone che ha centrato la nomination con il film del tedesco Wim Wenders, l'acclamato Perfect Days, preferito a Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki. Anche la Francia ha fatto una mossa azzardata candidando La passione di Dodin Bouffant di Tran Anh Hung al posto del pluripremiato Anatomia di una caduta. A Juliette Binoche non va giù che il film che la vede protagonista sia stato tacciato di essere "troppo convenzionale e vecchio stile", come ha spiegato al New York Times:
"Prima di tutto non abbiamo scelto di essere selezionati per gli Oscar, siamo stati scelti nostro malgrado. Abbiamo messo in stand-by le nostre vite e ci siamo dedicati completamente a fare tutte le interviste".
L'attrice ha poi sottolineato come la mancata nomination agli Oscar abbia spinto parte della stampa francese ad attaccare il film con quelle che lei considera "critiche superficiali che non coglievano i suoi punti principali":
"Dopo che non siamo stati candidati, Le Monde ha massacrato il nostro film. È stata una presa di posizione davvero meschina, dire che il film era convenzionale e vecchio stile, che parlava solo di cibo. Alcuni attori, anche famosi, hanno messo mi piace a quell'articolo su Instagram. Ho pensato, wow, davvero? È stata dura per Hung, che gira un film ogni quattro o cinque anni. Ho pensato che fosse una cattiveria".